Capitolo.1

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La luce del tramonto dipingeva un paesaggio di città e con i suoi ultimi attimi il sole illuminava le strade piene di gente, di famiglie spensierate e coppie innamorate.
Io osservavo i loro movimenti, i loro sguardi spensierati e felici in un giorno di primavera, vedevo ogni singolo momento felice come a rallentatore.
Fino a quando una coppietta attirò la mia attenzione, la ragazza dai lineamenti un po' stranieri stava ridendo per quello che il ragazzo asiatico le diceva solleticandole l'orecchio, erano felici si vedeva; ad un tratto la ragazza iniziò a correre mentre il ragazzo la rincorreva acquistando sempre più velocità fino a prenderla da dietro i fianchi ed alzarla da terra facendola girare per poi rimetterla giu ridendo insieme a lei.
Mi mancavano quei giorni, ridere, scherzare, avere amici, ma ormai nulla mi apparteneva più, avevo perso tutto, la mia casa, la mia famiglia e anche la mia migliore amica tutto in un unico giorno..

Dopo un'altra mezz'ora ormai il sole era tramontato ed il buio dominava la città, decisi di scendere dal tetto del palazzo più alto che si trovava ad osaka in giappone, scesi dalle scale antincendio come al solito ed alla fine salutai il portiere che mi copriva quando mi vedeva arrivare, ormai sapeva la mia storia e sapeva che andavo lì per pensare e dimenticare tutto e tutti.

Ed improvvisamente un ricordo iniziava a farsi spazio nella mia mente.

Flashback
"Ciao tommy" dissi al ragazzo di rebecca andando verso le scale antincendio dietro il palazzo.
Tommy era fidanzato con rebecca da più o meno un anno, erano belli insieme, si poteva sentire a chilometri di distanza che si amavano e finalmente rebecca aveva trovato il ragazzo giusto per lei.
Rebecca la mia inseparable migliore amica viveva con me nella mia casa da molto tempo, ormai era come una sorella per me, condividevamo tutto, non potevo fare a meno di lei, tommy invece non l'ho mai conosciuto lo vedevo soltanto quando andavo al palazzo per vedere la bellezza della città, ma non c'era nient'altro nemmeno amicizia fra noi e questo rattristava un po rebecca, ma ormai si era abituata alla situazione.
Salii i primi gradini delle scale antincendio ma mi bloccai vedendo da una finestra al secondo piano una figura di una ragazzo più o meno alto con il corpo ben formato, penso avesse 17 anni più o meno, era molto carino.
Scossi la testa per mandare via quell'immagine angelica e continui a salire le scale ed arrivare finalmente al tetto.
Come sempre la bellezza del paesaggio era magnifica, amavo la città, amavo il posto in cui ero cresciuta e questo mi fece stampare un sorriso in volto.
Rimasi lì sopra per un'oretta pensando alla mia vita ed al mio futuro, avevo programmato tutto.
Io che avrei vissuto una vita felice con un uomo incontrato ad un bar magari, come nei film romantici, la mia migliore amica sposata con due figli e la mia famiglia che mi sosteneva ogni giorno, insomma il futuro perfetto e felice, ma qualcosa nell'aria quel giorno mi diceva che non sarebbe stato così.

~~~fine flashback~~~

Dopo il ricordo di questa scena che passava davanti ai miei occhi scossi la testa e scesi velocemente le scale antincendio mentre una lacrima rigava il mio volto.
Arrivai giu e non salutai nemmeno tommy, che ormai si era rassegnato dopo quello che avevamo passato, e me ne andai lontano da li a testa bassa cercando di non ricordare.
La mia vita era finita, ho smesso di vivere da quel giorno, ora vivevo in una casa abbandonata poco vicino alla città, nessuno sapeva dove mi trovavo, ormai erano passati alcuni anni ed io ero maggiorenne, ma i miei 19 anni non li vivevo come tutti, ero già diventata un adulta e dovevo mantenermi da sola per quel che potevo.
Usci dalla città e pagai il taxi che mi portò davanti la stradina che percorrevo ogni giorno.
Camminavo calciando i ciottoli per terra mentre le mie scarpe diventavano di un bianco sabbioso sulle suole delle converse nere che indossavo.
Di primavera non faceva freddo e quindi quella mattina decisi di indossare una gonna con una maglia a maniche corte e un giacchetto di pelle nero e come scarpe delle converse nere alte, ma per la sere il mio abbigliamento era di certo troppo leggero.
Arrivai davanti la casa abbandonata come tutte le sere ed ogni volta la visione di quell'orrore mi faceva ribrezzo, ma era l'unico posto dove potevo andare.
La casa era di legno con il soffitto basso e aveva solo due finestre davanti, non era molto grande, anzi era abbastanza piccola, alternativa, ma era quello che mi serviva.
Dentro ero riuscita a rimediare qualcosa tipo un vecchio materasso ed un cuscino, una coperta di lana che mi accompagnava tutto l'anno ormai ed un posto dove mettere i pochi vestiti che avevo.
Mi sedetti sul letto e mi cambiai mettendomi l'unica cosa che assomigliava ad un pigiama.
Mi allungai su di esso ed appoggiai la testa sul cuscino ed arrotolai la coperta attorno al mio corpo gelido.
Tutta la notte cercai di dormire, ma la scia di vento che entrava dalla finestra rotta della casa faceva entrare del freddo.
Mi rigirai molte volte cercando di prendere sonno ma nulla, provai ancora una volta, ma anche questo tentativo fu in vano.
A quel punto mi arresi e cercai soltanto una posizione comoda nella quale poter stare per il resto della notte.
Continuai a fissare il soffitto per ore ed ore, ma tutto ciò portava soltanto a galla ricordi amari.
Mi sedetti e mi strinsi le gambe al petto iniziando a piangere  come quasi tutte le sere.
Iniziai a piangere a causa del mio passato, a causa di quel fottuto alcolizzato piromane che girava per la strada quella dannata sera...
Appoggiai la testa alle gambe e dopo un'altra ora di pianto le forse mi abbandonarono e caddi in un sonno profondo sulle mie gambe.

Paper castles~jungkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora