Capitolo.10

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Era una giornata non troppo calda ma soleggiata, il vento soffiava leggero tra in nostri capelli e la visione di chanyeol baciato dal sole mi ricordava un po' la mia migliore amica.
A lei piacevano i ragazzi come chanyeol, solari, divertenti, belli e alti, sisi er proprio il suo tipo.
Così un accenno di tristezza si faceva spazio sul volto.
Continuammo a camminare nella strada che portava al parco e quando finalmente arrivammo una ragazza venì verso di me con il volto imbronciato, con un'aria arrabbiata, quasi omicida.
Si vedeva che era molto arrabbiata, ma per quale ragione, e poi chi era?

"Ehi senti tu sgualdrina che sei? Perché sei con lui? Lui è mio capito? Vero caro?" Disse lei con tono duro e stridulo a causa della sua voce abbastanza acuta.
"Senti stronzetta, io non sono tuo, lei è la mia ragazza e la amo, te chi sei per venire qui e trattarla di merda?"disse chan mettendomi un braccio intorno alle spalle di nuovo, non mi aspettavo quell'azione, ero sorpresa, di nuovo.
Il mio viso si fece rosso e abbassai lo sguardo a terra facendo un piccolo sorrisetto, ero felice di aver sentito dire da lui quelle parole.
"COSA?!! L-LA T-TUA R-RAGAZZA??!"
"Si perché lei è magnifica, e non è una stronza come te che giudica le persone prima di averle conosciute, quindi vattene e non rompere!" Disse chanyeol con tono un po' duro, ma allo stesso tempo calmo, così quando lo vidi in quello stato gli misi delicatamente una mano sul braccio per farlo calmare e fargli capire che non serviva.
Lui spostò lo sguardo sulla mia mano e annui.
La ragazza sbuffò ancora più arrabbiata e se ne andò con occhi infuriati.
Stava stringendo i pugni mentre si andava a sedere su una panchina non molto lontana da noi, come se ci stesse controllando.

Mi girai verso chanyeol e lo guardai nei suoi occhi scuri.
"Chan perché hai detto quelle cose a quella ragazza, non serviva"
"Vals senti non mi interessa se l'ho ferita, tutte le volte che parlo con una ragazza anche solo per progetti scolastici c'è sempre qualcuno che mi viene a rompere perché sto accanto a qualcuno. È la centesima volta che succede, ed io mi sono stufato. Sul momento ho pensato una cosa. Visto che noi siamo amici ormai, e visto che entrambi non vogliamo avere fra le scatole queste persone, magari possiamo inscenare un finto fidanzamento, cosicché nessuno debba più infastidirci, ed è l'unico modo"disse lui cercando la mia approvazione.
"No chanyeol no, neanche se mi paghi, non posso farlo, non mi interessa avere gente fra i piedi, e anche se mi desse fastidio non posso farlo." Dissi io con tono serio
"Ti preeeeeeeeeeeego" disse lui prendendomi le mani e facendomi gli occhi dolci per farmi cambiare idea
"No,no e no non posso"
"Ti pago la pizza per i prossimi due pranzi"disse lui cercando di trovare un accordo
"Cinque pranzi"
"Oh ma che ci siamo impazziti, tre pranzi"
"Cinque"
"Quattro"
"Dieci"
"Ehhhh ma adesso aumentiamo?"
"Vuoi o non che io dica di si?!"
"Okok"
"Ok quindi un mese va bene haha"
"Cosaaaa?? Non se ne parla"
"Sicuro??? SENTI SCUSAAA.." iniziai io ad urlare verso la ragazza infuriata che prima si trovava di fronte a noi, ma chan mi tappò la bocca con una mano
"Okok va bene, un mess, ma stai zitta" disse lui arrendendosi
Lo guardai di nuovo negli occhi e feci un'espressione soddisfatta mentre lui iniziò a sbuffare.
Decidemmo di continuare la passeggiata nel parco e per fare scena, chan prese la mia mano, e fece incrociare le nostre dita, senza mai lasciare la presa.
Mi mostrò tutto il parco, dal centro dove c'era un piccolo laghetto con piccoli pesciolini, alle aiuole più lontane.
C'erano inoltre immensi giardini pieni di magnifici fiori, sembrava tutto un posto incantato, ma nulla somigliava al panorama di città, e nulla era paragonabile a quel posto.
Dopo una camminata di circa un'oretta si erano ormai fatte le cinque del pomeriggio e non mi sembrava vero.
Il tempo passato con chan era trascorso troppo in fretta, ed era ora della mia ultima lezione giornaliera, era strano avere una lezione di pomeriggio, ma dovevo abituarmi all'idea.
Ci incamminammo verso le aule mano nella mano, come una vera coppietta, ciò che non eravamo, ed arrivammo davanti l'ingresso di quella porta, la porta che in quel momento segnava la mia fine, ma ero pronta, ero pronta per un'ora di noia infinita.

"Senti vals questo è il tuo primo giorno, e devi ancora abituarti, ma ce la puoi fare, in fondo abbiamo più tempo libero che lezioni, quindi sarà facile." Disse chan facendomi girare verso di lui mettendo le sue mani sulle mie spalle e facendo incontrare i nostri occhi, tutto ciò per darmi forza, e c'era riuscito.
"Grazie chan ora devo andare" dissi io indicando la porta rimanendo a fissare il suo volto.
Lui con un gesto veloce mi avvicinò a lui e i nostri petti si scontrarono, il calore dei nostri corpi si fuse, e strinse le sue braccia attorno al mio corpo, potevo sentire il battito del suo cuore, aveva un ritmo veloce, più del normale.
Io rimasi lì immobile, non riuscivo a muovere nemmeno un muscolo, tutto il mio corpo era bloccato, e piccoli brividi percorrevano la mia schiena, sentivo una sensazione strana, e nuova, non era come quella che provavo per il ragazzo sconosciuto, era diversa, ma allo stesso tempo mi emozionava.

Chan si staccò lentamente da me e mi guardò nuovamente negli occhi, il suo sguardo era diverso, era dispiaciuto, ma contemporaneamente contento ed imbarazzato, era agitato e si vedeva da come giocava nervosamente con le dita delle sue mani.
"C-c-chan d-d-devo a-andare l-la lezione" dissi io scappando da quella situazione imbarazzante ed entrando in classe prima che il professore iniziasse a spiegare, lasciando da solo nel corridoio chan, mentre continuava a guardare la porta della mia aula.
La sua ombra era ancora lì dopo quaranta minuti, era lì che aspettava, non se ne andava, la vedevo andare avanti ed indietro camminando nervosamente, ed intravedevo anche l'ombra delle sue mani che continuavano a torturarsi.
Passarono altri dieci minuti, e lui era sempre lì, ma questa volta s'intravedeva l'ombra di qualcuno seduto, lui era seduto lì esausto per l'attesa.
Non sapevo cosa sarebbe successo dopo, non sapevo come avrei reagito alla visione continua del suo volto, si infondo era solo un abbraccio, ma non capivo perché quella sensazione, non capivo ancora una volta cosa mi stava succedendo.

Paper castles~jungkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora