I giorni passavano ed io mi sentivo come al solito triste e sola, ma qualcosa era cambiato, sentivo che qualcuno mi proteggeva, che qualcuno vegliava su di me inconsciamente.
I mesi passavano e pensavo sempre più spesso al ragazzo del palazzo e molte volte riuscivo a non pensare al passato.
Sentivo come se ci fosse un filo che univa me e lui, un filo invisibile e indistruttibile.
Sentivo anche senza conoscerlo che in un certo senso mi apparteneva il suo ricordo.Tre anni ormai erano passati e negli ultimi mesi ero più tranquilla, ero andata a trovare la tomba della mia famiglia è della mia migliore amica più spesso e questo mi dava un minimo di conforto.
Hoon il proprietario del locale si vedeva che teneva a me, ormai si era affezionato, e quando entrai nel locale mi chiese se potevamo parlare in privato un minuto.
Senza fare domande lo seguì, era da molto che non parlavamo, la paga la lasciava sotto il bancone dove solo io potevo vederla; entrando nel seminterrato del locale dove hoon aveva una specie di ufficio, era rimasto lo stesso dal primo giorno che entrai qui per farmi assumere, tutto era al suo posto.
Mi fece sedere su una poltrona di pelle rosso fuoco e iniziò a parlarmi"Vals te sei una buona dipendente, non fai casini e rimani nei tuoi spazi. Lo sai che conosco la tua storia da quando i servizi sociali ti hanno affidato a me, e mi dispiace vederti in queste condizioni dopo tre anni.
Ho messo da parte dei risparmi per te e ho deciso di pagarti l'università, mi interessa cosa pensi, ma ho deciso ciò pensando che potesse farti bene, farti riprendere un po' di contatto con il mondo, devi smettere di essere così triste e cercare di vivere di nuovo una vita felice" disse lui con tono gentile
Io senza pensarci due volte risposi velocemente "mi dispiace, ma non posso, proprio perché lo sai cosa è successo, non posso fare finta che tutto ciò non sia successo"
"Vals mi dispiace ma ho già pagato l'anno all'università di Osaka, e tu dovrai andarci. Il preside conosce la tua storia perché gliene ho parlato e si occuperà di te." Disse hoon con tono un po' più serio.Io non ci vidi più dalla rabbia ed uscì sbattendo la porta del suo ufficio salendo le scale velocemente ed andandomene lasciandolo da solo senza barista.
Corsi via da quel posto che ormai non sembrava più adatto a me al momento.
Correndo mi trovai in mezzo alla strada, tra le macchine che mi passavano a fianco e suonavano il clacson come impazzite, e la gente che urlava per la paura che mi investissero; ma io rimasi li, non feci nulla, mi fermai in mezzo alla strada sperando che qualcuno mi investisse così da metter fine a quest'inferno.Sentii qualcosa in un millesimo di secondo, qualcuno mi stava stringendo a se facendomi appoggiare la testa sul suo petto.
Non so cosa stava succedendo, non so chi fosse quel tipo, non so perché stava rischiando la vita per me, perché fare tutto questo, perché...Con uno spintone mi allontanai dallo sconosciuto e feci un passo indietro.
Vidi quegli occhi profondi, i suoi occhi, gli occhi di quel ragazzo sconosciuto, della persona che mi aveva sollevato un po il morale, lui quella magnifica visione che mi ha fatto superare questi mesi molto più facilmente..
Tutto si bloccò, le auto, la gente, il vento, tutti erano fermi in quell'istante, l'istante in cui lui mi guardò negli occhi, erano la mia salvezza in quel momento e sembrò un eternità quel piccolo istante di felicità...Tutto riprese ad avere colore e il tempo riprese a scorrere, in un lampo lui riprese il mio braccio, con forza mi riportò al suo petto stringendomi forte a lui, con un mano accarezzò i miei capelli e rimase li accanto a me fino a quando il traffico della sera non scomparve.
Sentivo il suo cuore battere forte, ogni battito, come un cronometro, sentivo il suo profumo che riempiva il mio naso e mandava in tilt tutti i miei sensi, la sua pelle, i suoi muscoli che mi stringevano forte a lui come se stessi per scappare..
Era un insieme di emozioni inspiegabili il mio cuore batteva un po più di prima, era da molto che qualcuno non mi abbracciava, accarezzava oppure che si preoccupasse per me, era strano, ma quella sensazione mi piaceva.Sentii che il traffico si era calmato e riuscì finalmente a staccarmi da quel ragazzo e corsi via, via dalla strada, via dagli occhi delle persone.
Corsi per tutto il tempo, arrivai alla casa abbandonata mentre le lacrime rigavano il mio volto senza smettere.
Entrai nella casa e mi buttai sul vecchio materasso continuando a piangere, nessuno mi aveva mai sfiorato così il cuore, nessuno ormai da anni ci era riuscito.Mi portai le gambe al petto e le lacrime non smisero di scendere, non dormii tutta la notte rimasi lì immobile cercando di capire perché, perché uno sconosciuto era riuscito a sfiorare il mio cuore, perché aveva rischiato la vita per me, una persone insignificante, che voleva soltanto farla finita, perché proprio io...
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Paper castles~jungkook
Fanfiction"Smettila di essere scontrosa con il mondo, di allontanare tutto e tutti per paura che ti spezzino il cuore, lo so che non ti fidi di me, ma fammi avvicinare, voglio che tu creda in te stessa per una volta, voglio che tu esca da quei fottuti castell...