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Gerard's P.O.V.

Cazzo. Nonono. Sono in ansia. Aiuto. Mi sta venendo un infarto.
Mancano dieci minuti all'appuntamento. Fortuna che oggi é il mio giorno libero.
Non é il massimo, quando prendi una pausa dal bar, andare in un altro bar.

Sia chiaro, lo faccio solo per Frank.

Oddio. Ora mancano solo cinque minuti. Faró meglio ad andare.

Esco dal palazzo e mi incammino verso Starbucks. Inutile dire che l'ansia mi sta divorando vivo.

Ma perché sono cosí ansioso? É solo un incontro tra amici. No?
Se é cosí, allora perché le mani mi sudano e il cuore mi batte come se avessi corso dal Burundi fino a qui?

Non mi sono neanche accorto  di essere arrivato. Mi asciugo le mani sui jeans ed entro.

Mi guardo attorno, e lo trovo ad un tavolo, che guarda il cellulare.
Mi siedo di fronte a lui e solo adesso mi nota.

<Ehy!> Aww, gli brillano gli occhi.
<Ciao...> Sento che sto arrossendo. Perché arrossisco sempre quando non voglio farlo?

<Come va?> Cerca di iniziare una convesrazione.
<Bene, tu?>
<Benissimo, soprattutto quando sei arrivato> Ghigna.

Sta flirtando con me? Oddio. Aiutate la mia povera anima sessualmente confusa.

<Oh, beh... Grazie>

Fortunatamente arriva la cameriera a salvarmi.
<Cosa ordinate?> Fa tutta la carina con Frank. Lui le sorride.

Ah, lo sapevo. Non é neanche iniziata, che é finita. Perché lo sto pensando? Oddio, questo nano tatuato mi sta dando alla testa.
Ed é pure etero. Ah!

<G-Gerard?> Mi tocca la spalla.
Perfetto. Mi sono incantato ancora.

<Oh, sí. Prendo un caffé nero.> Sorrido alla cameriera, che se ne va infastidita. Okay, non era proprio un sorriso, ma non é per colpa del fatto che stava flirtando con Frank. No no.

Frank ride leggermente.
Io inarco un sopracciglio.
<Che c'é?>
<No, niente...>
Lo guardo tipo "tanto-lo-so-che-mi-nascondi-qualcosa-forza-dimmelo"

<Okay, te lo dico. É per come hai guardato la cameriera. >
<Ma io le ho sorriso!>
Lui ride ancora piú forte.

<L'hai praticamente scuoiata con lo sguardo!>
Incrocio le braccia.
<Non é vero!>
Mi guarda e poi fa: <Che sassy queen che sei!>
<King, semmai>
<No, no. Queen> Mi guarda come se sapesse qualcosa che non so.

Come se sapesse che sono gay. Quando non é vero.
Per niente. Sono etero, io. No homo.

Ci arrivano i caffé e guardo il tavilino. Dovessi guardare di nuovo quella troia. Ma cos- perché, non so neanche se é fidanzata, sposata, lesbica. Perché dico che é una troia a prescindere? Solo perché sorrideva a Frank?

Ma io mi devo far curare.
Da uno bravo.

Alzo lo sguardo e guardo il nanetto che é seduto di fronte a me. Sta guardando dappertutto tranne che me.

Ecco, lo sapevo! Lui non é gay e non lo sono neanche io!
Cioé, non che abbia mai dubitato della mia sessualità.

<Ehm... Sai, non ti ho mai visto da queste parti... Ti sei trasferito da poco?>

Mi risveglio dal mio mondo dei sogni. Ah. Io ho sempre abitato qui. Non sono una persona interessante, non ho niente da raccontare .

<No, veramente, non mi sono mai mosso di qui...>
<Oh.> Lo guardo. Sta arrossendo.

<Tu?>
<Lo stesso. Toglimi una curiosità - sembra essersi rianimato - ma quanti anni hai?>
<Venticinque, Tu?>
<Di meno>
<Quanti di meno?>
<Indovina!> Assottiglio lo sguardo e inizio a sparare cifre a caso.

<Ventiquattro, ventitré, ventidue, ventuno, venti, diciannove, diciotto... Aspetta un secondo, peró. Sei minorenne?>

Lui ride. <No, no. Ne ho venti.>
Lascio andare un sospiro di sollievo.

Lui inarca un sopracciglio.
Io capisco cosa intende e arrossisco all'istante. Non avrà pensato che siccome ha vent'anni sarei uscito con lui!

Ah! No homo.

°°°°°°

Frank's P.O.V.

<Oh, Vic, sapessi quanto é cute! É adorabile, l'essere piú coccoloso della Terra!> Sospiro sognante.
Quel ragazzo mi ha dato alla testa. Da quando ci siamo separati non faccio altro che farmi film mentali.
E non va bene, perché una volta sono quasi stato investito.

<Ah, Frank, ora mi dimenticavo. L'appuntamento a quattro. Lo facciamo al cinema, stasera andiamo a vedere Animali Fantastici e Dove Trovarli>

<Waaaaa! Volevo andarlo a vedere pure io, quel film! A che ora?>

Sembra pensarci. Poi si illumina. Poi si spegne.

<Devo chiederlo a Mike... Ah! Ti ho detto che viene anche lui e il suo ragazzo? Mi sa che tu l'hai già visto. Si chiama... Ta- Tom- Pablo! Sí, si chiama Pablo.>

Ah. Io mi ricordavo si chiamasse Tony. Forse sono rimasto un po' indietro.

<Okay, quindi é un appuntamento a sei?>

<Circa>

••••••

Il tetzo capitolo, gente!

Vi sta piacendo?

Non é un po' cliché?

Aiut- troppe domande!

We Were Born To Lose ** Frerard #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora