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Alex's P.O.V.

Sono a casa di mio nonno, e non so come esattamente ci sono arrivato, visto che abita in Inghilterra. Affianco a me ci sono due tedeschi, Frank e Kellin. Ci mettiamo ad esplorare il giardino, ed arriviamo in un tratto di costa completamente sconosciuto. Non so come, siamo su un ponte di corda, che poi diventa una grata di ferro arrugginito e i tedeschi si tuffano, ma sotto di noi c'é roccia e dei tedeschi non c'é traccia. Siamo ad un bivio ed io vado nel monte chimico, solo che Jack -che non so da dové é sbucato fuori- mi salva e-

Mi sveglio. Anche se tengo gli occhi chiusi, solo aprirli mi provoca uno sforzo fisico immane. Che sogno assurdo. C'é gente che dice che i sogni hanno un significato, ma non capisco. Il mio sogno vorrebbe dirmi che devo andare da mio nonno per cercare una specie di Terabithia? [N.a. non ricordo come si scrive lol]

Apro gli occhi, cercando di capire dove mi trovo e come mai ho cosí tanto caldo, visto che non ho le coperte addosso.

Un brivido mi risale lungo la spina dorsale. Ho la pelle d'oca e sono diventato un grazioso cubetto di ghiaccio.
Jack ha il mento posato sulla mia spalla, ronfa beatamente e sta respirando -mi sorprenderei se non lo facesse- sul mio collo.

Ieri sera si é addormentato a casa mia, dopo una sessione intensissima di Call of Duty.

Okay Lex, calma e sangue freddo.

Sposto la spalla piú in basso, in modo che il suo mento non ci poggi piú e con un colpo di reni -con conseguente dolore allo stomaco dove il livido di certo non se n'é andato- mi giro, prima sul fianco, poi a pancia in giú.

Devo aver calcolato male le distanze, peró, visto che cado a terra, con un tonfo rumoroso.

Mi tiro su e guardo Jack, sul letto. Ancora dorme, abbracciato al mio cuscino.

Sospiro e mi alzo, andando in cucina.

Sul tavolo trovo due croissants
-quanto sono multiculturale- ed un biglietto di mia madre.

Questi sono per voi due, piccioncini. Mi sorprende che tu non abbia fatto tanto rumore come fai di solito. Almeno ho dormito meglio.
Torno questo pomeriggio
Xoxo, mamma.

Sento un'ondata di calore arrivarmi alla faccia.
É un misto di rabbia, vergogna, adesso-uccido-mia-madre e forse-ho-la-mamma-migliore-del-mondo.

Nel dubbio, strappo il biglietto e lo butto.

Sento un rumore di passi e mi volto verso un -adorabile- assonnato Jack.

<Cibo?> Indica i cornetti.
<No, vestiti> Inarco un sopracciglio assumendo la mia migliore espressione da sassy queen.

Rotea gli occhi al cielo avvicinandosi e prende un cornetto.
Io prendo l'altro.

<Ma shei ushito a prenderli tu?>
Mi chiede, prima di ingoiare.
<Ingoia, prima di parlare. E, no. Li ha presi mia madre.>

Agita quello che rimane del suo cornetto verso di me.
<Ma sei sempre cosí acido?>
<Solo appena sveglio.>
<Ah. Okay.> E riprendiamo a mangiare.

°°°°°°

Ronnie's P.O.V.

Ridacchio, tra me e me, pensando a quanto io sia imprevedibile. Ho chiesto ad un ragazzo di uscire subito dopo aver detto a Frank di volere provarci. Anche se, secondo me, con Frank sarebbe stato tempo sprecato, visto che un po' lo shippo con Gerard.
No okay, togliamo un po'.

Mi dirigo verso Starbucks, e vedo Andy che mi aspetta fuori al locale. Guarda per terra, e sembra non avermi notato.
Lo noto spesso, come si perde nei suoi pensieri, é adorabile.

Gli vado vicino e gli do un bacio sulla guancia. Sono un po' puttana, cosa posso farci?

Sbarra gli occhi e arrossisce.
<C-ciao, Ronnie. Non ti avevo visto...>
Sorrido, é troppo adorabile.
<Che dici se andiamo dentro?>
<Buona idea...>

Entriamo e ci sediamo.
Subito ci raggiunge un cameriere, che prende le ordinazioni e mi fa gli occhi dolci.

Cazzo vuoi, non vedi che sono accompagnato? Dall'umano piú dole del mondo, tra l'altro.

Andy guarda il tavolino, intristito.
Metto una mano sulla sua e lo guardo negli occhi, sorridendogli.
Non ci riesco, a guardarlo triste.

Ahhh, i suoi occhi... Cosí azzurri che... Oddio.

<Uh, grazie per avermi invitato, comunque> Dice.

Mi sembra una frase abbastanza scontata, per incominciare una conversazione, peró deve essersi reso conto che lo stavo fissando.

Cerco nella mia mente una risposta valida, ma la parte di me addetta alle rispostine sagaci si é dileguata...

Per questo motivo mi ritrovo a balbettare come un idiota.
<Non-non ti preoccupare... M-mi ha fatto molto piacere re-incontrarti, comunque.>

Sorride. Poi si acciglia e mi guarda negli occhi.

Okay ora muoio.

Non credo che inizieró a sproloquiare su quanto i suoi occhi siano azzurri come il cielo, il mare o cazzate simili. Peró, wow.

Sta arrossendo, e d'un tratto sendo la mia bocca riempirsi di saliva e-  non é una bella cosa, perché sto per sbavare.

Dico la prima cosa che mi viene in mente.
<Ho voglia di vedere Doctor Who.>

Sgrana gli occhi.
<DAVVERO? ODDIO IO AMO DOCTOR WHO!>

Che careeno, tutto eccitato- ehm...

Passiamo una buona mezz'ora a parlare di quanto Martha sia meglio di Rose e -con mio sommo dispiacere- mi sa che sarebbe ora di andare.

Evidentemente pensa la stessa cosa, perché ha smesso di parlare, ed ora mi guarda.

Mi lecco le labbra secche e parlo.
<Mi sa che docremmo andare, il cameriere di prima mi guarda male.>

Ridacchia leggermente e si alza.

Usciamo, i miei occhi incontrano i suoi.
<Mi é piaciuto stare insieme oggi, sai?>

<É piaciuto anche a me> Mormora lui.

Parla sempre a voce bassa, mi piacerebbe qualche volta sentirlo urlare... Mlml- no okay.

<Beh, allora ci vediamo?> Chiede, fissando per terra.

Io mi avvicino e gli bacio la fronte.
<Ovvio.>
Poi torno a casa, camminando atteggiandomi a sassy diva.

We Were Born To Lose ** Frerard #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora