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Gerard's P.O.V.

Torno a casa incazzato come mai nella vita. Perché sono incazzato? Boh. Forse perché mi sono rovesciato una bibita energetica addosso. Forse perché una tizia credendo di bisbigliare ha detto "ma quanto é grasso quello".

Mah.

Sicuramente non per colpa di un certo nano che credevo fosse single, ma che ho trovato a scambiarsi saliva con un tizio.

Sbatto la porta di casa e mi fiondo a fare una doccia (non vestito, ovvio).

°°°°°°

Alex's P.O.V.

Porca puttana. Mi fa ancora male la guancia per quello schiaffo che mi ha dato quello lí. Frank? Boh.

Afferro il cellulare e chiamo colui che mi ha fatto iniziare questa enorme cazzata.

Risponde dopo tre squilli.

<Pronto?>
<Jack.>
<Lexi! Non mi aspettavo che te lo portassi a letto cosí facilmente! Proprio una sgualdrina, eh?>
<La sgualdrina sarai tu, stronzo! Io non ci sto piú.>
<Davvero? Beh, allora credo proprio che il biglietto per vedere i Blink lo faró a pezzi. Hai rotto la promessa...>

Dice, come se fosse dispiaciuto. Le lacrime mi bruciano dietro gli occhi ed infondo alla gola; sento un odore vagamente salato.

Queste sono piú che altro lacrime di frustrazione. Quell'idiota mi ha rubato il biglietto del concerto della mia band preferita, che , primo, significa moltissimo per me, oltre quello che qualcuno puó immaginare; secondo, quel biglietto costa un occhio della testa, e l'ho pagato con i miei fottutissimi soldi.

<La principessina sta piangendo?>
Mi fa il verso. Adesso gliela faccio vedere io, la principessina.
Gli riattacco in faccia.

Mi dirigo verso casa sua. Quel tizio fa tanto il figo, ma é un fottuto asociale.

°°°°°°

Sono arrivato. Non mi ero neanche accorto di aver incominciato a camminare per venirci, ma ormai é fatta.

Non ho neanche pensato a cosa fare. Lo picchio? Lo attiro fuori casa e mi riprendo il biglietto?

Oppure... Oppure potrei attirarlo fuori casa, entrare e chiuderlo fuori, prendere il biglietto e fare qualcosa di cattivo alla sua roba. Non so ancora cosa, immagino che mi verrà in mente quando ce l'avró davanti.

Mi guardo intorno. Non vedo auto nel vialetto, molto probabilmente é solo a casa. Noto anche una pala, appoggiata al muro del garage. Faccio una risata malvagia sussurrata (no, non ho capito neanche io cosa ho detto) e la prendo.

Suono il campanello e mi nascondo. Sento dei passi vicini alla porta, che si apre.

Aspetto, fin quando non vedo la testa di Barakat sporgersi per controllare se c'é qualcuno.
É girato dalla parte opposta a quella in cui sono io. É il mio momento.

Stringo le mani sull'asta di legno, e colpisco. Neanche troppo forte, non voglio ammazzarlo o chissà cosa.

Stramazza a terra. Trattengo il respiro e vedo se é solo svenuto oppure é morto.

Per mia fortuna respira ancora.
Trascino il corpo (che non é neanche leggero come mi aspettavo, pesa come un morto- ehm, sí...) verso il giardino sul retro - 'sto bastardo c'ha i soldi- per non far vedere il corpo, faccio il giro ed entro dalla porta principale.

Prima mi assicuro di chiudere la porta sul retro, cosí che non possa entrare nel caso si svegliasse prima del tempo.

Salgo le scale ed apro tutte le porte, trovanda camera sua solo al terzo tentativo.

Sorrido: é fatta!
Mi guardo intorno, é tutto in disordine. Come faccia a capirci qualcosa, non lo so.

Per prima cosa, controllo la scrivania: é completamente immersa da libri scolastici e CD.
Sposto qualcosa, ma non trovo niente.

Poi controllo sul letto, forse ha appoggiato il biglietto qui, essendo preso alla sprovvista. Mi sale un brivido lungo la schiena. E se lo avesse messo nella tasca dei jeans? Ed io sono qui a perdere tempo prezioso?

Sposto le lenzuola. É lí. Non so quale santo ringraziare, ma é qui. Tra le mie mani. Lo metto in tasca e penso già alla mia possibile bastardata nei confronti della sua roba.

Adocchio il suo cellulare. Sorrido malefico. Lo prendo e lo accendo. Ha il pin. Provo 1 - 2 - 3 - 4.

Non é quella.
2 - 5 - 8 - 0
Neanche.
La sua data di nascita, che non so assolutamente perché l'ho stolkerato..
Non ci credo. Il cellulare si sblocca. Era la sua data di nascita.
Che megalomane.

Vado su whatsapp, sul gruppo piú numeroso.

Scrivo: "MI PIACE IL CAZZO" ed invio.

Poi un sacco di commenti omofobi. Ouch. Io sono gay, e non é per niente bello.

Spengo le notifiche di quel gruppo, spengo il telefono e mi ri-guardo in torno. Prendo due, tre CD a caso e li spezzo. Poi li rimetto nelle custodie.

Oh, mi sento meravigliosamente.
Peró, potrebbe pensare che é colpa mia. Cazzo. Scendo subito giú ed apro la porta sul retro. É ancora svenuto. Lo prendo e lo porto su in camera sua. Lo metto a letto e lo copro con le lenzuola.

Sospiro. Lo guardo per un secondo e mi chiedo se ne sia valsa la pena. Per il biglietto della mia band preferita. Che mi é costato un sacco. E che lui mi ha rubato, solo per far vedere al "frocio" chi comanda. E per riaverlo mi sarei dovuto pure scopare Frank.

Sí, ne é decisamente valsa la pena.

••••••

Ugh, capitolo cortissimo. Sorry.

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We Were Born To Lose ** Frerard #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora