Capitolo 1

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Signore e signori, attenzione prego. E' il comandante che vi parla. Vi preghiamo di allacciare le cinture di sicurezza e di prepararvi all'atterraggio. Il tempo a terra è sereno e la temperatura è di circa 14°C. Grazie per aver volato con noi.

Eccomi qui. Per fortuna che parlo anche l'italiano... Come posso aver ceduto ed aver seguito questa idea così cretina? Non sarei dovuta partire. Però l'aereo mi piace.. Da quassù vedi il mondo da un'altra prospettiva. Anche se la mia su questa situazione, no. Sono sempre negativa? Sì.

Poco dopo, eccoci qua. Siamo atterrati e stanno facendo scendere prima noi della Prima Classe. Certo che menomale c'è crisi, altrimenti avrebbero dovuto eliminare l'Economy... Non credo di aver mai visto la Prima Classe così affollata.

Entriamo nel tunnel che ci porta diretti al terminal degli arrivi. Nessuno sarà lì ad aspettarmi, semplicemente perchè nessuno sa che sarei arrivata oggi. Odio troppo trovarmi la famigliola ad aspettarmi e quindi ho tenuto il tutto segreto.

Recupero il mio trolley di Louis Vuitton, tenendo stretta la mia Micheal Kors nera tra il braccio e l'avambraccio. Il ticchettio delle mie scarpe sul pavimento del terminal farebbe molto innervosire mia sorella. Chissà se è cambiata? Sono tipo due anni che non la vedo. Comunque, non facciamoci distrarre dai pensieri carini. Esco dall'aeroporto, ovviamente senza aver prima assistito a scenette di innamorati che si ritrovano, una famiglia che sta aspettando il figlio quindicenne partito per il primo viaggio da solo, e così via. Una sola parola: depressione. Anzi due: depressione totale.

Proseguo per la mia strada cercando un taxi, cosa piuttosto normale non possedendo un mezzo di locomozione personale. Inoltre a New York sono abituata ad avere l'autista, oppure a spostarmi con i mezzi pubblici. Più la prima della seconda. Il semplice motivo è che non so guidare e di conseguenza non ho la patente. So di avere 25 anni, ma probabilmente ho avuto altri obiettivi nella vita.
-Dove devo portarla?- Mi chiede il ragazzo, aprendomi la portiera. Questa è una bella domanda.. Non so dove abitino i miei, ma adesso non posso chiamarli, altrimenti scoprirebbero che sono qui e ciò manderebbe a monte il mio piano. Io amo arrivare a sorpresa. Giusto per trovarli impreparati, magari con la casa in disordine, e prenderli alla sprovvista.

Controllo alcuni messaggi tra me e Antonella, scoprendo che spesso mi diceva di trovarsi in un posto chiamato Vinovo. Certo che lei frequenta dei posti... Faccio vedere l'indirizzo al tassista, il quale annuisce per poi inserire i dati della navigazione sul satellitare. Intanto io mi prendo qualche minuto per osservare Torino. Certo che in confronto a New York, è proprio piccola, ma soprattutto bassa, ma devo dire che non è male. Dopo circa venti minuti il ragazzo si ferma ed io mi guardo intorno confusa. -E' sicura di non aver sbagliato indirizzo?- Mi chiede il moro, osservando la mia espressione confusa. -No, tenga il resto- Gli porgo una banconota da €50. Menomale mi sono ricordata di passare dal cambio valuta, altrimenti come avrei fatto? Il mio iPhone squilla e sullo schermo si illumina il nome del mio studio.

📱:Pronto?

📲:Signorina Cavalieri, come è andato il viaggio?

📱:Sarebbe potuto andare meglio, ma lasciamo perdere

📲:Ho chiamato l'Hotel Principi di Piemonte e mi hanno confermato la sua prenotazione.

📱:Bene, ma non importava chiamarmi per questo. Ho chiesto espressamente di non essere disturbata.

📲:Le invierò ogni giorno il resoconto della giornata

📱:Questo era già stato concordato.

📲:Buona vacanza, signorina Cavalieri

Chiudo la telefonata e scuoto la testa. Non si può mai stare in pace. E' proprio vero che non mi posso mai allontanare da lì. Sanno fare solo casini.

-Non sarai stata un pò troppo aggressiva?- Vedo un ragazzo moro avvicinarsi. Ha un accento piemontese molto marcato. Comunque, cosa vuole da me?

-E tu chi saresti?- Gli chiedo, squadrandolo dall'alto in basso.

-Claudio Marchisio in persona- Come se fosse una cosa ovvia...

-Ma Marchisio il calciatore?- Cerco di associare a quel nome un ricordo nascosto in qualche angolo della mia mente e per fortuna indovino anche... Questo è il numero 8 della Nazionale. Adesso ricordo...

-Ne conosci altri?-

-Senti, io non so cosa tu voglia da me, però ciao- Mi volto dall'altra parte, guardandomi intorno, cercando qualcosa che mi possa portare a mia sorella.

-Posso almeno sapere perchè sei qui?- Ma è un detective travestito da giocatore?

-Claudio, cosa succede?- Arriva un altro ragazzo, vestito anche lui con una tuta da allenamento. Ma dove sono finita? Tutti sportivi questi! Non lavora nessuno in questo posto? Ripensandoci, è proprio il luogo adatto per Antonella, dato che lei non ha mai fatto un granchè.

-Secondo me è la manager di qualcuno- Sussurra il nuovo arrivato, avvicinandosi all'orecchio del compagno. -Secondo me vuole comprare tutto- Afferma Marchisio, indicando il complesso di edifici. -Calma, non voglio comprare proprio niente e non sono la manager di nessuno- Chiarisco, appoggiando gli occhiali da sole sulla testa. Ma che clima strano che c'è? Siamo a maggio ed è ancora freddo.

-E allora cosa stai cercando qui?- Alzo gli occhi al cielo, aggiustando una ciocca di capelli dietro l'orecchio. -Io cerco mia sorella- Spiego, prendendo il cellulare, alla ricerca di qualche altro indizio all'interno delle nostre conversazioni. Il problema è che una delle più recenti risale a sei mesi fa e parlavamo del regalo da fare a nostra madre. Non mi ricordo neanche come andò a finire... Probabilmente non ci trovammo d'accordo e ognuna delle due scelse un regalo diverso.

-Tua sorella?- Iniziano a ridere, ma non ne capisco il motivo. -E' strano che tu stia cercando tua sorella qui... Credo che il 90% di chi lavora qui è di sesso maschile-

-Gioca nelle giovanili?- Mi chiede quello con l'accento strano. -Ma che ne so io?- Continuo a guardarmi intorno, continuando a non capire come sia finita qui. -Puoi dirci almeno come ti chiami?- Mi stanno trattando come se fossi una bambina che si è persa nel parco.

-Con chi credi di parlare, ragazzino? Io sono uno dei soci fondatori di uno dei più importanti studi legali di New York-

-Ora si spiega la Louis Vuitton gigante-

-Sei forse figlia del mister?- Ma di cosa parla questo? Prima Marchisio, adesso questo con l'accento dell'est. Qualcuno mi salvi!

-Di chi?-

-Di Allegri. Magari stai cercando Valentina-

-Io non sto cercando nessuna Valentina. Mia sorella...- Marchisio mi interrompe di nuovo.
-Perchè stai cercando tua sorella qui?-

-Perchè pubblica sempre foto da questo punto di Torino e pensavo di trovarla qui-

-Secondo me sei una tifosa e stai aspettando che esca il tuo giocatore preferito- Certo. Perchè ovviamente io sono un'appassionata di calcio. Non lo sono, ma lo ero. Ma le cose cambiano..

-Lei sta cercando me- Mi volto e non credo ai miei occhi. Cosa ci fa questo qui?

Nota Autrice
Come vi sembra? Aspetto vostri commenti e impressioni! Chi sarà colui che ha parlato? Secondo me qualcuno si è fatto qualche idea..
Allyxx

Otra Vez ~ Paulo Dybala ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora