Capitolo 12

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Sono arrivata in albergo da poco e mi sono fermata al bar a prendere un caffè, nonostante sia quasi mezzanotte. Prendo sempre un caffè prima di andare a dormire, anche se in realtà è un controsenso: a me però fa sentire coccolata. Firmo la ricevuta e mi dirigo verso la hall. Incrocio lo sguardo di una ragazza alla reception e le auguro un buona serata, per poi salire sull'ascensore, dal quale sta scendendo un cameriere con un vassoio con dei bicchieri vuoti. Questa scena mi ricorda l'altra notte con Paulo, ma una notifica del mio cellulare mi richiama alla realtà. Mia sorella ha risposto al mio messaggio di prima. Dato che non stava bene, non mi aspettavo neanche una risposta stasera sinceramente e invece mi ha stupita.

📩Da Antonella:
Tranquilla, domani ti spiego tutto. Ho sbagliato a non essere precisa sulle procedure dell'incontro... Passa una buona serata.. ;)

Scuoto la testa, pensando che mia sorella rimarrà in ogni caso la svampita di sempre.. Poteva almeno spiegarmi dove fosse il luogo dell'incontro, o anche darmi il suo numero di telefono. Questa situazione mi è sembrata ambigua fin dall'inizio sinceramente, dato che non è normale che io conosca il futuro marito di mia sorella, senza mia sorella.. Soprattutto senza sapere né come lui sia chiami, né come sia fatto.
All'improvviso le porte si aprono e questo significa che sono arrivata al mio piano. Tiro fuori la carta magnetica della mia stanza ed entro. E pensare che un paio di giorni credevo avrei fatto meglio a disdirla... Ho dormito più qui che a casa dei miei alla fine.

Non faccio in tempo ad appoggiare la borsa sul divanetto di pelle bianche, che qualcuno bussa alla porta. La apro e mi trovo davanti Paulo, il quale indossa ancora il completo con lo stemma della squadra, dato che, a quanto pare, non ha neanche avuto il tempo di togliersi la divisa. -Sei molto sexy con la divisa della squadra. Dovresti indossare la camicia più spesso..- Dico, passando un dito sulla sua cravatta nera. -Credevo ci avresti messo più tempo ad arrivare...- Continuo, alzando il sopracciglio sinistro, facendo qualche passo all'indietro per farlo entrare. Lui scuote la testa divertito, per poi chiudere la porta con un piede. Mi bacia, facendo aderire la mia schiena al muro, per poi prendermi in braccio senza staccare le sue labbra dalle mie. Mi lascia cadere sul materasso ed io prendo la sua camicia tra le mani, per trascinarlo su di me.
Si solleva sui gomiti, iniziando a parlare. -Stasera mi sembra che il mio lavoro sia più difficile...- Si sta riferendo palesemente ai miei vestiti, i quali sono leggermente diversi rispetto a quelli dell'ultima volta. Ogni outfit deve essere consono al luogo in cui vado... Non potevo andare allo stadio con un vestito lungo.

-Ho dovuto indossare qualcosa di più adeguato alla situazione, dato che non volevo far cadere ai miei piedi anche il ragazzo di mia sorella..-

-Alla fine è arrivato?- Mi chiede, ma io ribalto la situazione, mettendomi sopra di lui. -No, ma non è importante.- Gli tolgo la giacca e inizio a sbottonargli la camicia. Lui in compenso mi sfila la maglia e mi scioglie i capelli, per poi tornare sopra di me. Inizia a lasciarmi baci umidi sul petto fino a scendere al bordo dei miei pantaloni, per poi sfilare anche quelli. -Che caldo c'è in questa camera, vero?- Sussurra, per poi alzarsi in piedi. -Dybala, che fai?-

-Sono confuso..- Mi metto a sedere sul letto per guardarlo meglio negli occhi. Non riesco a capire quale sia il suo problema, dato che mi pareva, che ciò che stavamo facendo andasse bene anche a lui.
-Non capisco cosa provo. Riesci a farmi uscire di testa solo togliendoti la maglia. Non sempre mi succede.- Spiega ed io cerco di capire dove voglia arrivare. -In realtà è peggio di così, ripensandoci... Io impazzisco anche solo vedendoti vestita, perché mi immagino quello che potrebbe accadere dopo. Tipo prima allo stadio.. Non puoi capire quanto io abbia fatto fatica a controllarmi dal portati dentro quello spogliatoio e sbatterti contro un muro.-

-Cosa fai? Diventi aggressivo?- Butto la testa all'indietro a causa delle risate. Poi però torno seria e capisco che lui sta parlando seriamente. Prova qualcosa per me? È solo attrazione fisica, Clara. È solo sesso.

-Credo che sia normale, Paulo.. Anche io avrei voluto farti centomila cose in quel corridoio prima.- Mi alzo in piedi e mi avvicino a lui, sbottonandogli i pantaloni. -Il bello è che adesso posso fare in modo che i miei pensieri diventino realtà.- Gli lascio un bacio umido sul collo.

-Che cosa combini?- Mi chiede, mentre inizio a giocare con l'elastico dei suoi boxer. -Vediamo se la partita ti ha stancato troppo...- Faccio cadere i suoi boxer in terra e lo spingo sul letto.

-E io credevo tu mi avessi invitato qui per parlare...- Afferma sarcastico, mentre mi posiziono meglio su di lui. Traccio i suoi addominali con le dita e lo sento sussultare sotto il mio tocco.

-Se vuoi mi fermo..- Sussurro, iniziando a baciargli il collo. -Sei completamente nuda su di me e ci sono due opzioni: o vai avanti tu oppure devo farlo io.-

-Guarda un po' Dybala come è impaziente...- In un istante mi ritrovo sotto di lui, il quale entra in me con un movimento sicuro e deciso.
Forse sarebbe se iniziassi a smettere di vederlo, dato che a breve dovrò tornare a New York, ma è come se il nostro fosse diventato una specie di legame indistruttibile. No, non mi sto innamorando.

Spazio Autrice
Eccomi qua con un nuovo capitolo! Grazie a tutti voi che siete rimasti e avete tenuto questa storia nella vostra libreria, attendendo un nuovo capitolo! Sono veramente contenta di essere riuscita a riprendere a scrivere.
Allyxx

Otra Vez ~ Paulo Dybala ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora