Capitolo 6

1.5K 83 23
                                    

(Leggete la nota Autrice alla fine del capitolo!!)

Clara's POV
Qualcuno bussa alla porta della mia stanza ed io sobbalzo. Chiudo il tubetto di crema colorata e mi volto verso l'entrata. -Avanti!-

-Ciao sorellona! Dove vai vestita così?- Mi chiede Antonella, avvicinandosi a me per poi iniziare a scrutarmi. -Esco per la cena...- Continua a fissare insistentemente il mio abito di pizzo nero firmato Dolce&Gabbana, mentre io finisco di darmi il mascara.

-Posso sapere con chi esci?- Annuisco, scrollando le spalle. -Il cliente di stamattina mi ha proposto di uscire a cena, per discutere di alcuni dettagli di un accordo.- Spiego, cercando di rimanere sul vago.

-E dove ti porta?- Tappo il rossetto e apro e chiudo la bocca, tipo pesce, in modo che il colore si espanda in modo omogeneo sulle labbra. -Ci incontriamo in centro e poi andiamo ad un ristorante scelto da lui. Io non conosco bene la città, quindi ho lasciato a lui le redini dell'organizzazione.-

-Quanto scommettiamo che ti porterà a casa sua?-

-Se lo dici te...- Scrollo le spalle e alzo gli occhi al cielo.

-Clara! Ci hai davvero fatto un pensierino?!- Sorrido imbarazzata, per poi scoppiare in una sonora risata.

-Ma cosa ne so! Sei te che mi fai questi discorsi!- Controllo l'orologio e mi rendo conto che tra soli cinque minuti arriva il mio taxi. -Come sto?- Chiedo a mia sorella e lei mi osserva un po' confusa.

-Da quando ti conosco, ovvero 25 anni, non mi hai mai fatto una domanda del genere...-

-Sono meno di 25 anni, cretina! Quella è la mia età! Te non eri ancora nata... Anto, è il tuo amore che ti ha rimbambita?- Alzo gli occhi al cielo e infilo le décolleté tacco 12 dello stesso colore del vestito. -Hai ragione... È proprio lui che mi manda il cervello a farsi un giro.- Prendo la pochette dal letto e indosso il cappotto. -Bene, io andrei...- Apro la porta di camera e lei mi segue, per poi rimanere appoggiata allo stipite.

-Clara!- Mi volto verso di lei, bloccando il mio avanzare verso le scale. -Dimmi..-

-Sei stupenda... Chiunque lui sia, capirà velocemente che lo sei anche dentro.- Le sorrido e scendo le scale. I miei non sono a casa: avevano la solita cena di lavoro con i colleghi di Roma. Sono anni che non fanno altro che ripetere gli stessi discorsi e tutto questo è uno dei motivi per i quali ho ringraziato, in un certo senso, il fatto che mi abbiano spedita negli Stati Uniti, nonostante avessi poco più che $1000 in tasca. Sospiro mentre chiudo il portone di casa dietro di me e ripenso a tutto quello che è accaduto oggi pomeriggio. Io sto davvero andando ad un appuntamento con Paulo? Dopo tutto quello che è successo stamattina, e soprattutto due anni fa? Ha ragione Antonella... Chissà come andrà a finire?

-Alla Galleria d'Arte Moderna- Dico al signore sulla cinquantina al volante della macchina.

Il pomeriggio si è evoluto in modo strano. Ho ricevuto questo messaggio mentre ancora stavo nuotando in piscina, esattamente quando mia sorella ha smesso di urlare. È proprio per questo motivo che ho sentito bene il suono della notifica. Sarà stato un segno del destino. Successivamente ho sentito una voce maschile provenire dal piano di sopra e presumo fosse il suo ragazzo, il quale sembra non essere ancora "pronto" per lo shock, ovvero per conoscere me. Avere me come sorella non è da tutti. Non è da tutti avere una sorella che si presenta all'improvviso, senza avvisare nessuno, sconvolgendo la vita di tutti. D'altronde mi hanno voluta loro! Io sarei anche rimasta a Manhattan. A proposito, dopo devo controllare la mia casella di posta! Adesso però devo preoccuparmi di avere il controllo di quest'altra situazione alquanto ambigua. Ricevo un messaggio da mia sorella, dove mi dice di non preoccuparmi per lei e che non devo avvisarla, nel caso decidessi di rimanere a dormire fuori. Sinceramente non ambisco a finire a letto con lui, esattamente come due anni fa, ma questo non posso certamente dirlo a lei. Le rispondo con una faccina sorridente e un pollice alzato: messaggio chiaro e diretto.

Improvvisamente il tassista si ferma e vedo dal finestrino l'entrata della Galleria d'Arte. Prendo i soldi dalla borsetta, per poi porgere al signore una banconota da 10€ e una da €5 e dirgli di tenersi pure il resto. Scendo dalla macchina e inizio a guardarmi intorno. Mi fermo davanti all'entrata, cercando di non guardarmi attorno in modo troppo insistente, così da non dare a vedere che stia aspettando qualcuno. Molto probabilmente sarà in macchina, a guardare le mie mosse da dietro i suoi finestrini oscurati. Ci scommetterei qualunque cosa! Prendo il cellulare ed inizio a sfogliare l'ultimo numero di Vogue digitale, nonostante non presti neanche una minima quantità di attenzione a ciò che mi passa davanti agli occhi.

Ad un certo punto sento un respiro sul collo e delle mani sui fianchi. -Potrei avere l'onore di darle un passaggio?- Mi mordo il labbro inferiore e inizio a fare pensieri tutt'altro che casti su di lui. -Cosa ha da offrirmi?-

-Un passaggio verso l'isola che non c'è- Mi giro verso di lui, il quale sposta i capelli dalla mia spalla, in modo da lasciar scoperto parte del mio collo. -Non potrei mai rifiutare un passaggio del genere.- Sorrido e prendo la sua mano. Mi apre la portiera e mi aiuta a salire sulla sua Maserati nera. Gira intorno alla macchina e sale anche lui. -Perché mi hai chiesto di uscire?-

-Perché è da stamattina, anzi da quando ci siamo rivisti a Vinovo, che non faccio altro che pensare a te.-

-E quale sarebbe la soluzione?- Aggiusto i miei capelli, per poi voltarmi verso di lui.

-Devi aiutarmi tu a trovarla...- Mi mordo il labbro inferiore e riesco a leggere nei suoi occhi un'immensa voglia di baciarmi. No, caro Paulo... Qui decido io.

-Che ne dici se ti portassi io in un posto?- Mi accomodo meglio sul sedile, allargando lo spacco del vestito, cercando di sembrare spontanea.

-Tipo?- Ferma la mia mano, per poi farla risalire fino alla fine dello spacco, circa a metà coscia.

-Tipo la camera che ho prenotato a quel super albergo, che però in questo momento è libera.-

-Farò del mio meglio per riuscire a trovare la strada, senza farmi sormontare da tutte le cose che mi stanno passando per la testa dagli ultimi due minuti a questa parte- Mi mordo di nuovo le labbra e inizio a sbottonare il cappotto, iniziando a sentire un po' di caldo. Prendo il cellulare e compongo il numero dell'albergo, sotto lo sguardo di Paulo che ogni tanto distoglie l'attenzione dalla guida.

📱:Salve, sono Clarissa Cavalieri. Alloggio nel vostro hotel e sto per rientrare in stanza. Sarebbe possibile trovare in camera una bottiglia di champagne, delle fragole e magari anche qualche petalo di rosa? Inoltre gradirei molto dei cioccolatini alla gianduia.
📲:Certo, signorina
📱:La ringrazio
📲:La aspettiamo

-Non avrei dovuto fare io queste cose?- Chiede Paulo, fermandosi ad un semaforo. Passo la mano sulla sua coscia, sentendolo sussultare al mio tocco e sorrido. -Tra poco farai tante altre cose per me, non credi?-

Nota Autrice (IMPORTANTEEE!!!)
Come in molte sapranno, sto scrivendo anche un'altra storia ovvero "Broken Strings" sui Rederica. (Per chi non ci fosse ancora passato, vada a dare un'occhiata!!). Per dedicare ad entrambe le storie l'attenzione che meritano, avrei deciso di aggiornare Otra Vez la DOMENICA , in modo assicurare un aggiornamento a settimana. Ovviamente potrà capitare una settimana in cui io pubblicherò più di una volta, magari se mi sento particolarmente ispirata😏. Ma questo lo vedremo via via! Preferireste mattina o pomeriggio? Commentate!!
Allyxx

Otra Vez ~ Paulo Dybala ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora