Capitolo 7

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NEL CAPITOLO SARANNO DESCRITTE SCENE ABBASTANZA SPINTE.. (Leggete solo se interessate)

-Grazie- Esclama Paulo al concierge che lo fa scendere, per poi andare a parcheggiare la macchina. Cammino davanti a lui, fingendo di essere da sola, in modo da non dare nell'occhio. Il ticchettio delle mie scarpe sul pavimento della hall è inconfondibile, esattamente come lo è nel mio ufficio a New York. Chiamo l'ascensore e sento il suo corpo avvicinarsi, senza, però, entrare in contatto con il mio. Entro nell'ascensore, precedendolo, per poi appoggiarmi alla parete scura. Entra anche lui e lascia che io prema il tasto 5, corrispondente al piano nella mia stanza. -Cerca di resistere per qualche altro minuto, Dybala- Passo una mano sopra la sua camicia all'altezza dei suoi addominali.

-Vuoi che ti faccia urlare dentro questo fottuto ascensore?-

-Preferirei su un letto, grazie!- Gli faccio l'occhiolino, lasciandogli un bacio umido sul collo. Prendo la cartina elettronica dalla borsa, mentre cammino fuori dalla scatola di metallo. Era un po' come se mi fossi immaginata che saremmo finiti qui. Forse in fondo ci speravo... Apro la porta della stanza e mi fermo davanti all'entrata, aspettando che entri anche lui. -Facciamo le cose per bene?- Chiede, mentre fa cadere a terra il mio cappotto nero. -Se ci riesci, okay... Se non ti fai qualcuno da troppo tempo, sei giustificato-

-Cosa ti fa pensare che io non mi faccia nessuna da tanto?-

-Il fatto che è da stamattina che mi spogli con gli occhi- Inizio a sbottonare la sua camicia, accompagnando il tutto con dei baci umidi sul collo.

-Non hai pensato di essere tu quella ad essere letteralmente scopabile? La gente si gira a guardarti e non può far altro che fare pensieri poco casti su di te! Vai a guardarti lo specchio e chiediti cosa possa pensare un uomo mentre ti guarda.-

-Tu cosa hai pensato?- Sposto lo sguardo sui suoi addominali scolpiti, dopo aver aperto tutta la sua camicia.

-Ho pensato che con questo vestito sei divina, ma anche che non vedevo l'ora di togliertelo- Adesso è lui a prendere l'iniziativa, spingendomi contro il muro.

-Hai la fortuna di essere l'unico che in questo momento può farlo- Prendo l'elastico dei suoi boxer di Emporio Armani tra le dita della mano destra e inizio a giocarci.

-Non credi di essere troppo vestita?- Cerca la zip del mio vestito, accompagnando ogni suo movimento con un bacio sul collo. Ci stiamo stuzzicando a vicenda e nessuno di noi sa chi tra dei due vincerà. Finalmente trova la cerniera e la fa scendere piano piano, fino a lasciarmi la schiena completamente scoperta. Fa in modo che il vestito mi scivoli fino ai piedi. -Da quando non si indossa il reggiseno sotto gli abiti?-

-Da quando sapevo che saremmo finiti qui e volevo renderti il lavoro più facile...- Mi libero della sua camicia, facendolo indietreggiare verso il letto. -Devi sapere, Dybala, che sono una delle ragazze più desiderate di tutta Manhattan... E di esperienza ne ho. Anche troppa forse.-

-Cara ragazza desiderata di Manhattan, non dimenticarti che ho avuto l'onore di averti nel mio letto già un'altra volta- Sussurra al mio orecchio, ribaltando la situazione, dopo avermi fatta cadere sopra di lui. -E comunque sei fottutamente bella- Mi lascia un bacio sulle labbra, che io approfondisco, affondando le dita tra i suoi capelli. -Sei la donna che ogni uomo vorrebbe accanto-

-Solo nel proprio letto, Dybala.- Ribatto, eliminando l'atmosfera quasi romantica che si era creata. -Cosa intendi?-

-Un giorno te lo spiegherò- Sentiamo qualcuno bussare alla porta, cosa che ci fa bloccare all'istante. -Dybala, in bagno!- Gli indico la stanza adiacente, dato che non ho la più pallida idea di chi potrei trovare all'entrata. -Inizio il lavoro che concluderai te?- Lo fulmino con lo sguardo, mentre lui ammicca abbastanza esplicitamente.

-Stronzo!- Chiudo la porta del bagno, indossando di nuovo il vestito e aggiustandomi i miei capelli al meglio. Apro la porta e trovo davanti a me un signore sulla cinquantina, dai capelli brizzolati, che indossa la divisa dell'albergo.

-Signorina, la prego di scusarmi, ma la cameriera aveva dimenticato di lasciarle il carrello dello champagne.- Il mio sguardo cade sulla bottiglia di champagne e il secchiello del ghiaccio.

-Prego, dia pure a me!- Gli faccio cenno di lasciare tranquillamente il tutto accanto alla poltrona, rimanendo sulla porta, per invogliarlo ad uscire velocemente: un esemplare di Dybala mezzo nudo nel bagno... -Mi scusi per il disturbo- Il suo imbarazzo sta nel fatto che ha quasi sicuramente capito di aver interrotto qualcosa. Anche se, non avendo visto nessun altro nella stanza, non credo abbia capito l'entità del "qualcosa".

-Buona serata- Chiude la porta dietro di sé ed io aspetto per qualche secondo, per poi vedere Paulo uscire di nuovo dal bagno. -Adesso devo rifare tutto dall'inizio?-

-Cercherai di fare questo sforzo- Non esito neanche un secondo a infilare le mie mani tra i suoi capelli, mentre ricambio questo bacio frenetico. Emetto un sospiro senza staccarmi dalle sue labbra, a causa della pressione che il suo corpo sta esercitando sul mio, spingendolo contro il muro. Le sue mani scivolano lungo il mio corpo, fino ad avere una salda presa sui miei fianchi. Fa in modo che il vestito cada di nuovo a terra, per poi iniziare a baciarmi il collo. Mi allontano leggermente dal muro, spingendo il bacino in avanti, quando una sua gamba si infila tra le mie. -Cosa mi stai facendo, Dybala?-

-Esattamente quello che mi stai facendo tu..- La sua lingua ricominciò a cercare insistentemente la mia, mentre le sue mani si muovono sul mio corpo. Passo le mani sull'elastico dei suoi boxer che rimanevano fuori dai jeans, e lui non può fare altro che provare a trattenere un gemito. Avvolgo le gambe intorno al suo bacino, in modo tale da sentirlo ancora più vicino, mentre mi porta in braccio verso il letto. Mi lascia cadere su di esso, per poi finire di sfilarsi i jeans, i quali in questo momento stavano diventando veramente di troppo.

Ammirarlo mentre si spogliava era stata una delle cose che resero quella famosa serata a Barcellona la più bella della mia vita, ma già adesso sono sicura che questa lo sarà altrettanto. Inizia a lasciare baci su tutto il mio ventre, fino ad arrivare al mio collo. Sollevo il bacino dal materasso, finendo per premerlo contro il suo, per poi notare con molto piacere la sua espressione leggermente sorpresa, che in poco si trasforma in un sorrisetto strano.

Ribalto la situazione, ritrovandomi a cavalcioni su di lui, il quale sussulta. Passo una mano sui suoi addominali scolpiti, iniziando a lasciare baci umidi sul suo torace, e niente potrebbe essere paragonato al suo sguardo in questo momento. Sfilo i suoi boxer con un movimento svelto e disinvolto, per poi mordermi il labbro inferiore, mentre lui si alza leggermente, prendendo il mio volto tra le mani. -E' da quando ti ho vista a Vinovo che ho una voglia matta di farti qualsiasi cosa...-

-Capirai di non poterne più fare a meno...- Neanche averlo completamente nudo sotto di me non è per niente male, ma questa è un'altra cosa...

Nota Autrice
Chiedo veramente scusa per il ritardo! Spero però che il capitolo vi sia piaciuto... Vi avviso del fatto che nel prossimo verrà descritta la fine della serata. Nella storia capiteranno questo genere di capitoli diverse volte, dato che la relazione tra i due sarà un po' altalenante. Capirete con il tempo! Cercherò di aggiornare il prima possibile!
Allyxx

Otra Vez ~ Paulo Dybala ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora