Capitolo 10

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Sinceramente non mi aspettavo che l'Allianz Stadium fosse così grande... C'è un tale frastuono che anche godersi il momento diventa difficile, ma non serve il silenzio per ammirare l'imponenza di questa struttura. Sono esattamente nel luogo che mi ha indicato mia sorella, ma a mezz'ora dall'inizio della partita di un esemplare di sesso maschile, che possa essere il suo ragazzo, neanche l'ombra. Magari non si sono capiti e lui mi sta già aspettando dentro... Queste cose con Antonella sono all'ordine del giorno, dato che definire la sua organizzazione precaria sarebbe un vero e proprio eufemismo. Mi guardo intorno qualche altra volta dall'alto dei miei stivaletti di Yves Saint Laurent, per poi dirigermi verso l'entrata della Tribuna d'Onore. Ancora vorrei capire come abbia fatto questo famigerato ragazzo ad avere i biglietti per la Tribuna d'Onore, ma sono sicura che avrò modo e tempo di chiederglielo più avanti. 

Un uomo vestito di nero controlla il mio biglietto per poi farmi passare, aprendo una corda, che ricorda quasi le entrate dei club di Manhattan. Quanto mi mancano New York e il mio lavoro... E' vero che qua c'è Paulo, ma potrebbe mai diventare questo il mio posto? 

Nel momento in cui ho finito di pormi tutte queste domande, sono già arrivata alla tribuna, dove non mi resta che cercare la fila F, posto 8. Lo stadio è quasi giù tutto pieno e le squadre si stanno riscaldando. Ci sono tantissime famiglie, dato che questa è identificabile come una partita relativamente tranquilla, e questo rende l'atmosfera ancora più calda. Mi siedo al mio posto e prendo il cellulare, per poter inviare un messaggio a mia sorella, la quale però ha l'ultimo accesso su WhatsApp niente meno che un'ora e un quarto fa, poco dopo che uscissi di casa. Decido di non disturbarla, dato che molto probabilmente sta dormendo, e di aspettare a vedere se questo tizio si presenterà. Per quale motivo avrebbe dovuto darmi buca? Forse è andato a trovare Antonella, la quale non ha pensato di avvertirmi... Come ho già detto prima, con lei accadono spesso queste cose. 

-Clarissa?- Sobbalzo, sentendo una voce provenire da dietro, ma poi lo riconosco. -Cosa ci fai qua?- Mi chiede, passandosi una mano sulla fronte, come per asciugarsi qualche gocciolina di sudore. 

-Diciamo che è complesso e te lo spiegherò stasera... Sempre che tu abbia voglia di spendere così il nostro tempo.- Faccio per avvicinarmi, ma lui fa un passo indietro ed io abbasso lo sguardo. -Scusami, non ci ho pensato.- Mi mordo l'interno della guancia e questa è una delle prime volte in cui mi sento veramente in imbarazzo. Come mi sono ridotta, Dybala...

-Perchè sei seduta in questo posto?- Continua a guardarsi intorno, come se stesse aspettando qualcuno, ma non saprei chi.

-Perchè c'è scritto sul biglietto. Mi spieghi cosa ti turba così tanto? Quale è il problema se mi hanno regalato i biglietti per vedere la partita?- 

-E' troppo difficile da spiegare. Lascia perdere.- Mi alzo in piedi, lasciando la borsa appoggiata sulla poltroncina. -Se vuoi ti spiego brevemente il motivo della mia presenza. Mi ha mandata qui mia sorella per vedere la partita con il suo fidanzato, ma non chiedermi perché io sia ancora da sola. Anche lei sarebbe dovuta venire, ma non si è sentita bene.-

-Ma sei sicura di essere seduta al posto giusto?- Continua, eh! Capisco che ci stiamo frequentando in modo in un certo senso clandestino, ma non credo che i paparazzi salgano in tribuna per chiedermi spiegazioni circa la mia presenza. 

-Ti ripeto che è scritto sul biglietto. Ecco a te, se non ti fidi!- Gli porgo il mio biglietto e lui gli dà una veloce occhiata, per poi aggiustarsi il ciuffo in modo nervoso.

-Vabbè, io devo andare.- 

-Ci vediamo dopo, Dybala!- Gli faccio l'occhiolino, provando ad alleggerire l'atmosfera che si è fatta fin troppo pesante. 

-Ciao!- Abbassa lo sguardo e se ne va, scendendo le scale che riportano all'interno dello stadio. Chissà per quale incrocio del destino è venuto qui in tribuna: non è una cosa solita per i giocatori, o almeno credo. 

Credo che vedere la partita da qui sia veramente un privilegio. La vista perfetta sul campo, gli stuzzicchini serviti prima, durante e dopo la partita, i minischermi che permettono di rivedere le azioni... Però, secondo me, si perde in qualche modo l'atmosfera dello stadio. Mi riferisco ad aspettare fuori dallo stadio con gli altri tifosi, i cori della curva, mangiare un hot-dog pieno di ketchup e maionese con una lattina di CocaCola. Beh, credo che andare allo stadio sia anche questo, no? Sicuramente il mio vestito nero non sarebbe stato adatto ad un pomeriggio del genere, quindi sono contenta di essere in questa parte dello stadio. 

La partita è iniziata ed ormai mi sono arresa al fatto che la vedrò da sola. Domani parlerò anche con Antonella del fatto che il suo ragazzo non si è presentato, anche se non è stata una cosa del tutto negativa. Forse sarei stata anche un po' in imbarazzo senza mia sorella e di questo mi stupisco davvero. Solitamente, infatti, sarebbe difficile non sentirsi in imbarazzo con lei presente... 

Non riesco a staccare gli occhi da Dybala, il quale ogni tanto lancia un'occhiata verso la tribuna. Potrebbe sembrare un'azione non voluta in modo consapevole, data la scioltezza con cui guarda in alto. Diciamo che la situazione all'intervallo non è messa benissimo, dato che la Juventus sta sotto di un goal, ma poco dopo la ripresa, l'autogoal del difensore del Bologna dà una svolta alla partita. Khedira segna il goal del 2-1, per poi lasciare spazio al numero 10. Con assist di Douglas Costa segna il 3-1 e non è necessario specificare il fatto che la sua Dybala Mask fosse diretta verso di me. 

Nota Autrice

Capitolo di passaggio, ma forse neanche troppo... Forse Paulo inizia ad avere qualche dubbio? Clarissa invece non sembra sospettare niente... Chissà come proseguirà la serata? Paulo avrà il coraggio di provare a rispondere alle proprie domande, con l'aiuto di Clarissa? Commentate!

Allyxx

Otra Vez ~ Paulo Dybala ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora