Capitolo 2

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                           Travis

Era strano rivederli dopo così tanto tempo. Avevo quasi dimenticato l'aria di casa,il modo in cui mi hanno sempre accolto,con quel calore che solo una famiglia è in grado di trasmetterti. Madison era come al solito indaffarata tra fornelli e computer,una volta l'avevo addirittura scoperta a cucinare con il PC sul davanzale della cucina; Patrick solitamente rientrava tardi dal lavoro a meno che non si anticipasse il lavoro con le scartoffie e Zac era sempre intento a terminare gli esami universitari.

<<Travis, sei pronto o no? Muoviti o faremo tardi,gli altri ci aspettano!>> urlò Zac dalle scale

<<Ho quasi finito>> risposi sistemando la divisa militare  perfettamente pulita nel guardaroba

Mi affrettai ad abbottonarmi la camicia e lo raggiunsi.

<<Avete il pieno all'auto?>> chiese Madison dalla cucina

<<Si mamma, sta' tranquilla>> urló Zac dal corridoio

Mi infilai la giacca in pelle sorridendo per i suoi modi di fare totalmente strambi e lo seguii in auto.

Parcheggiamo la macchina nel grande viale e ci incamminammo a raggiungere gli altri. Tutto sommato non era un brutto posto. Le luci soffuse illuminavano i piccoli tavolini rotondi sparsi in diversi angoli del locale,abbellito da stravaganti carte da parati.

<<Ohhh,chi si rivede!>> urlarono a gran voce alcuni dei miei vecchi amici venendomi incontro e abbracciandomi mascolinamente.

Sorrisi ampiamente sedendomi sulla poltroncina trapuntata del privè mentre aspettavamo di bere qualche drink.

<<Allora Travis, per quanto tempo resterai in congedo?>> domandò James dall'altro lato del tavolino

<<Dopo gli ultimi sei mesi di servizio, credo che possa variare dai sei ai nove mesi>> risposi

<<E le donne? Conoscendoti ti sarai dato da fare>> sogghignò Austin lanciandomi un'occhiata complice

<<A noi militari non è permesso frequentare donne durante il periodo di servizio>> continuai rigido, cercando di far valere la mia parola sorseggiando il drink. Lo osservai, pensando ad una soluzione per scappare dalle loro domande e risa.

<<Dove vai?>> disse dietro di me Steph

<<Vado a ordinare un'altro cocktail>> risposi mostrandogli il bicchiere vuoto e lentamente mi allontanai dalla saletta raggiungendo il bancone.
<<Una piña colada,perfavore>> mi rivolsi al barista accomodandomi sullo sgabello.

<<Per me un bitter, perfavore>> sentii una voce femminile al mio fianco

Fu istintivo: sollevai lo sguardo e mi accorsi di lei. Capelli castani tendente al chiaro mossi e lunghi,sedere pronunciato, perfettamente proporzionato alle sue delicate curve.

<<Buonasera!>> mi voltai verso di lei cercando di guardarla in viso

Lei girò lentamente la testa verso di me e con aria confusa esitò a rispondere;dopo qualche secondo disse: <<Ci conosciamo?>>

<<Direi di no,ma non sarebbe una cattiva idea!>>

Inarcó un sopracciglio facendo scivolare i suoi grandi occhi  espressivi,incorniciati da ciglia lunghe e folte su di me.

<<Io penso proprio di si invece>> strinse il bicchiere tra le mani e si allontanò con disinvoltura verso il suo tavolo, mi lanciò un'ultima occhiata per poi tornare al tavolo con le sue amiche.

<<Chi era?>> sussurrò al mio orecchio Zac una volta tornato in sala <<La conosci?>>

<<No,perché tu si?>> Domandai curioso poggiando le braccia sul tavolino

<<Ecco,non proprio. Frequenta come me la Harvard,ma non abbiamo mai avuto modo di parlare,anche se questa mattina l'ho scoperta guardarmi>> rispose indifferente

<<È bellissima...>> continuai osservandola da ciò che il vetro della porta mi consentiva.

<<Ehi,no. Nonono,Travis. Guarda me>> schioccò le dita davanti ai miei occhi per attirare la mia attenzione <<Quante donne hai avuto in tutta la tua vita? Probabilmente ne hai perso il conto,non te ne serve un'altra>>

<<Non stavo pensando a quello>> sorrisi in imbarazzo

Avevo mentito. In realtà mi sentivo un'adolescente in preda all'euforia per aver parlato con una ragazza di quella bellezza sovrumana.
Era davvero bella,naturale e semplice. Avrei voluto parlarle ancora,avrei voluto trovare un modo per trattenerla ancora un po'.

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