Capitolo 50

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                        Travis

Il rumore di un'esplosione fu tutto quello che la mia mente ricordava. Buio,fiamme,rumori di proiettili sul terreno,urla. Poi il buio. Quando riaprii gli occhi lentamente non sapevo dove mi trovavo con l'esattezza ma mi accorsi di Peter seduto al mio fianco. Aveva gli occhi socchiusi mentre la sua testa penzolava semi addormentata. Abbassai lo sguardo sulla mascherina trasparente stretta alla mia bocca e sui tubi che erano collegati al mio petto nudo.
Mi sentivo stanco, senza forze.

<<Ehi amico>> disse in fretta Peter sporgendosi sul lettino

Non potetti rispondergli quando i miei occhi si richiusero dinuovo.

<<Infermiera! Infermiera!>> lo sentii urlare e presto sentii delle mani sul petto sollevarmi per sistemarmi i cuscini dietro la schiena per facilitarmi la respirazione

<<I suoi parametri non sono molto stabili>> disse l'infermiera 

Nonostante avessi gli occhi chiusi ero in grado di sentire ciò che succedeva intorno a me. Quasi fossi in uno stato di trans ma mi rendessi conto di ciò che succedeva intorno a me.
La cosa che mi venne in mente? Hevelin. In quel momento lei stava parlando davanti ad una commissione e un gran numero di presenti ad ascoltarla. La immaginavo. Era bellissima, elegante e raffinata. Era un godimento vederla lì. Non poteva immaginare che io ero sdraiato su questo lettino,con un proiettile nel petto. Poi i miei occhi si aprirono appena e intravidi l'ombra di Peter guardarmi distrutto.

<<Ecco,è sveglio. È un buon segno ma ha perso molto sangue,ce ne serve dell'altro>> rispose l'infermiera in fretta allontanandosi

<<Rimani sveglio>> scandii Peter prendendomi la mano <<Sei un cazzo di soldato. Non puoi lasciarci qui. Rimani sveglio Travis>>

Scossi leggermente la testa e l'unica cosa che riuscivo a pronunciare erano versi incomprensibili, probabilmente dovuti al dolore

<<Pensa a qualcosa per cui devi lottare. Pensa alla tua fidanzata. Mi hai detto che oggi è il giorno della sua laurea. Non vorrai lasciarla sola,vero? Pensa a questo e apri quei fottuttissimi occhi. Resta sveglio>> alzò la voce poggiando la sua mano sul mio braccio

Annuii lentamente lasciandomi convincere dalle sue parole. Probabilmente in quel momento chiunque avesse voluto approfitarsi del mia incoscienza ci sarebbe riuscito.

<<Vuoi che la faccia chiamare? Magari può venire>>

<<No>> sussurrai dietro la mascherina che inviava a stringermi la pelle

Sentii i miei occhi chiudersi nuovamente quando l'infermiera inserì nel mio braccio un ago,un sonnifero per farmi addormentare e affievolire il dolore.

<<Starà meglio. Hanno chiamato delle nuove addette alla sanità,ci servono rinforzi>> sentii bonfonchiare l'infermiera

<<Ma quanti sono?>> chiese Peter

Supposi parlassero della grande quantità di feriti intorno a noi. C'erano urla,odore di disinfettante e molto altro. Era una situazione insopportabile.

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