Travis era lì,sdraiato su una brandina. Occhi chiusi,pelle bianca, labbra viola,mani incrociate sugli addominali. Mi aggrappai alla tendina sentendomi mancare. La mano del ragazzo mi trattenne dalla vita rialzandomi.
Con le lacrime che mi rigavano il volto lo affiancai. Alzai la mia mano sulla sua guancia e piansi ancora,silenziosamente.<<Travis>> mormorai <<Sono qui amore. Mi senti?>> gli presi la mano e la posai sul mio petto <<Sono qui amore mio>> ripetetti accarezzando i suoi capelli neri <<Non puoi lasciarmi. Me lo hai promesso. Saresti rimasto per sempre al mio fianco>>
<<L'infermiera dice che è stabile ma ha bisogno di una trasfusione immediata>> proseguii il ragazzo dietro la tendina indicando la ferita sul petto
<<Com'è successo?>> mormorai alzando la benda protettiva
<<Ehm...il...il suo giubbotto antiproiettile non è riuscito a fare il suo lavoro. Fortunatamente non ha raggiunto un punto profondo. Lo hanno rimosso,ma sta perdendo molto sangue>>
Chiusi gli occhi alzando lo sguardo verso Luke,mentre lo stavano coprendo e portando fuori dall'accampamento. Tornai a guardare Travis.
<<Io ti salverò. Mi hai sentito? Sono qui Travis>> mormorai chinandomi sulle sue labbra <<Mi hai promesso che non ci sarebbero state complicazioni e che al tuo ritorno saremmo diventati genitori. Realizzerò il nostro sogno. Te lo prometto>> sussurrai sulle sue labbra <<Sono così stanca di piangere>> alzai gli occhi al cielo
<<Ce la farà?>> chiese Peter
<<Devi...devi solo aspettare un momento. Sarò qui tra poco>> poggiai la mia fronte su quella di Travis baciandogli le labbra fredde
Erano diverse dal solito. Quasi non ricordavo più la loro temperatura, ma non erano le stesse. Mi allontanai dalla brandina raggiungendo un piccolo camper apposito per le trasfusioni.
<<Voglio donare sangue>> annunciai all'infermiere addetto
<<È una dottoressa,torni al suo lavoro>> rispose quello infilando l'ago nel braccio di una signora volontaria
<<Sto facendo il mio lavoro. Il mio lavoro è salvare vite e non ho bisogno che lei mi ricorda cosa debba fare o meno. Non accetto ordini da lei perché lei non è nessuno e se non le rispondo scortesemente è solo perché in quella tenda,su un letto,c'è la ragione della mia vita. Ha bisogno di una trasfusione e non sarà lei a impedirmi di salvarlo. Perché quando lo guarderò negli occhi voglio ricordare ciò per cui ho lottato e ciò che stavo perdendo.>> alzai la voce con tono tremante <<Mi aiuta lei o faccio da sola?>>
Il medico mi guardò con tono serio e deglutì silenziosamente. Annuì colpevole e batté la mano sullo sgabello per inviarmi a sedermi. Camminai velocemente verso di lui aspettando che quell'ago fosse dentro il mio braccio. Lo stavo facendo per lui. Perché lui mi aveva salvata in poco tempo e ora toccava a me.
***
<<Non era così che immaginavo di ritrovarlo>> mormorai poco dopo mentre sistemavo la sacca del sangue all'appendino
<<Travis non faceva altro che parlare di lei. Era pesante>> ridacchiò Peter
<<Cosa diceva?>> chiesi curiosa
<<Diceva che era fantastica,la ragazza migliore che si potesse immaginare. Ci rendeva tutti gelosi della sua fortuna>>
Sorrisi imbarazzata scoprendo la ferita di Travis e legando l'ago. Lentamente vidi il sangue percorrere il tubicino e fui sollevata nel vedere che stava funzionando.
<<Aveva ragione. Guardi cosa ha fatto per salvarlo>> continuò Peter sospirando
<<Lei non lo farebbe per l'amore della sua vita?>> lo guardai <<Ci siamo promessi amore eterno. Mi avrebbe portata all'altare e io gli avrei dato un bambino. Spesse volte le cose non vanno come desideriamo, ma è nostro compito provarci>> alzai le spalle
Peter sorrise ampiamente venendomi incontro
<<Grazie>>
<<Sono io che devo ringraziare lui>> risposi <<Io...devo per forza visitare anche gli altri pazienti. Quando si sveglia,corri ad avvertirmi. Non ci dovrebbero essere più problemi dopo la ricarica di globuli rossi che sta ricevendo>> conclusi sistemando la testa di Travis sul cuscino
<<D'accordo>>
Mi chinai sul lettino baciandogli la mano. Poi mi allontanai.
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Se Tu Fossi Qui
RomanceMille pensieri per la testa e mille progetti tra le mani. Venivano da esperienze sbagliate, ben lontane dal vedersi mai più. Ma erano lì nonostante tutto e lottavano per ciò in cui credevano. Sguardo basso e insicurezza. Ecco le parole chiave di He...