13 reasons why || saschefano (Completa)

Prologo

Me ne stavo con il suo corpo leggero tra le braccia ferme.
Urlavo aiuto. Un aiuto che avrebbe potuto aiutare soltanto l'ultimo millimetro di speranza che se ne stava tra la parte destra e la parte sinistra del cuore.
Mi sentivo svuotare. Più la sua pelle si raffreddava più io mi sentivo vuoto. Era tutto così nero.
Come il fumo.
Nero come il fumo, che arriva dappertutto che ti fa bruciare la gola e che ti rovina i polmoni, che ti scurisce la pelle e che ti finisce negli occhi. Le lacrime ti scendono da sole e inizi a tossire fino a curvarti in avanti. Tanto terribile quanto inafferrabile. Tendi la mano mille volte e mille volte afferri il vuoto. Un vuoto che ti uccide più di mille lame.
Solo che il dolore che provavo era mille volte più intenso terribile. Un dolore improvviso, il peggiore che esiste, ti prende alle spalle e ti senti il vuoto dentro e non lo puoi colmare.
E poi arrivano le notti. In cui la sua testa non era più appoggiata al mio petto.
In cui le cicatrici sui suoi polsi, che si era procurato poco prima non erano più al sicuro nella mia mano.
In cui il suo respiro caldo sul collo non riusciva più a farmi sentire vivo semplicemente perché non c'era più.
Quelle notti in cui smetti di dare la buonanotte accompagnata da un bacio per scontato, perché non ce l'hai più.
Quelle notti in cui ti senti piccolo piccolo perché l'altra metà del letto è vuota.
Notti in cui lo stomaco diventa un manicomio di pensieri che con il loro dolore ti feriscono il cuore.
Notti in cui piove su ogni singola emozione e tu cerchi di metterti al riparo ma puntualmente fallisci e speri soltanto che finisca tutto al più presto. Notti in cui arrivi ad invidiare i robot perché si possono spegnere e non sentire più nulla.
Notti in cui metti la musica al massimo per non sentire il ticchettio dei tuoi pensieri, poi magari la spegni e a farti male è il silenzio assordante dei ricordi che ti violentano la mente.
E intanto il tempo passa. Ma lui non torna mai indietro.
E poi loro.
Sette.
Sette cassette in una scatola e la paura di ascoltarle.