9.Marzo

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Marzo significava due cose per me, il ritorno del mio amato motorino e la gita a Praga di 4 giorni!

Dopo l'episodio di San Valentino, Stefano aveva preso definitivamente le distanze da me, ovviamente mi dispiaceva e non volevo perderlo come amico, ma non volevo neanche costringerlo a un riavvicinamento forzato, per magari illuderlo di nuovo, così anch'io nonostante la solita cortesia tenevo le distanze da lui.

Con la Volpi era dura, una parte di me aveva sempre più voglia di dirle tutto, soprattutto quando in macchina non aveva commentato il mio "mi piace qualcuno che non dovrebbe", mi faceva impazzire rivivere quell'episodio, nella mia testa continuavo il discorso dicendole che quel qualcuno era lei. Fuori dalla classe riuscivo a evitarla come mi ero ripromessa, ma nella altre situazioni era difficile rispettare le regole che mi ero data per togliermela dalla testa, e poi lei mi sembrava più amichevole e socievole nei miei confronti.

Al ritorno dalla gita il mio motorino sarebbe tornato operativo, almeno sarei riuscita ad evitare la situazione complicata dei passaggi, il problema sarebbe stato sopravvivere alla gita, ebbene sì tra gli accompagnatori c'era anche lei.

Il giorno della gita arrivò in un lampo, presi il mio trolley dal baule dell'auto e salutai mia madre, mi aspettavano circa 10 ore di viaggio in pullman per raggiungere Praga, praticamente una giornata intera di viaggio. Molti studenti erano già arrivati, ma come al solito non Giulia, mi misi ad aspettarla vicino al pullman, ma distante dai quattro docenti accompagnatori, tra cui la mia adorata Sara Volpi.

Mentre aspettavo vidi miss Yankee con il suo bagaglio avvicinarsi a me, non disse niente caricò semplicemente la sua borsa nel vano, ma prima di andarsene mi fece segno con le dita che mi avrebbe tenuto d'occhio, non ci volevo credere con tutte le classi della scuola con le quali potevamo condividere una gita, proprio con la sua?!

Ero seduta in seconda fila a causa del mal d'auto di Giulia, dopo circa due o tre ore di viaggio e un sacco di chiacchiere con Marta, Giulia e altri compagni mi misi in cuffia ad ascoltare il mio immancabile mp3, mentre invece Giulia dormiva beata accanto a me.

Ascoltando la musica persa nei miei pensieri ad un certo punto sentii l'auricolare sinistro staccarsi dal mio orecchio, ma non si era staccato da solo ce l'aveva in mano la prof Volpi che una volta attirata la mia attenzione mi chiese semplicemente "posso?", io in tutta risposta annui e lei si mise l'auricolare nell'orecchio, ascoltammo così la fine di una canzone insieme, poi mi tolse dalle mani l'intero lettore mp3 e tornò al suo posto ascoltando la mia musica. Io rimasi un po' a guardarla, ma lei sembrava essersi completamente dimenticata della mia presenza, essendo seduta in prima fila guardava semplicemente fuori dal vetro davanti a sé. Era bellissima ed io ero semplicemente incantata, ma ero pur sempre su autobus con tutti i miei compagni e non solo, tra cui Stefano e miss Yankee, per cui iniziai a guardare il cellulare facendo finita di niente. Dopo poco mi restituì il mio mp3 senza dirmi niente, ma facendomi l'occhiolino, poi tornò a leggere il suo libro.

Poche ore prima dell'arrivo a Praga, facemmo l'ultima sosta in un autogrill dove comprai e mangiai immediatamente uno snack e bevvi una bibita ghiacciata, per poi addormentarmi sul pullman sotto il getto dell'aria condizionata, pessimo sbaglio!

Sta volta fu Giulia a svegliare me, eravamo arrivati all'hotel a Praga, avevo un gran mal di testa e nello scendere dal pullman mi resi conto che mi girava tutto e avevo la nausea, sicuramente con tutta quell'aria condizionata il cibo dell'autogrill mi si era bloccato sullo stomaco.

Le direttive dei professori erano di portare le valige in camera e scendere immediatamente per la cena, io Giulia e Marta riuscimmo a stare in stanza tutte e tre insieme, portammo subito su le valige come ci era stato detto, ma mentre loro scesero a mangiare, io con il permesso del prof di storia dell'arte rimasi in camera.

Stavo davvero male.

Non avendo la forza di fare altro, mi ero sdraiata sul letto a pancia in su con braccio che mi copriva gli occhi e una mano sullo stomaco.

Toc toc

- è aperto- risposi con un filo di voce, spostai leggermente il braccio per vedere chi aveva aperto la porta, appena vidi Sara Volpi entrare ebbi un tuffo al cuore, mi tirai un po' su a sedere, ma stavo troppo male per avere altre reazioni

-non ti preoccupare, stai pure sdraiata- disse Sara mentre si avvicinava al letto, per poi sedersi sul bordo

- come ti senti? -

-male...- mi lasciai scivolare ancora una volta sul letto chiudendo gli occhi, avrei voluto essere forte in quel momento, forte abbastanza per poter gestire la situazione e non esserne completamente succube. A un certo punto sentii qualcosa di caldo e morbido appoggiarsi sulla mia fronte, era la mano di Sara, nonostante tutto il mio malessere la sua mano mi creò immediatamente uno stato di rilassamento, mi faceva stare meglio, forse anche solo emotivamente, ma comunque funzionava.

- hai la fronte fredda – tolse la mano, e quella piacevole sensazione sparì con essa

-si, non ho digerito, credo sia stata l'aria condizionata del pullman. A volte mi succede -

- vuoi che ti porti un tè caldo?-

-Sì grazie, mi aiuterebbe molto-

Sara si alzò in piedi

- ah, hai per caso l'asciugacapelli? -

-sì perché? - non capivo proprio cosa c'entrasse adesso

-scaldati la pancia con il phon, ti aiuterà, poi le tue compagne di stanza dovrebbero finire a breve di mangiare e ti raggiungeranno. -

Si avviò alla porta

-ciao- uscì.

Mi sentii improvvisamente triste, allo stesso tempo anche molto felice della visita appena ricevuta, ma soprattutto mi sentivo molto male! Con fatica mi misi a cercare il phon e feci come mi aveva detto la professoressa, ed effettivamente provai un immediato sollievo.

Mentre l'asciugacapelli mi scaldava lo stomaco, iniziai a pensare quanto fosse sempre così gentile con me, sempre presente, ma allo stesso tempo distante... In quel momento un pensiero mi attraversò il cervello: "quanto sono stata stupida! Mi stavo già facendo illusioni, lei è gentile e generosa con tutti, se si comporta un po' più amichevolmente con me è solo un caso, mi vedrà un po' come una sorellina...persino con miss Yankee si comporterebbe così, sono solo una dei tanti studenti che incrociano la sua via..."

- che depressione!- esclamai ad alta voce presa dallo sconforto

- cosa?! Ti mancavo così tanto!??- esclamò la mia migliore amica appena entrata dalla porta.

- ecco qua il tuo tè- disse invece Marta ancora sulla soglia porgendo la tazza fumante, spensi il phon e le andai incontro

- Grazie mille..- presi la tazza e mi sedetti su una delle poltroncine della camera – com'è andata la cena?-

- Aaaaah non sai cosa ti sei persa!- fece Marta

- Già un vero e proprio schifo – continuò Giulia – praticamente ci hanno dato un brodino e della carne stranissima... Marta ha anche fatto le foto-

Marta si avvicinò e mi mostrò le foto della cena, mentre bevevo il tè entrambe mi tennero compagnia raccontandomi appunto della cena e delle indicazioni per l'indomani.

Fortunatamente il calore del phon e il tè fecero effetto.

Toc toc, qualcuno bussò alla porta, subito pensai che si trattasse della prof Volpi, ma a varcare la soglia fu invece il prof di storia dell'arte, venuto a vedere come stavo, lo rassicurai e se andò via praticamente subito.

Prima di addormentarmi nel buio della stanza, il pensiero di essere solo una dei suoi tanti alunni e niente più, si impadronì di nuovo di me... Non riuscivo a non pensare a lei, era stata come un'apparizione e poi era sparita di colpo, prima il tè che mi aveva promesso, me l'avevano portato Marta e Giulia e poi il prof d'arte che veniva a vedere come stavo, non poteva venire lei? che fine aveva fatto? Mi addormentai ancora una volta pensando a lei.

Forse Settembre (lesbian story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora