12. Gita (parte 3)

2.8K 90 3
                                    

Varcai la porta del bagno, ero molto entusiasta e al tempo stesso intimidita, mentre lentamente mi avvicinavo a Sara, notai che lei era di nuovo strana e un po'... tesa?

Quando fui abbastanza vicina, lei iniziò ad indietreggiare lentamente...

- Bene De Angelis, direi che puoi andare nella tua stanza, non c'è ragione per la quale tu debba restare qui. –

Mi fermai di colpo, come se mi avessero dato una scossa elettrica, e adesso che cavolo le prendeva di nuovo? Poteva essere davvero così lunatica? Non capivo o meglio non volevo capire cosa stava cercando di dirmi

- Non è successo niente poco fa, ok? –

- Veramente no, non è ok, non capisco... –

- Ti sto chiedendo di dimenticare quello che è successo prima, è stato un equivoco o se preferisci uno sbaglio, ti sarei grata se non dicessi niente a nessuno e se ora andassi via.-

Ero bloccata per le troppe emozioni, non sapevo più cosa fare, ogni sua parola aveva sempre avuto il potere di cambiarmi l'umore, sia in positivo che in negativo, ma adesso non si trattava più solo di parole, era davvero troppo. Da un lato mi sentivo sprofondare, dall'altro volevo affrontarla e dirle che stava dicendo un sacco di stronzate, poi al tempo stesso volevo scappare, ma anche baciarla ancora, volevo urlare di rabbia e piangere dallo sconforto. Il sovraccarico fu davvero troppo, il mio cervello andò completamente in fumo, il mio piede destro iniziò a muoversi freneticamente su e giù e alla fine la rabbia ebbe il sopravvento.

- Ah sì?! Va bene me ne vado! E stai pure tranquilla non dirò niente a nessuno, per chi mi hai preso???!! ma di certo non posso dimenticare! Ciao!-

Aprii la porta con irruenza ed uscii di gran fretta dalla stanza, avevo una gran voglia di sbattere la porta con forza, ma mi trattenni anzi la lasciai completamente spalancata, mi diressi a gran velocità verso la mia stanza al piano di sotto senza voltarmi un attimo anche se la tentazione era forte.

Al piano inferiore non feci in tempo a raggiungere la stanza, perché nel corridoio incontrai Giulia e Marta

- ehi che fine avevi fatto?- mi domandò Marta vedendomi arrivare

- e cos'è quella faccia?- aggiunse subito Giulia

- niente...-

Giulia mi guardava male, non ci credeva minimamente che non avessi niente

- niente sul serio- insistetti io guardandola dritta negli occhi

Il nostro duello di sguardi fu interrotto prontamente da Marta

- ehmm ragazze! – la nostra amica, dai lunghi capelli tinti di rosso, attirò l'attenzione sulle bottiglie di birra che teneva in mano in un sacchetto

- e quelle?!- esclamai non appena le vidi

- Bè se Lynn non va alla festa, la festa va da Lynn!- mi rispose Giulia mettendomi un braccio attorno al collo

- Andiamo dai - indicò il corridoio in direzione della loro stanza. Per fortuna esisteva Giulia, era davvero fantastica.

Stavamo tutte e tre belle comode, Marta sul suo letto mentre io e Giuli sul letto di Giulia, ognuna con una bottiglia diversa in mano, quelle vuote erano nascoste dietro il letto di Marta, nel caso arrivasse un controllo a sorpresa da parte dei prof, anche se era altamente improbabile ormai.

- e quindi Stefano da quando te ne sei andata, che era già abbastanza fuori, ha continuato a bere e poi ha iniziato a rompere sul fatto che te ne eri andata perché c'era lui ecc ecc...- finì di raccontare Giulia

Forse Settembre (lesbian story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora