4. Dicembre

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L'indomani mattina dopo la solita routine, scesi in box come sempre per prendere il motorino per andare a scuola, non ci potevo credere, rimasi cinque minuti impietrita a osservare il mio Piaggio nei minimi dettagli. La ruota anteriore era completamente a terra, ovviamente non possedevo una ruota di scorta e anche se l'avessi avuta non avevo la minima idea di come fare a sostituirla, purtroppo non potevo fare proprio niente in quel momento per sistemare la situazione. In più i miei genitori come al solito erano già andati a lavoro e non sarebbero certo tornati indietro per accompagnarmi a scuola e rimanere a casa a dormire purtroppo non era un' opzione, così tristemente mi avviai a passo svelto verso la fermata dell'autobus.

Non c'era nessuno alla fermata a parte me, magari era appena passato e dovevo aspettare il prossimo, così decisi mentre aspettavo di controllare sul mio smartphone gli orari delle corse, dopotutto era da due anni che non prendevo più l'autobus per andare a scuola, magari gli orari erano un po' cambiati. No! molto peggio di così! Scoprii che avevano proprio cancellato quella tratta e ora se volevo arrivare a scuola dovevo correre a un'altra fermata e mi sarebbe anche toccato scendere a una fermata più lontana da scuola rispetto al solito autobus che prendevo gli anni precedenti.

Mi misi a correre, il lato positivo era che l'aria fredda e umida non mi dava più fastidio, per fortuna riuscii a prendere l'autobus, ma ovviamente ero in ritardo, non ne potevo già più di correre per quella mattina e poi mi sentivo un po' giù di morale. Al mio passo normale ci avrei messo circa 15 minuti ad arrivare a scuola, sì sarei arrivata in ritardo, ma per oggi mi andava bene così, avevo anche lasciato le cuffie a casa, era partita proprio male la giornata!

Dopo un breve tratto di strada sentii una macchina suonarmi il clacson e la vidi accostare poco più avanti di me con le quattro frecce. Chiunque fosse ce l'aveva con me, mi avvicinai alla fiat cinquecento rossa e guardai dentro dal finestrino del lato passeggero che era stato tirato giù

- Dai sali, ti do un passaggio! – mi esortò Sara Volpi seduta al posto di guida

come al solito non pensai più di tanto prima di agire, salii sull'auto che subito partì.

- Grazie mille – ringraziai immediatamente

mi sentivo un po' tesa

- Se non ti avessi caricato, saresti in ritardo, tanto per cambiare – in risposta mi lanciò una frecciatina

- Già per fortuna, grazie ancora! È che non era previsto che dovessi prendere l'autobus sta mattina, in oltre ho scoperto che la tratta che prendevo gli anni precedenti non esiste più e non so ancora come organizzarmi –

- E come mai niente motorino?-

- Lasciamo perdere... Sta mattina l'ho trovato con la gomma anteriore completamente a terra, poi siccome inizia a fare davvero freddo, più avanti ci saranno sicuramente neve e ghiaccio sulle strade, i miei genitori mi hanno già detto che non vogliono farlo riparare fino a questa primavera, quindi sarò a piedi per un po' – sospirai sconsolata

Ci fu un momento di silenzio, guardai la mia prof, ma lei era impassibile e guardava la strada così continuai in tono sconsolato - Mi sa che mi toccherà alzarmi ancora prima d'ora in poi...-

- Se vuoi lunedì, martedì e giovedì posso darti un passaggio come oggi, tanto sono a scuola dalla prima ora e faccio questa strada -

- Davvero?!- mi s'illuminarono gli occhi, non potevo credere a quello che avevo appena sentito

- Faccio questa strada, se ti fai trovare.. - s'interruppe e mi guardò un attimo - dov'è la tua fermata dell'autobus? –

- quella in via libertà vicino al semaforo che incrocia questa via -

Forse Settembre (lesbian story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora