5. Natale

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Era stupendo stare in macchina da sola con lei, da due settimane mi dava passaggi al mattino come mi aveva detto ed io avevo smesso di pormi interrogativi su i miei sentimenti, avevo riposto tutti i miei dubbi in una scatola ben chiusa dentro di me, e intanto mi godevo quei minuti di viaggio senza più paranoie.

Non so se era perché il tratto di strada che facevamo insieme era breve o per qualche altra ragione, ma la radio era sempre spenta quindi parlavamo del più e del meno, la scuola la menzionavamo molto di rado, parlavamo invece di film, serie tv, libri, viaggi ecc., le avevo anche raccontato delle mie vacanze in California, che mia mamma era americana e che quest'estate eravamo stati negli USA, non solo per vacanza, ma anche per iniziare i preparativi del nostro trasferimento previsto per la prossima estate.

Iniziavo a conoscerla meglio, era diversa rispetto a come la vedevo di solito, in aula era molto attiva e dinamica sia nel modo di parlare sia di muoversi, sembrava molto estroversa e cordiale con tutti, la tonalità della voce ed il volume erano più alti, ma questo era abbastanza ovvio, invece in auto oltre a parlare più lentamente e con un tono più basso sembrava molto più introversa e seria, ma mi trasmetteva tranquillità ed io mi sentivo sempre in uno stato di pacata felicità e pace in quei brevi momenti... Adoravo questo lato del suo carattere, forse anche di più rispetto a quello della professoressa.

A scuola dal mio punto di vista era l'insegnate perfetta, inoltre nonostante fosse disponibile con tutti non faceva favoritismi e anch'io venivo trattata come i miei compagni, mi sentivo perfino ignorata delle volte, a dispetto delle apparenze in realtà non dava molta confidenza, in macchina invece sembrava libera da etichette e ruoli da impersonare e mi parlava tranquillamente come se niente fosse.

I giorni di scuola passavano e sul fronte Stefano tutto taceva.

Il buio pomeridiano invernale a volte mi metteva addosso un po' di tristezza questo però, non era uno di quei pomeriggi, alle 17.30 era già tutto sprofondato nell'oscurità, ma gli alberi di natale e le decorazioni provenienti da case e strade rendevano tutto un po' magico; stavo aspettando che Giulia mi venisse a prendere con la sua "nuova" auto usata per andare in centro a comprare gli ultimi regali che ci mancavano; a me mancava solo il regalo di Stefano, quest'anno era stato davvero difficile pensare a cosa fargli, ero preoccupata che se gli avessi preso un regalo troppo personale o troppo azzeccato si sarebbe fatto un' idea sbagliata dei miei sentimenti nei suoi confronti, così alla fine avevo deciso di prendergli una felpa di un personaggio dei fumetti che gli piaceva e di dividere il regalo con Giulia, inoltre volevo fare un regalo alla prof. Volpi, mi dissi per sdebitarmi dei passaggi, ma probabilmente volevo farle un regalo e basta. Mi ero scervellata tantissimo, ma non riuscivo a trovare un' idea adatta se non la classica penna, speravo molto che questo giro in centro mi avrebbe fatto avere un' illuminazione.

Prima accompagnai Giulia in profumeria, era l'affollatissima meta prediletta da molti ritardatari, poi andammo a prendere la felpa per Ste, ne era rimasta solo una della sua taglia, che fortuna! Per finire facemmo un giro tra le bancarelle natalizie e mentre aspettavo che giulia comprasse un portachiavi a forma di gatto, vidi la scritta "bonsai in offerta" fuori da un negozio di fiori , mi ricordai del libro che aveva preso Stefano durante la gita ed entrai nel negozio, non riuscii a resistere, decisi di comprare un piccolo bonsai per lui come regalo extra, mentre aspettavo il mio turno mi ero incantata su una piccola composizione di giacinti blu, lilla e bianchi, in quel momento ebbi finalmente la mia mini illuminazione: alla Volpi piacevano i fiori e le piaceva occuparsene, me ne aveva parlato una mattina in macchina, poteva essere il regalo giusto: formale, classico e personale allo stesso tempo, non ci pensai ulteriormente, comprai i giacinti.

Non volendo andare in giro per la scuola con i giacinti, decisi di portare il regalo per Sara Volpi il penultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale, perché l'ultimo giorno sarebbe stato un mercoledì e la prof non ci sarebbe stata alle prime ore.

L'aspettavo in strada al solito posto e come sempre non tardò ad arrivare.

In macchina tenevo i giacinti sulle ginocchia, lei li aveva visti, ma non aveva detto niente

- Ecco prof...- richiamai la sua attenzione approfittando del semaforo rosso - questi sono per lei, un pensiero per ringraziarla dei passaggi –

Lei guardò prima i fiori, poi me e sorrise

- Non dovevi proprio, comunque grazie sei stata carina –

Si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia, oltre a un senso spropositato di felicità che provavo per quel piccolo atto, sentivo anche un forte calore sulle guance e sapevo che erano diventate rossissime, per mia fortuna invece il semaforo era tornato verde e l'attenzione di Sara sulla strada.

- Grazie ancora per i passaggi e buone vacanze –

- Buone vacanze anche a te -

Dopo esserci salutate nel cortile della scuola trotterellai in classe con un sorriso da ebete stampato sul volto, il mio umore rimase alto per tutto il giorno, con Stefano e Giulia che ovviamente avevano notato il mio entusiasmo, usai la scusa delle vacanze e dei regali di Natale.

Era nostra abitudine ormai che l'ultimo giorno prima delle vacanze natalizie noi tre ci scambiassimo dei regalini e anche quest'anno rispettammo la nostra piccola tradizione con l'aggiunta di Marta.

Forse quel giorno il regalo più bello è stato un semplice bacio sulla guancia...

Forse Settembre (lesbian story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora