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louis chiamò harry al telefono, aspettò i tre squilli e poi «haz!» esclamò

«ciao lou, come va?»

«tutto okay, sono solo un po' stanco, tu?»

«tra qualche giorno ho l'esame e sto in ansia.»

louis ridacchiò e harry pensò di aver toccato il paradiso con un dito.

«stai tranquillo che sei bravissimo.» confessò mentre metteva apposto la scatola delle bustine del tea che si stava preparando.

«mmh.» dall'altro capo del telefono, harry si morse il labbro, contrariato. «che fai di bello?»

«sto per bere il tea, e forse vado a dormire.»

il riccio guardò l'ora. 18:30. «così presto? ma hai mangiato?»

«non ceno, non mi sento tanto bene. non so se ho la febbre ma spererei vivamente di no.»

«mi dispiace, guarisci presto.»

«grazie riccio.» sorrise il più grande. «tu che fai?»

«tv mentre rileggo le pagine del libro.» girò una pagina, svogliato.

«ti lascio studiare allora, ci sentiamo domani mh?»

«certo boo. a domani.»

louis arrossì a quel soprannome. era imbarazzante ma anche carino. sua madre quando era piccolo lo chiamava così e anche ultimamente, quando avevano occasione di vedersi, non faceva altro che chiamarlo 'boo'.

«a domani haz.» riattaccò e bevve il suo tea, ormai quasi freddo per la chiamata che aveva avuto con harry, e poi cacciò il termometro, mettendosi seduto sul letto.

si misurò la febbre mentre guardava la tv e poi, quando passarono 5 minuti, tolse il termometro da sotto l'ascella e controllò. 38 e mezzo. sgranò gli occhi.

si sentì male al pensiero di non dover lavorare. si toccò la fronte che scottava. cazzo, non posso non andare a lavorare pensò, perderò le ore.

una stretta allo stomaco lo fece stendere nel letto, si rannicchiò e mugolò, okay okay, ho capito. niente lavoro. si abbracciò da solo e chiuse gli occhi, per poi addormentarsi.

capitolo non molto interessante scusatemi :/

starbucks boy ❃ larryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora