Febbre

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Non sentii la sveglia l'indomani mattina e mi alzai in ritardo. I miei genitori erano già usciti presto per via del lavoro, per cui nessuno poteva venirmi ad avvisare. Erano le otto meno dieci, e tra venti minuti dovevo essere in classe. Dopo essermi alzata, incurante del letto scombinato a causa del solito incubo, mi andai a lavare velocemente e ritornai nella mia camera per indossare la divisa scolastica estiva: gonna corta a scacchi rossa e nera, camicia bianca, giacca con i medesimi colori della gonna e cravatta bordeaux. Amavo quei colori, e soprattutto lo stemma della scuola. Quest'ultimo era insolito, non come i soliti stemmi: un fiore di ciliegio. I ciliegi erano degli alberi davvero stupefacenti, mi fecero innamorare da piccola della primavera.
Alle otto in punto scesi di casa con in mano la cartella e mi avviai verso la scuola, poco distante come già sappiamo da lì. Camminavo velocemente, inoltre ero persa nei miei pensieri. Mi ritornavano più volte tutti gli avvenimenti che riguardavano me ed Aki. Anche se lo detestavo, non potevo smettere di pensarlo. Stava sconvolgendo, anzi direi infastidendo la mia tranquilla e monotona vita. Di certo non volevo tra i miei piedi dei maschi, esseri odiosi e stupidi.
Arrivata in classe, mi sedetti al mio posto. Con lo sguardo salutai Yumi e Akane, evitando soprattutto gli sguardi atroci che Nori mi mandava. Non avevamo ancora chiarito e, visto che lei non voleva farsi avanti, ebbi un'idea. Le avrei parlato sul tetto della scuola all'ora della ricreazione. Come avevo sentito Aki, che per me era un estraneo, dovevo almeno sentire le sue ragioni. Inoltre, anche se ero una tipa piuttosto cocciuta, non ce la facevo a tenere il broncio a lungo. In fondo, lei era una mia cara amica. Mi aveva sempre sostenuto nel momento del bisogno.
Le prime ore passarono fortunatamente in fretta e, una volta suonata la campana, mi alzai. Nori stava già scappando via dalla classe, quando la presi per un braccio.

<<Nori, senti devo parlarti. Vieni con me nel tetto, qui non mi sembra il posto adatto>> proposi tentando di risultare convincente.

<<Adesso dovrei ascoltarti?>> disse in tutta risposta, e io la fissai. <<E va bene! Andiamo adesso>>

Prima di uscire dall'aula, vidi gli sguardi interrogativi di Akane e Yumi. Avrei spiegato loro tutto più tardi, ma probabilmente avevano già intuito. In questo modo, poi, mi stavo risparmiando la compagnia di Aki. Durante le ore di lezione non faceva che fissarmi o mandarmi bigliettini, ovviamente cestinati o strappati immediatamente. Mi sentivo ancora in imbarazzo per averlo chiamato per nome. Lui, per ciò, si era poi montato la testa, credendo che fossi innamorata di lui. Che sbruffone. Raggiungemmo il tetto in fretta, divorando quei quattro piani fatti con le scale. Guardai in giro se ci fosse qualcuno, e una volta essermene accertata, incominciai a parlare.

<<Nori, sicuramente avrai già capito perché ti ho portata qui. Volevo chiarire la nostra situazione. Non ci parliamo dalla prova di coraggio e non abbiamo fatto altro che evitarci>>

<<Io non riesco ancora a comprendere la reazione che hai avuto. Ho semplicemente avuto paura e mi sono avvicinata ad Aki>> rispose lei.

<<Avvicinata? Avvicinata?!>> risposi alzando il tono di voce, stavo andando su tutte le furie. <<Ti sei letteralmente appiccicata a lui!>>. La mia faccia doveva essere tanto rossa quanto un pomodoro, mi succedeva spesso quando mi alteravo.

<<Ecco quello che non capisco! Ma non avevi detto che non ti interessava nulla di lui, e di tutti gli altri maschi?>>

<<Appunto, la cosa continua ad essere così>>. La discussione si faceva sempre più animata.

<<E invece no, ti sbagli!! Sin da quando Nakao è arrivato tu non fai che dirmi di allontanarmi da lui. È un ragazzo molto carino e intelligente, non posso provare dei sentimenti per lui?>>

<<No, non sono affari che ti riguardano!>> urlai a squarciagola. Stavo rimanendo senza fiato.

<<Menomale che sei la mia migliore amica, mi stai deludendo veramente>> disse lei con un tono di rabbia, che aveva però della tristezza velata.
Stavo per controbattere quando all'improvviso vidi tutto nero e caddi a terra perdendo i sensi. Come ultima cosa sentii solamente Nori chiamarmi più volte a gran voce.
Numerosi alberi di ciliegio. Meravigliosi, ma non ero andata a scuola? Come facevo a trovarmi lì? Ah, un sogno. Mi vennero incontro Akane, Nori e Yumi, con dei volti raggianti. Opposto a noi c'era un enorme gruppo composto da ragazzi. Li riconobbi, erano tutti quei ragazzi che nel corso del tempo avevo umiliato. Tra loro non vedevo però lui. Si presento dopo poco e, con un sorriso ammaliante, portò via da me le mie migliori amiche. Ma cosa aveva intenzione di fare? Era questo il suo piano? Avvicinarsi a me, per poi rovinarmi la vita? Volevo urlare, ma non potevo neanche muovere un singolo muscolo. Mi sentivo così impotente, così sciocca!
In preda alla disperazione, mi svegliai di colpo. Mi ritrovai in un lettino dell'infermeria, dietro una tenda. Sentii delle persone parlare lì vicino ma mi sentivo ancora stordita e addormentata, perciò non le riconobbi.

<<Come sta? Sta male?>>

<<Allora la ragazza ha una febbre piuttosto alta, 39.2 C°. Lo stress e la rabbia sono stati la ciliegina sulla torta, ahah! A parte lo scherzo, ha bisogno di riposo e di qualcuno che la riaccompagni a casa. Pensateci voi per favore.>>

<<Mio dio, povera Lynn! Certo, certo. Faremo tutto noi.>>

<<Potrebbe perdere ancora i sensi?>>

<<Certo, è possibile. Se volete evitarlo, non fatele fare sforzi>>

<<Vi dispiace se vado da lei un minuto?>>

Al sentire quest'ultima frase, chiusi gli occhi e ritornai sotto le coperte. Non volevo vedere nessuno, chiunque fosse, perciò valeva la pena fingere di dormire. Sentii rumori di passi e subito dopo una leggera pressione su di me. Qualcuno si era abbassato sul mio corpo e le sue mani mi incorniciavano il viso, accarezzandolo dolcemente. Ma chi era?... Dannazione, ero molto curiosa e in tensione! Subito dopo avvertii un lieve tepore sulle mie labbra. Quel "qualcuno" mi stava baciando...!
Entrai mentalmente in panico, non avevo mai dato il mio primo bacio a nessuno, ma mi calmai nel sentire un dolce profumo, che apparteneva a quella persona e provocò in me un forte senso di nostalgia. L'avevo già sentito in passato, ne ero certa. Chi mi stava baciando venne interrotto dall'arrivo di un'altra persona.

<<Approfitti di questi suoi momenti di debolezza? Furfante>>. Aspettate, ma non era la voce di Yumi?

<<È così dolce quando dorme, guarda che espressione angelica>> era una voce dannatamente familiare.
Seguirono altri passi e conseguenti voci, probabilmente ignare di quello che fosse accaduto un attimo prima.

<<Ragazzi, usciamo. Lasciamola riposare, la riporteremo a casa alla fine delle lezioni>>

Dopodiché, ritornò a regnare nella piccola stanza il silenzio. Ancora non avevo realizzato ciò che era accaduto, quando persi i sensi nuovamente. Troppe emozioni in così poco tempo.

Icy Heart Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora