capitolo 13

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Isa

Natale passa in fretta e arriva la sera di capodanno. i Salvatore hanno invitato un casino di vampiri per fare una super festa. verso le nove cominciano ad arrivare gli ospiti.
...: mh... che bello spuntino che ci hai preparato Damon.
dice uno di loro guardandomi e laccandosi le labbra con la lingua.
D: ehiehiehi.
dice mettendomi davanti a me e fa la sua solita faccia sgranando gli occhi.
D: lei non si tocca.
...: e come mai? l'hai già assaggiata prima e ti piaceva?
dice ridendo.
D: no, è la mia ragazza.
...: oh, allora è lei.
mi guarda.
D: vai a farti un giro va'.
lui alza le mani facendo segno di resa e poi se ne va sorridendomi.
io: che intendeva con "è lei"?
D: stai diventando famosa tra i vampiri.
io: per cosa?
D: perché sei umana e stai con un vampiro molto sexy.
alzo gli occhi al cielo.
io: seriamente?
D: si.
io: ed è una bella cosa?
D: dipende dai vampiri.
io: in che senso?
D: ho molti nemici.
dice facendo spallucce.
D: ma non ti preoccupare, non ti faranno nulla se resti con me.
mi bacia e io sorrido. passiamo la sera a scherzare e ballare. mi diverto molto. dopo il conto alla rovescia della mezzanotte cominciano tutti a bere sangue, più di quanto non facessero già, quindi mi faccio da parte mettendomi in un angolo cominciando a fare gli auguri di buon anno a più o meno tutta la mia rubrica, perdendo di vista Damon.
...: ehi, bellezza, sei l'umana fidanzata di Damon?
alzo lo sguardo e mi ritrovo davanti un ragazzo, a giudicare da come mi ha chiamata dev'essere un vampiro.
io: di solito mi chiamano Isa.
...: piacere mio, sono Thomas.
annuisco e torno al telefono. forse potrei sembrare scortese, ma non m'interessa stringere altre amicizie non umane, ho già troppi problemi.
Thomas: il tuo ragazzo ti ha lasciata da sola?
io: no, veramente stava bevendo sangue quindi prima di vomitare ho preferito allontanarmi.
Thomas: che ne dici se andiamo a divertirci?
io: sto bene qui, grazie.
mi guarda negli occhi.
Thomas: vieni a ballare con me, tesoro.
lo scanso.
io: non puoi soggiogarmi.
faccio per andarmene ma lui mi strattona verso di lui.
Thomas: sapevi che odio essere rifiutato?
...: che cazzo fai? lasciala stare!
vedo Tyler che lo spinge contro il muro.
Thomas: chi cazzo sei tu?
T: quello che ti ucciderà se non te ne vai subito.
Thomas lo guarda un attimo e poi sgrana gli occhi.
Thomas: ahhh, ma tu sei l'ibrido...
mi guarda un attimo e poi torna a guardare Tyler.
Thomas: ehi, amico, tranquillo. stavo solo scherzando.
T: beh, non scherzare più con la mia amica.
lo spinge di più contro il muro e poi lo lascia andare.
T: tutto bene?
mi chiede appena Thomas se n'è andato. io annuisco.
io: grazie.
T: di nulla.
io: ma dov'eri? non ti ho visto per tutta la serata.
T: ero in camera. non conosco praticamente nessuno e tutti mi guardano male.
io: perché?
T: perché sono l'ibrido di Klaus.
io: e quindi? non per questo sei come lui.
T: vaglielo a spiegare a tutti questi.
ridiamo.
D: ehi piccola...
si blocca quando vede che sto parlando con Tyler.
D: dov'eri finita?
io: qui.
T: ehi, stacci più attento alla tua ragazza. un tuo amico la stava per sbranare.
dice per poi andarsene. ma perché gliel'ha detto? ora Damon penserà davvero che non riesco a cavarmela da sola.
D: cosa? dice davvero?
io: si... cioè... non è esattamente così. non voleva davvero sbranarmi... stava solo scherzando...
D: chi è lo stronzo?
io: Damon calmati. non servirebbe a nulla litigare, se non a spronarlo di più a mordermi. quindi perché non ti calmi e ti bevi qualcosa?
mi guardo in giro e vedo un bicchiere pieno di sangue, lo prendo e glielo porgo.
io: tipo questo.
lui sorride e prende il bicchiere, beve e quando mi sorride di nuovo ha tutti i denti sporchi di sangue. io scoppio a ridere.
io: Damon!
ride anche lui.
io: sembri un serial killer.
dico ancora ridendo. lui mi fa un sorriso sbilenco e poi torna serio.
io: ho detto qualcosa di sbagliato?
lui sospira.
D: non roviniamo questa serata. te ne parlerò più in avanti.
annuisco poco convinta.
D: balliamo?
sorrido.
io: certo!
andiamo in salotto e balliamo fino alle tre. poi Damon si allontana un attimo per parlare con un suo amico e rimango nuovamente sola.
Thomas: ehi, eccoti di nuovo.
io: vattene, non siamo amici.
Thomas: eddai, è capodanno. sii gentile.
io: non sono gentile con chi mi vuole mangiare.
Thomas: ma io sono gentile con la mia cena.
dice sorridendo. li guardo male e mi allontano ma lui mi si pianta davanti.
io: hai due possibilità, te ne vai o comincio a urlare finché Damon non arriva. quale scegli?
lui mi sorride nuovamente.
Thomas: hai due possibilità, vieni con me e continui a vivere o ti rompo la spina dorsale.
non sapendo cosa fare, mi faccio trascinare in bagno, Thomas mi sbatte contro il muro e si avvicina al mio collo per morderlo. ma si blocca e sgrana gli occhi. io lo guardo e lui cade per terra. ha un manico di scopa infilzato nel petto. la sua pelle diventa grigiastra e le vene si ingrossano.
...: scusa amico.
alzo lo sguardo e vedo Damon. sono paralizzata, non riesco a muovermi. sento una lacrima calda scorrermi sulla guancia, non so neanch'io perché sto piangendo, ma non riesco a farne a meno. Damon mi guarda e poi si avvicina.
D: vieni con me, piccola.
mi circonda le spalle con un braccio e poi mi porta in camera.
D: torno subito ok?
annuisco e lui esce. lo sento urlare a tutti di andarsene, che la festa è finita e pian piano in casa cala il silenzio. dopo poco Damon torna da me.
D: stai meglio?
faccio no con la testa.
D: mi dispiace di averlo dovuto fare davanti a te. ma non potevo fare altro, Thomas è sempre stato impulsivo e stavolta ha esagerato.
non dico nulla.
D: sei scioccata, è normale. vedrai che domani starai meglio.
mi aiuta a mettere il pigiama e poi mi rimbocca le coperte e io mi addormento tra le sue braccia.

50 sfumature di DamonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora