capitolo 18

1.3K 51 11
                                    

Damon

rivedere la Isa mi ha causato una confusione totale nella mente, non credevo che avrei dovuto rivedere il suo viso, e dover sopportare il suo sguardo addosso. so che quando mi guarda pensa solo a tutto il male che le ho causato, e a come le ho rovinato la vita. non dico che la ami ancora, perché ho spento la mia umanità anni fa, però mi piace stuzzicarla e provocarla, sopratutto ora che sta insieme a Tyler.
non so come mai ma continuo a pensarla, da quando l'ho rincontrata sull'aereo ho in mente solo lei. anche se probabilmente ai suoi occhi sono solo un mostro, io la vedo sempre come la mia piccola. non so, non riesco a vederla diversamente.

Isa

i giorni passano e Damon continua ad essere costantemente irritante, più passa il tempo e più fa battute su me e Tyler oppure fa riferimenti a quando stavamo insieme. so che è il fratello di Stefan e tecnicamente questa è casa sua, però non vedo l'ora che se ne vada.
adesso sono in un negozio con Caroline per cercare un vestito per il ballo di primavera che organizza la famiglia del sindaco ogni anno.
sto aspettando che la mia amica esca dal camerino, quando però sento una voce che mi è famigliare.
io: Caroline torno subito ok?
C: si tranquilla, qui ne avrò ancora per un po'.
mi alzo e vado verso la cassa, il punto da dove proviene la voce.
io: Giulia?
si gira e mi sorride.
G: tesoro!
viene da me e mi abbraccia. quanto mi era mancata mia sorella.
io: che ci fai qui?
G: mi hanno invitata al ballo di primavera e quindi avevo pensato di farti una sorpresa.
io: beh, me l'hai fatta!
G: tu sei qui da sola?
io: no, sono con un'amica. hai voglia di venire a casa mia per una chiacchierata?
G: vivi da sola adesso?
io: non proprio, sono con degli amici. è una villetta in centro.
G: beh, d'accordo.
le presento Caroline e dopo aver pagato i nostri vestiti andiamo a casa.
io: non vedo l'ora di presentarti Lexy, penso che andrete benissimo d'accordo...
D: ehi piccola, ha detto Tyler di...
si blocca quando vede mia sorella.
D: Giulia? che ci fai qui?
G: Damon?
le si illuminano gli occhi e si fionda da lui baciandolo. li fisso senza saper che fare, e anche Caroline è abbastanza scioccata.
D: perché lei è qui?
mi chiede.
io: è mia sorella, ma voi come... come vi conoscete?
chiedo confusa.
D: è tua sorella? oh...
comincia a ridere e io lo guardo male.
G: siamo stati insieme qualche anno fa, poi se n'è andato senza dirmi nulla e non l'ho più visto.
C: oh. mio. dio.
G: perché?
io: veramente... ecco... ti ricordi dello stronzo, bipolare, psicopatico e assassino di cui ti avevo parlato? ecco, era lui.
D: ehiehiehi, piccola vacci piano con le parole. sarò un assassino, bipolare e stronzo, ma sullo psicopatico ho i miei dubbi.
io: nono, fidati, sei anche psicopatico.
dico sorridendo, lui ricambia con una smorfia e io lo supero per andare a sedermi sul divano.
G: un momento... voi due state...?
in coro diciamo un "no" schifati, poi ci guardiamo.
C: beh, dovreste.
dice Caroline ridendo. io la guardo male e si zittisce.
io: beh, che ha detto Tyler?
D: oh, si, giusto. è andato a fare la spesa, tornerà tra un po'.
io: e gli altri?
D: sono andati con lui.
dice facendo spallucce, si siede accanto a me mettendo le braccia sullo schienale, dietro le mie spalle, io mi sposto dallo schienale. subito dopo Giulia si siede dall'altra parte.
G: ora spiegami, com'è possibile che non hai capito che siamo sorelle?
io: perché è stupido.
lui mi sorride.
D: vi ho solo conosciute in due diversi momenti e non ci ho pensato.
io: si, immagino...
D: gelosa?
appoggia la mano sulla mia schiena e a quel punto mi irrito. mi alzo e mi scaglio contro di lui prendendolo per il collo.
io: non ti azzardare mai più a toccarmi.
dico per poi mostrare i canini.
D: piccola non mi fai paura. e poi io sono più forte.
mi scaraventa contro il muro e mi impedisce di andarmene, bloccandomi tenendomi fermi i polsi.
io: lasciami.
lui mi sorride. vedo gli altri entrare in casa, appena Klaus mi vede, prende Damon e lo butta contro la parete opposta. da quando abbiamo messo in chiaro che io stavo con Tyler è sempre stato fraterno con me.
quando Damon si sta per rialzare, Klaus gli salta addosso e gli mette le mani al collo.
K: non mi piace quando ci provano con le ragazze dei miei amici.
D: amico stai calmo. stavo solo scherzando.
noto che Damon fa fatica a respirare. quando Tyler capisce la situazione sbuffa.
T: grazie fratello, ma lascialo stare. chiederà scusa quando si ritroverà in un letto con un mio morso e avrà poche ore di vita.
Klaus si stacca, Damon si massaggia il collo e guarda male Tyler.
D: e tu non dici niente?
chiede a Stefan.
S: te la sei cercata.
Damon alza gli occhi al cielo, quando vede che lo sto guardando mi sorride e io sposto lo sguardo.
io: che avete comprato per cena?
chiedo per cambiare argomento, andando ad abbracciare Tyler.
T: Stefan cucinerà una meravigliosa pasta alla carbonara.
sorrido e lo bacio.
Giulia tossisce apposta.
io: ah già, ragazzi, lei è Giulia, mia sorella.
vanno tutti a presentarsi e io accompagno Tyler.
T: piacere Tyler.
gli porge la mano e lei la stringe.
G: così tu sei il ragazzo di mia sorella eh?
T: già.
G: trattala bene.
io: okok, forse ti ho tenuta nascosta un po' troppo, ma comunque stiamo insieme da quasi mezzo secolo. quindi puoi anche evitare le raccomandazioni.
dico ridendo e lei con me.
la settimana passa in fretta e arriva il giorno del ballo di primavera, comincerà verso le sette. ho appena finito di pranzare e sono a letto con il computer, quando entra Tyler.
io: ehi!
T: ciao.
dice fingendo un sorriso.
io: che hai?
si siede vicino a me.
T: è che... stasera non ci sarò.
io: stai scherzando? perché?
T: mi dispiace... è che mi ha appena chiamato Hayley e c'è un lupo che ha bisogno del nostro aiuto.
Tyler ogni tanto aiuta i licantropi con Hayley a non essere più dipendenti dalla luna.
io: cosa? avevi detto che mi avresti accompagnata...
T: lo so, ti prometto che cercherò di arrivare il prima possibile.
io: non puoi rimandare? ci vai sempre quando ti chiama, per una volta non muore.
T: non posso.
io: ma certo... Hayley è più importante di me in questo caso.
mi alzo arrabbiata e mi chiudo in bagno.
T: non vado per Hayley, ma per il branco.
non gli rispondo.
T: dai non fare così!
lo sento imprecare e poi entra Stefan e Tyler gli spiega cos'è successo.
S: Isa apri. ne parliamo.
io: non c'è niente di cui parlare. lasciatemi stare.
S: posso portarti io al ballo, non c'è problema.
io: tu ci vai con Caroline.
S: posso portarvi entrambe.
io: ho deciso che non ci andrò.
S: tu, Lexy e Caroline aspettate da mesi questo ballo. non puoi rinunciarci.
io: beh, lo sto facendo. e ora andate via.
sento Tyler dire a Stefan che è già in ritardo e deve andare, e quindi se ne va.
S: ci siamo solo noi due, ora puoi uscire.
apro la porta e c'è Stefan che mi fa un sorriso.
io: è uno stronzo.
S: beh...
io: lo difendi anche?
S: no, è che per lui è importante aiutare il suo branco.
io: e per me era importante questo ballo, e lui lo sapeva. volevo ballare con lui, sentirmi bella con il mio vestito, ed essere guardata da lui come se fossi la ragazza perfetta per lui. come farai tu con Caroline, sarete felici. mentre io sarò al tavolo delle bibite a sbronzarmi come una zitella che vive con i gatti. lui ride e io scoppio a ridere con lui.
io: smettila.
gli tiro un pugno scherzoso sulla spalla.
io: non fa ridere.
S: ma stai ridendo anche tu.
smetto di ridere e lui cerca di resistere. sospiro.
io: perché è così difficile?
S: di cosa parli?
io: della mia vita.
lui mi guarda senza dire nulla.
io: da quando è tornato Damon ha cominciato ad andare tutto a rotoli. sembra che quel ragazzo sia una calamita per i guai.
S: è fatto così. magari un giorno si riprenderà la sua umanità e si renderà conto di come ha perso gli ultimi cinquant'anni della sua vita.
io: non c'è un modo per farlo tornare? perché sinceramente il suo comportamento mi sta stancando.
lui mi guarda per un po' e poi sorride.
io: che c'è?
dico abbastanza spaventata dal suo sguardo.
S: un modo ci sarebbe...
io: cioè?
S: tu sei stata l'unica cosa che lo rendeva felice, eri il buono che c'era in lui. era innamorato quando stava con te, lui provava dei sentimenti solo al tuo tocco sulla sua pelle.
capisco cosa sta per dire e lo fermo.
io: non posso fare questo a Tyler...
S: un solo ballo. solamente uno.
lo guardo senza dire nulla.
S: ti fai accompagnare da Damon e ballate.
io: non posso ballare con... Damon! comincerebbe a dire cazzate.
S: vuoi che torni il Damon di prima o no?
annuisco.
S: allora dagli la possibilità di uscire fuori.
sospiro.
io: un solo ballo.
S: grazie.
mi abbraccia e io ricambio.
alle sei e mezza ho appena finito di prepararmi. mi guardo allo specchio. ho un vestito nero con la gonna ampia e un corpetto di pizzo.
...: sei davvero bella.
mi giro di scatto e vedo Stefan, sorrido.
io: grazie.
mi avvicino a lui.
S: andiamo principessa?
dice porgendomi il braccio. è sempre stato come un fratello. sorrido e mi metto a braccetto con Stefan. scendiamo le scale, Damon ci sta aspettando alla porta, appena ci vede scendere mi guarda. fa il suo solito sorrisino.
S: è tutta tua.
dice a Damon quando siamo davanti a lui. alzo gli occhi al cielo e guardo male Stefan. lui mi sorride e poi va da Caroline.
D: vogliamo andare?
io: prima comincia la serata e prima finisce, quindi sì, andiamo.
dico sorridendogli sarcasticamente.
quando arriviamo, dato che muoio di fame, vado subito al banchetto dove ci sono degli stuzzichini. verso le nove le persone cominciano a ballare. ad un certo punto c'è un lento, guardo Caroline e Stefan ballare, sembrano così felici.
...: vorresti essere al loro posto?
mi giro e vedo Damon sorseggiare dello champagne.
io: non ti ho chiesto di essere il mio psicologo, quindi puoi anche evitare di fingere che t'interessi.
D: vuoi ballare?
ci metto un po' a rispondere, mi sta guardando con i suoi occhi color mare e io rimango ammutolita. se c'è davvero una piccola possibilità che torni come prima devo coglierla al volo.
io: si, certo.
mi prende per mano e andiamo in pista.
D: non ho ben capito perché non sei qui con il tuo fidanzatino.
io: aveva cose più importanti da fare.
D: più importanti di te?
finge di essere stupito, alzo gli occhi al cielo.
io: non eri obbligato a portarmi qui, e sopratutto a ballare con me.
D: non avevo niente da fare.
dice facendo spallucce.
io: quindi sei davvero senza sentimenti?
D: già.
io: e cosa si prova?
lui mi sorride.
D: assolutamente niente.
io: quindi non ti ricordi neanche quello che provavi per me una volta?
lui mi guarda, sembra che voglia scrutarmi dentro.
io: che hai ora?
D: se non conoscessi te e mio fratello direi che è una domanda innocente, ma conoscendovi non posso fare a meno di chiedertelo, pensate davvero di farmi tornare le emozioni in questo modo?
io: ecco...
sospiro.
io: okok, è stata un'idea stupida. ma non l'ho avuta io, è stato Stefan.
D: perché ti giustifichi? non m'interessa. solo che non credevo che ci sperassi.
ha ragione, credevo davvero che sarei riuscita a farlo provare dei sentimenti? che stupida, sono solo una stupida illusa.
D: ehi piccola non disperare. forse un giorno mi innamorerò follemente di qualcuno e proverò di nuovo qualcosa.
dice sbuffando.
io: intanto non mi hai risposto, quindi rispondi.
D: no. non me lo ricordo.
io: neanche se mi avvicino così?
mi avvicino di più a lui appoggiando la testa sulla sua spalla.
D: ci speri davvero eh?
lo guardo negli occhi.
io: Damon mi manchi. mi sei mancato. rivoglio il Damon che conoscevo una volta.
D: così potrei innamorarmi di nuovo di te e soffrire? no grazie.
sospiro. comincio ad accarezzargli i capelli, come facevo una volta quando ci coccolavamo. lui improvvisamente si blocca e mi guarda, ma poi torna ad essere distaccato.
io: cos'hai?
D: ti interessa?
io: si.
D: beh, mi da fastidio la tua mano tra i miei capelli.
io: si... certo...
dico seccata.
D: i tuoi tentativi sono finiti?
dice dopo un po' accarezzandomi la guancia.
io: sei testardo. non riuscirò a far tornare i sentimenti. Stefan sbagliava, non ero l'unica in grado di renderti felice. tu con me non sei mai stato felice, era solo un'illusione. non eravamo fatti per stare insieme.
mi stacco ed esco dalla sala andando sul terrazzo. mi affaccio e lascio che il vento mi sfiori il viso.
ad un certo punto sento una mano appoggiarsi lentamente sulla mia schiena e mi giro. è Damon.
io: perché mi segui?
D: non è vero che era un'illusione. non è vero che non sei mai stata in grado di rendermi felice. io con te ero un uomo fantastico, sono stato io il problema, non volevo che soffrissi. io ti amavo tanto, forse troppo.
io: allora te lo ricordi?
lui sbuffa.
D: non solo me lo ricordo, lo provo ancora.
io: un momento, ma tu non...
D: si, li avevo spenti. ma incontrandoti, sull'aereo, non so come ma il mio cuore è tornato a battere. mentivo a me stesso che non fosse così ma dopo che mi hai toccato i capelli, in quel modo, ho dovuto ammettere che non ti ho mai dimenticata. sei sempre stata ciò che mi faceva andare avanti, l'unica cosa che c'è di buono in me, sei tu.
sorrido. non mi sono mai sentita così felice, istintivamente lo abbraccio forte. poi lo guardo negli occhi, dio, i suoi occhi, sembrano più azzurri del solito, mi ci perderei. senza rendermene conto le nostre labbra si sfiorano, e infine si uniscono, come se fosse l'unica cosa di cui avessimo bisogno. mi mancava. gli mancavo. ora nessuno ci potrà più allontanare.

SPAZIO AUTRICE:
ehi, sono quasi le una di notte e ho appena finito di scrivere questo capitolo che ADORO!😻 sono talmente gasata che spero di riuscire ad addormentarmi, ahah😂 e nulla, spero vi sia piaciuto il capitolo, alla prossima!💓🌸

50 sfumature di DamonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora