capitolo 11

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Isa

dopo qualche settimana mi dimettono. ma sono comunque rinchiusa in casa fino a quando non avrò finito la riabilitazione alla gamba. il medico ha detto che dovrò fare delle sedute ogni settimana per tre mesi. poi, a seconda del miglioramento, forse potrò tornare alla vita di sempre. so già che saranno i tre mesi più lunghi della mia vita, noiosi e monotoni. l'unica cosa positiva è che è inverno e probabilmente l'avrei fatto comunque.
D: attenta, potresti cadere.
Damon mi sta aiutando a spostarmi dal letto al divano, che odio. perché non può lasciarmi fare da sola? oltre che invalida mi sento una settantenne.
lo guardo e fingo un sorriso.
io: se non mi ricordo male, so come si cammina.
D: lo dico solo per aiutarti.
sospiro e mi siedo finalmente sul divano.
io: lo so, scusa. è solo che sono passati solamente due giorni e sto già morendo.
D: che ne dici di un bel film?
io: dipende che film è.
D: Dracula?
lo guardo e scoppio a ridere.
io: no grazie. ne ho già uno personale e basta e avanza.
mi fa la linguaccia e io rido.
B: ehi piccioncini. io esco, probabilmente dormirò da Stefan. vedete di non fare cose sconce.
D: ma tu e Stefan potete farle?
in realtà non ci avevo mai pensato a questa cosa. io e Damon non abbiamo mai parlato di farlo, o comunque non ci siamo mai trovati nella situazione di dover scegliere se farlo o meno. forse dipende tutto dal fatto che lui è un vampiro. o forse è solo la timidezza. magari ha paura di mettermi a disagio. non lo so, ma quando arriverà il momento mi andrà bene.
torno alla realtà quando sento sbattere la porta.
io: quindi? che film guardiamo?
D: decidi tu. intanto vado a preparare i popcorn.
si alza e va ad aprire la mensola.
alla fine opto per Titanic, l'avrò visto tremila volte eppure spero ancora che la nave non prenda l'iceberg e che Di Caprio non muoia.
a mezz'ora dalla fine del film, mi addormento.

Damon

mi rendo conto che si è addormentata solo quando finisce il film. la guardo per un po' dormire, è così dolce. poi la prendo in braccio e la porto a letto. resto ancora un po' sveglio a guardare il telefono ma poi mi addormento anch'io verso le una.
la mattina dopo mi sveglio, come sempre, prima della Isa e quindi vado in cucina a prepararmi la colazione, poi mi metto sul divano a guardare la tv. oggi piove, quindi resterò a casa con la Isa, almeno avrà un po' di compagnia dato che Bonnie va sempre da mio fratello.

Isa

mi sveglio con il raffreddore e il mal di testa. prendo il telefono, sono quasi le undici. sto per chiamare Damon per venire ad aiutarmi ad alzarmi ma decido di fare da sola, che sarà mai alzarsi? e poi tanto ho le stampelle. cammino fino alla porta della camera, poi mi sporgo e intravedo Damon che sta guardando la tv. appena sorpasso la soglia della stanza me lo ritrovo davanti.
D: dovevi chiamarmi.
io: santo cielo! ma come fai? ho fatto piano.
D: è una specie di sesto senso.
dice facendo spallucce. alzo gli occhi al cielo e poi mi lascio aiutare ad arrivare al divano. appena mi siedo Damon mi bacia la fronte.
D: Gesù, sei caldissima. piccola hai la febbre.
io: no che non ce l'ho. sto bene. sei tu che sei gelido.
D: riconosco una persona malata da una sana. hai anche il raffreddore, non puoi smentirmi.
sospiro.
io: ho solo un po' di mal di testa, non capisco perché ti preoccupi tanto.
D: ti prendo qualcosa.
io: qualcosa cosa?
D: che ne so, avrai dell'Oki o qualcos'altro no?
va all'armadietto delle medicine e comincia a rovistare tra le confezioni. alla fine mi da una bustina di non so cosa, sciolta nell'acqua. appena metto in bocca qualsiasi cosa sia, quasi la sputo.
io: ma fa schifo!
D: ma poi starai meglio.
io: oh nonono. io quella cosa non la bevo.
D: ti devo soggiogare?
io: non lo faresti mai.
D: vogliamo scommettere?
mi guarda con tono di sfida.
io: okok, lo bevo.
ne mando giù un altro sorso e faccio una smorfia sentendo il liquido aspro scendermi nello stomaco.
D: ok, dai, va bene così. il resto lo bevi più tardi.
dice portando il bicchiere sul bancone.
D: hai voglia di una camomilla?
faccio no con la testa. mi sdraio sul divano e comincio a guardare il programma di cucina che c'è in tv.
passo più o meno tutto il giorno così, sdraiata a guardare la tv e intanto mi sembra di peggiorare. quando mi alzo per andare a prendere un bicchier d'acqua, cado per un giramento di testa. mi sa che starò male almeno per una settimana, ogni minuto che passa mi sembra che il mal di testa aumenti.
quindi decido di andare a letto e restarci, guarderò la tv in camera.
D: hai fame?
dice tornando in camera mentre sta masticando qualcosa.
io: no, mi viene da vomitare solo a pensare a del cibo.
annuisce.
D: cosa guardi?
io: NCIS.
D: vorrà dire che lo guarderò insieme a te.
si siede a letto in parte a me e mi stringe a se per poi baciarmi la testa.
passiamo la serata così. e poi per tutta la nottata non riesco a dormire per colpa del mal di testa, quindi Damon resta sveglio con me.
e questa situazione va avanti per settimane, per poi addormentarci il pomeriggio sul divano. la febbre non se ne va e io continuo a star male.
io: mi dispiace.
dico una sera a Damon mentre siamo a letto a guardare uno stupido cartone animato che nessuno dei due sta seguendo.
D: per cosa?
io: per tutto questo. non dormi bene da giorni solo per occuparti di me. mi dispiace.
D: non preoccuparti, io sto bene. e poi ho tutta l'eternità per dormire.
dice sorridendo e io ricambio.
D: tu stai meglio?
io: no, ho una continua nausea. sembra un post sbornia infinito. è odioso.
proprio in quel momento mi sale un conato di vomito e faccio appena in tempo a sporgermi dal letto, che vomito tutta la minestra mangiata a cena. Damon mi prende i capelli e me li tiene per non farmeli sporcare.
D: aspetta qui.
dice quando ho finito di vomitare. torna poco dopo con un bicchiere d'acqua e una bacinella.
D: se ti viene di nuovo da vomitare, fallo qui dentro.
dice porgendomi la bacinella, io annuisco e la prendo. poi mi risciacquo la bocca sputando dentro il contenitore. intanto Damon, con tutto il necessario, ha cominciato a pulire per terra. ha una faccia schifata, non lo biasimo.
io: lascia pure, faccio io.
D: no, stai male. pulisco io, tranquilla.
io: non sei obbligato a farlo.
D: lo so. ma voglio farlo.
sospiro.
io: mi dispiace.
D: smettila di dispiacerti. non è mica colpa tua.
io: ok, ma mi dispiace comunque.
mi guarda e sorride. poi si alza da terra e mi bacia.
io: sei fantastico.
D: anche tu.
finisce di pulire e poi si mette a letto con me.

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