capitolo 7 (parte 1)

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SPAZIO AUTRICE:
ben tornati. ho deciso di fare questa cosa per comodità. il capitolo 7 lo dividerò in due parti. diciamo che sarà lo stesso pezzo di storia, ma la prima parte la vedremo dal punto di vista di Damon, mentre la seconda da quello di Isa. ovviamente non succederà questa cosa per tutti i capitoli, ma se mi capitasse di trovare un punto in cui ci sta bene lo farò, spero vi possa piacere questa idea. (so che questo capitolo è molto corto, ma è a causa di questa cosa del dividere il 7 in due parti). non mi dilungo troppo e vi lascio al capitolo.
presto la seconda parte, baci💋

Damon

sono un coglione. ma che avevo per la testa? è tutto un casino! che ho fatto? dovevo fermarmi. perché non mi sono fermato?!


qualche ora prima...

Isa: magari uno di questi giorni potremmo fare quella gita che volevi tanto fare.
dice mentre siamo sul vialetto di casa mia. siamo appena tornati da una passeggiata, sono le otto di sera.
io: certo.
sorride. il suo sorriso è qualcosa di indescrivibile. vederla sorridere rende felice anche me.
Isa: allora ci vediamo.
io: sicura che non vuoi che ti accompagno? si sta facendo buio, se incontrassi James...
Isa: ehi, tranquillo.
mi mette una mano sul braccio e lo accarezza per rassicurarmi.
Isa: andrà tutto bene. è da settimane che non si fa vedere, non arriverà proprio stasera.
dice sorridendo e io annuisco lentamente.
io: ciao.
mi abbraccia, come sempre. quando si stacca io però la trattengo, non so il motivo, ma la voglio più vicina. la guardo negli occhi e le accarezzo la guancia. mi avvicino ma poi mi blocco, non so perché, ma non voglio che sia questo il momento, non è questa la situazione giusta. quindi le bacio la fronte e dopo avermi salutato se ne va.
appena entro in casa rimango paralizzato e sgrano gli occhi. non è possibile.
io: che ci fai qui?
...: ti sono mancata?
dice sorridendo maliziosamente avvicinandosi. è Katherine.
mette le braccia intorno al mio collo e mi bacia. mi erano mancate così tanto le sue labbra. mi spinge violentemente contro il muro continuando a baciarmi e io a mia volta la spingo sul muro apposto.
K: non sei cambiato affatto.
io: neanche tu.
dico accarezzandole i capelli. si avvicina per baciarmi ancora.
io: sei rimasta uguale. sempre la solita manipolatrice.
dico allontanandomi. lei fa un mugolio di dispiacere.
io: cosa ci fai a Milano? hai finito le mete turistiche?
dico versandomi dello scotch nel bicchiere e bevendone un sorso.
K: perché non pensi che potrei essere qui per te?
io: perché ti conosco Katherine. se sei qui è perché ti interessa questo posto. fammi indovinare... i saldi?
lei sbuffa e si siede sulla poltrona in pelle, accavallando le gambe.
K: questioni di famiglia irrisolte.
la guardo senza dire nulla. è ancora più bella di come me la ricordavo.
K: dimmi di te piuttosto. tra i vampiri girano certe voci che il Salvatore più grande sta insieme ad un'umana. è vero?
io: cazzate.
K: avanti, non vorrai farmi credere che quella fuori era una vampira. sentivo il sangue scorrere nelle sue vene fin da qui.
io: siamo solo amici.
K: è per questo che la guardavi come guardavi me?
dice alzandosi e venendo davanti a me.
io: non la guardavo come facevo con te.
K: hai ragione. tu mi guardi come se fossi l'unica, a lei invece come se fosse solo il mio rimpiazzo.
lo dice con disprezzo. a queste parole non ci vedo più e la prendo per il collo appendendola al muro. la guardo in cagnesco e lei ride.
io: che hai da ridere?
K: il fatto che ti metti contro di me, pur sapendo che sono più forte, solo per difenderla, fa capire tante cose.
io: per esempio?
con una mossa rapida mi butta a terra e si mette a cavalcioni sul mio bacino bloccandomi le mani. poi si avvicina alle mie labbra.
K: per esempio che in questo momento vorresti che ci fosse lei al mio posto.
dice sorridendo. la butto per terra e mi alzo.
io: non provo niente per lei. è solo...
K: un'amica, si si... l'hai già detto.
la ignoro e torno a sorseggiare il mio scotch.
K: quindi, dato che siete solo amici, non le dispiacerà se faccio questo.
mi abbraccia da dietro e mette le mani sulla mia cintura cominciando a slacciarla. mi giro di scatto.
io: che stai facendo?
K: quello che aspettiamo da quando me ne sono andata.
dice senza smettere di slacciarmi la cintura. la osservo un attimo e poi mi tolgo la maglietta.
facciamo sesso per tutta la notte. in soggiorno, in cucina, in camera. mi mancava averla mia. fare l'amore con Katherine è sempre stato bello, ma stavolta era diverso. era solo sesso, possedimento. non m'interessava di farle piacere e provare qualcosa, volevo solo appagare la mia eccitazione, non provavo niente.
dopo aver finito per l'ennesima volta di farlo con Katherine, vado a fare la doccia lasciandola sul letto. mentre sono sotto il getto d'acqua fredda sento suonare il campanello.
K: vado io tranquillo.
mi urla dalla camera. quindi continuo a farmi la doccia. esco dopo circa mezz'ora.
io: chi era?
chiedo a Katherine entrando in soggiorno.
K: oh, ehm... la tua amica. quella di ieri... come si chiamava? ah sì, Isabella.
appena sento il suo nome sbianco.
io: che le hai detto?
dico preoccupato e alterato allo stesso tempo. lei sorride, sembra divertita dalla mia reazione.
K: nulla. voleva vederti e io le ho detto che eri sotto la doccia. ci siamo presentate e poi se n'è andata. quando le ho detto come mi chiamavo ha fatto una faccia.
comincia a ridere. in quel momento realizzo quello che è successo da ieri fino ad ora. sono un coglione. ma che avevo per la testa? è tutto un casino. che ho fatto? dovevo fermarmi. perché non mi sono fermato?! la Isa mi odierà, lo so.
K: Damon? è tutto ok?
io: no! non è tutto ok!
corro su di sopra e comincio a vestirmi. devo spiegarle, anche se non ho la più pallida idea di quello che le dirò. prendo il telefono e la chiamo, parte la segreteria dopo qualche squillo.
io: cazzo!
scendo e apro la porta ma la voce squillante di Katherine mi blocca.
K: dove vai?
io: devo parlare con la Isa.
K: e mi lasci qui da sola?
dice facendo una faccia da cane bastonato.
io: resta qui ok? anzi no, che cazzo dico? vattene! vattene via.
K: non mi puoi cacciare di casa, Damon.
dice ridendo.
io: senti. fai quello che vuoi, io devo andare. non ho voglia di perdere tempo con te.
dico per poi uscire di casa a passo spedito.

50 sfumature di DamonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora