sono passati diversi giorni, dopo il bacio io e Damon ci siamo scritti a stento. credo che entrambi siamo un po' spaventati da quello che succederà poi.
quindi decido di mandargli un messaggio.
io: "dobbiamo parlare"
mi risponde dopo poco.
D: "a casa mia tra mezz'ora?"
guardo l'orologio. sono le sette e mezza.
io: "va bene. a dopo"
comincio a prepararmi. dopo mezz'ora vado da lui, per fortuna questa volta viene ad aprirmi lui.
D: ciao.
io: ehi.
sorrido e lui ricambia, poi mi siedo su una poltroncina e lui si siede davanti a me.
D: hai sete?
io: no grazie.
stiamo in silenzio per un po'.
io: Damon...
alza lo sguardo.
io: cosa significava quel bacio?
sorride.
io: perché io sono sempre più confusa. non capisco se è veramente quello che vuoi o è solo per quello che ti ho detto sotto il portico.
D: ci ho pensato. ho pensato a come mi sono comportato, a quel bacio, a quello che mi hai detto. e l'unica cosa di cui mi sono reso conto è che sono un coglione. mi pento immensamente di quello che è successo con Katherine, non so neanche perché l'ho fatto, ma in quel momento...
io: lo so. ti capisco. ma ora voglio che parli di me e te, di noi. di tutto quello che pensi possa succedere, ho bisogno di risposte.
D: so solo che da quando ti ho incontrata, è cambiato tutto. sei stata con una boccata d'aria fresca in una giornata d'estate. e da quella sera alla festa, ho avuto sempre più bisogno di te. sei entrata nella mia testa e non riesco più a farti uscire. e so che sono difficile da comprendere, e che tutta questa storia della mia vita e di quello che sono, è un casino. ma io senza di te non so più stare, e dopo quel bacio è diventato tutto più confuso e mi è sempre più difficile toglierti dalla testa. quindi... dato che per te è lo stesso... vuoi affrontare questo casino con me?
sorrido.
io: certo.
D: grandioso. ora posso tranquillamente fare questo.
si alza e mi mette le mani sulle guance per poi baciarmi sulle labbra.
D: e questo.
mi bacia sulla mascella.
D: e anche questo.
mi bacia il collo. io rido e gli alzo la testa.
io: ehi, vacci piano.
ride anche lui. poi mi prende in braccio e mi bacia di nuovo.
mentre ci stiamo baciando sentiamo qualcuno che applaude, ci giriamo e c'è Katherine che batte le mani. Damon mi mette lentamente giù ma continuando a tenermi per i fianchi.
K: bravo. davvero. menomale che era solo una tua amica.
D: non sono affari tuoi.
K: è così che mi rimpiazzi? con una che potrebbe essere la tua cena?
abbasso lo sguardo. infondo è vero. Damon mi mette le dita sotto il mento e mi alza la testa.
D: non ascoltarla. lo fa solo per farti arrabbiare.
annuisco poco convinta.
K: tranquilla. tienitelo pure. io ho tutta l'eternità, ricordi?
dice sorridendo.
è vero pure questo. tra alcuni anni sarò troppo vecchia per Damon. e lui dovrà trasferirsi.
D: non ti ha invitata nessuno. è meglio che vai via ora.
dice avvicinandosi a lei per farla uscire di casa.
K: mi stai cacciando tesoro?
D: si. vattene via.
K: va bene. me ne vado. tornerò tra un po' per il secondo round allora.
dice guardandolo maliziosamente per poi baciargli il collo. Damon la scosta e dopo avermi guardata se ne va. sospiro.
D: non darle retta. te l'ho detto, lo fa apposta.
io: il problema è che ha ragione.
mi mette le mani sulle spalle.
D: no... lei...
io: Damon lo sai anche tu. io invecchierò, tu prima o poi dovrai andartene, non potremo mai stare insieme per tutta la vita ok? non succederà mai.
sospira.
D: godiamoci questo momento ok? non pensiamo al futuro per ora. ne parleremo più in avanti.
annuisco.
io: ora devo andare. devo vedermi con Bonnie.
Damon mi guarda strano per un attimo e poi torna normale.
D: mh.. d'accordo.
io: ciao.
D: ciao. ti chiamo più tardi ok?
io: va bene.
mi bacia e io sorrido. poi esco.
in realtà non mi devo vedere con Bonnie, ma volevo andarmene da quella casa. dopo quello che ha detto Katherine, mi sentivo a disagio, non volevo più rimanere lì. decido quindi di andare, come mio solito, al bar. appena entro vedo Daniel seduto a un tavolino da solo, decido di superarlo e andare al bancone. non posso spiegargli che il mio fidanzato è un vampiro e quindi non avremo mai una vita normale.
mi siedo al bancone e ordino un Martini.
D: perché non mi hai salutato?
dice sedendosi in parte a me.
io: scusa... ma non è giornata...
D: che è successo?
io: una storia lunga.
D: dai dimmi. problemi con Damon?
lo guardo senza dire nulla.
D: che ha fatto? vuoi che vado a parlarci io?
io: no, non ha fatto nulla. è solo che è arrivata in città la sua ex, e non so più cosa succederà.
D: se ci tiene davvero metterà te sopra tutto e tutti.
sorrido ricordandomi di quando era lui a mettere me prima di tutti.
io: come facevi tu.
sorride anche lui.
D: come facevo io.
conferma. il mio cellulare comincia a squillare, guardo lo schermo e vedo il sorriso di Damon.
gli avevo scattato questa foto un giorno che eravamo andati al parco, ci eravamo divertiti molto.
spengo lo schermo e rimetto in tasca il cellulare.
D: che fai? non rispondi?
io: non ho molta voglia di parlargli.
dico facendo spallucce.
continuiamo a parlare e verso le undici torno a casa. appena entro vedo Damon sul divano, mi blocco. quando mi vede si alza e viene verso di me, sembra arrabbiato.
D: dove cazzo sei stata? e non dire che eri con Bonnie, perché è uscita con mio fratello.
io: Damon scusa...
D: non hai neanche risposto alle mie chiamate! mi stavo preoccupando! tu non puoi sparire così ok?
io: lo so, mi dispiace.
D: perché te ne sei andata?
io: non avevo voglia di stare lì dopo quello che aveva detto Katherine. volevo starmene da sola.
D: ma perché?
io: PERCHÉ TUTTO QUELLO CHE HA DETTO ERA VERO!
dico urlando. lui mi guarda senza dire nulla e poi sospira.
D: dove sei stata?
io: al bar, e ho incontrato una persona, quindi abbiamo cominciato a parlare...
D: chi è questa persona?
io: nessuno.
D: seriamente? dici davvero? perché continui a mentirmi?
sospiro.
io: ok ok, ma non ti mettere a urlare. era Daniel.
mi guarda stupito e forse anche un po' deluso.
D: cosa?
dice ancora più arrabbiato di prima.
D: quello lì è quello che ti ha lasciata sola quando avevi bisogno di lui, ricordi? quello che se n'è andato con un'altra ragazza. quello che ti tradiva. perché ci sei uscita?
io: non ci sono uscita, semplicemente abbiamo ripreso i rapporti.
sbuffa.
D: sentila. hanno ripreso i rapporti.
dice parlando con se stesso.
D: che cazzo ti sei fumata?
sospiro.
io: ecco, vedi. è per questo che non volevo dirtelo. perché avresti fatto il geloso.
D: geloso? non faccio il geloso, solo che sei un'incoerente masochista!
io: non sono né incoerente né masochista. sto solo cercando di dargli un'altra possibilità. è cambiato.
D: le persone non cambiano!
dice esasperato.
mi viene un nodo alla gola.
io: ah no? mi stai dicendo che tu non sei cambiato? mi stai dicendo che non sei cambiato da quando Katherine ti ha trasformato? mi stai dicendo che non l'hai dimenticata e che la ami ancora magari? e che non è stato uno sbaglio farlo con lei, ma baciare me?
dico con le lacrime agli occhi. lui non capisce proprio. sto solo cercando di andare avanti, e smetterla di pensare che Daniel sia uno stronzo del cazzo.
Damon mi guarda intenerito e forse anche sentendosi in colpa. mi mette le mani sulle guance e appoggia la fronte alla mia, facendo sfiorare i nostri nasi.
D: piccola non ho detto questo. io non la amo, è stato solo l'errore di una notte, la frenesia del momento ok? io voglio te, per...
io: shhh.
dico mettendogli l'indice sulle labbra per inzittirlo e sentendo una lacrima calda scorrermi sulla guancia.
io: non dirlo. non dire quelle due parole quando si tratta di noi.
lo guardo negli occhi. sono più azzurri del solito. lui annuisce e poi lo abbraccio. so che per noi due non sarà mai "per sempre".SPAZIO AUTRICE:
salvee! spero vi sia piaciuto, ci ho messo davvero tutto l'impegno possibile per scriverlo. e poi vi ringrazio davvero tanto per tutte le visualizzazioni e i voti, sono felice che la storia vi stia piacendo💘 continuate così e consigliatela ai vostri amici. bacioni.💋
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50 sfumature di Damon
Fiksi PenggemarD: so di essere un grande stronzo. e anche tu hai tutto il diritto di pensarlo. ma lo sai che io ti... si blocca. io: che tu cosa? sta zitto. io: CHE TU COSA DAMON? Dico urlando. io: tu non ti sei mai spiegato, mai espresso. non mi dai mai modo di c...