Capitolo 5

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Uno spiraglio di luce entra dalla finestra riscaldando il mio viso ancora impastato dal sonno.
Apro lentamente gli occhi ma sono costretta a richiuderli perché non sono ancora abituati alla luce di primo mattino.
Mi alzo dal letto modalità Dracula spostando le lenzuola per scendere.
Spengo la modalità Dracula e  attivo quella Zombie per dirigermi verso il bagno.
Esco dalla stanza e incontro mia madre che sta per bussare alla porta di kay,ma notandomi si ferma.
«Kylie,tesoro stai bene ti vedo pallida» si avvicina accarezzandomi una spalla.
Annuisco e la bacio su una guancia per poi entrare in bagno.
Mi appoggio al lavandino sorreggendo il mio peso con i palmi mentre cerco di aprire meglio gli occhi per guardami allo specchio.
La figura riflessa nello specchio non è una novità,come tutte le mattine sono uno zombie e i miei capelli prendono forma di acconciature diverse...Oggi tipo sembro Maleficent con i capelli scompigliati all'insù.
Guardandomi bene noto che sono un po' pallida,mentre mi avvicino per osservarmi meglio dei crampi allo stomaco mi fanno contrarre.
Ho la bocca secca e il mio stomaco continua a fare strani rumori....ora ricordo ieri non ho né pranzato ne cenato.
Sospiro cominciando a lavarmi velocemente perché la fame continua a crescere.
«Merda!» esclamo mentre mi avvolgo nel mio morbido accappatoio.
Ho dimenticato i vestiti e non solo anche l'intimo. Chiudo bene l'accappatoio ed esco in punta di piedi guardandomi indietro per vedere se ho lasciato macchie sul pavimento.
«Buongiorno la grande bellezza si è appena svegliata.» esce improvvisamente mio fratello dalla stanza urlando,come se ci fossero ottomila persone ad attenderlo.
Lo sorpasso alzando gli occhi al cielo.

Una volta vestita con un semplice jeans e una semplice maglietta con varie scritte sopra....sono corsa in cucina,come quando qualcuno corre per una maratona,solo che loro corrono per vincere una medaglia mentre io corro per avere CIBO.
Sul tavolo ci sono una lunga fila di Pancake...tutti pronti per essere mangiati dalla sottoscritta.
Talmente presa dalla fame non mi accorgo di mio padre che mi guarda sbalordito.
Mi blocco con la mano e il pancake  sospesi in aria.
«Papà» esclamo correndo verso di lui per abbracciarlo.
Io e mio padre siamo molto,ma molto legati lui è molto importante di me,da piccola non mi faceva mai mancare niente tutt'ora lo fa,mi portava spesso a visitare la città raccontandomi e informandomi togliendomi qualsiasi curiosità.
«Buongiorno» cerca di dire mentre io lo tempesto di baci.

Dopo aver finito la colazione Io e kay siamo corsi a scuola con la sua macchina.
Una volta arrivati vado al bar dove lavora Amber sperando di trovarla.
«Buongiorno» dico vedendola indaffarata nel preparare un cappuccino.
«Kylie» mi sorride.
Finisce di soddisfare i clienti e poi come ieri entriamo insieme a scuola.
Camminiamo nei corridoi chiarendo sul perché non mi abbia parlato prima della sua convivenza con Ivan e con gli altri.
Mi ha spiegato che fanno dei Vlogs,dei video,delle challenge e tanto altro.
«ci divertiamo molto,mi farebbe piacere se tu venissi di nuovo» annuisco e continuiamo a camminare.
«Kylie» qualcuno mi chiama in lontananza..Ivan mi chiama in lontananza.
Grazie Gioie siete sempre così brave con me.
«Ivan» la saluto abbozzando un sorriso scocciato.
Lui sta per parlare o meglio per dire qualche cazzata..tanto solo cazzate escono da quella bocca,ma una voce o meglio una stridula voce lo interrompe.
«Ivan amore miooo» cinguetta una ragazza appoggiandosi sulla sua spalla e sbattendo in continuazione le ciglia,talmente in continuazione che sembrano essersi bloccate.
Ci gira verso di noi,ci scruta e ci guarda schifate.
«Scusa potreste andarvene devo parlare con Ivan» muove la mano come per cacciarci.
«Senti tu non so chi sia..noi c'è ne andiamo con piacere,ma no perché c'è lo hai detto tu,ma perché non ci interessa minimamente dei vostri discorsi» le sorrido con fare dispettoso,ma tu guarda un po' che elemento.
«I miei argomenti sono interessantissimi,che ne può sapere una come te» si vanta.
«Credimi ma meglio per me,non ho bisogno di sfilare per i corridoi per essere elogiate "Miss ciglia finte» gli strizzo l'occhio per poi portare Amber con me lontano da quei due.
«Come ti permetti» la sento urlare.

Vivimi senza paura||Ivan Martinez||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora