Capitolo 9: Crisi?

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Quando mi allontanati abbastanza dalla macchina, Matthew partì, ed io pian piano mi avvicinai a Sarah controllando ogni sua mossa come se fosse un animale selvaggio.

Quando le arrivai di fronte ci guardammo a lungo senza dire nulla, poi mi voltai verso il portone, lo aprii ed entrai, vedendo che Sarah non si era spostata di un millimetro decisi di dirle: "Sali?", lei annuì per poi seguirmi su in casa, feci in tempo ad aprire e chiudere la porta che Sarah mi chiese: "Chi era quello?"

"Quello chi?"

"Quel ragazzo che ti ha accompagnato in macchina!"

"Ah..."

"Non avevi il ragazzo?"

"Mh-mh", feci segno di sì con la testa.

"Non capisco..."

"Perché non fai le giuste domande, dopo due settimane che non ci vediamo, che non ci sentiamo e soprattutto dopo che te ne sei andata via di qui sbraitando. Quindi pensa bene a ciò che realmente vuoi sapere, poi prova ad esporlo.", mi guardò stralunata, non credeva possibile che io potessi uscirmene con delle parole del genere, ma questa volta le mie parole si fissarono nella sua mente, perché prima di parlare ci pensò bene.

"Mi dispiace per ciò che è successo Helen, lo sai che prima sbraito e poi penso, e questo è capitato di nuovo, mi sono arrabbiata perché non mi avevi detto nulla, poi però ho capito che se ti avessi lasciato spiegare avrei capito il perché del tuo silenzio, quindi la prima cose che volevo chiederti era: chi è il tuo ragazzo? Come vi siete conosciuti?".

Non le risposi subito perché volevo capire se fosse seria o se fosse solo una farsa. quando mi reputai contenta cominciai a raccontarle di Caleb, le feci vedere le foto e lei si accorse che il ragazzo rappresentato era quello che mi aveva salvato in più di un'occasione, così le raccontai del nostro incontro al pub, di come lui mi aveva invitato a bere una birra insieme quella stessa sera dopo il lavoro e di come la nostra relazione si sia evoluta lentamente nel corso dei giorni fino a che ci siamo baciati e abbiamo deciso di intraprendere questa avventura insieme.

"Quindi chi è il ragazzo che ti ha accompagnato prima a casa?", mi chiese ad un tratto dopo un breve silenzio.

"Ho problemi a scuola, lui è un ragazzo universitario che in cambio di crediti formativi si offre volontario per dare ripetizioni".

"Come si chiama?"

"Matthew Sullivan", risposi.

"E' davvero un bel ragazzo..."

"Prima lascia che mi aiuti poi è tutto tuo", la interruppi.

"Ma no, no cos'hai capito? Ho il mio ragazzo e mi basta, non desidero nulla di più".

"E' una cosa seria quindi?", chiesi curiosa.

"Serissima, ci amiamo, non penso di aver mai amato qualcuno così tanto..."

"Sono contenta per te Sarah, Davvero".

"Sta lasciando la moglie per poter restare con me".

"Caspita, allora l'hai proprio conquistato".

"Sì", non avevo mai visto Sarah così innamorata, il suo sguardo si era illuminato pensando a lui.

"Hai una sua foto?".

"Oh, sì. Ora te la mostro".

"Cavolo! E' davvero un bell'uomo!", esclamai

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"Cavolo! E' davvero un bell'uomo!", esclamai.

"Lo so", mi disse sorridendo timida, e da lì fui davvero sicura che Sarah era completamente cotta.

Dopo una mezz'oretta di chiacchiere incessanti, mi resi conto che se non mi fossi sbrigata sarei arrivata in ritardo al lavoro, così salutai Sarah e andai al lavoro correndo.

Arrivai appena in tempo, mi cambiai alla velocità della luce e mi misi subito al lavoro, ogni tanto quando avevo una piccola pausa andavo a controllare il telefono sperando che CAleb si fosse fatto sentire, ma non fu così, e ciò cominciò seriamente ad infastidirmi.

La serata si concluse in tranquillità, mi cambiai e cominciai a chiacchierare con le mie colleghe quando James entrò nello spogliatoio e cominciò a distribuire le mance, quella sera non era andata poi così male in fondo, dopo aver finito James mi si avvicinò.

"Ho bisogno che ti fermi 5 minuti in più, devo parlarti", detto ciò si allontanò, lasciandomi alquanto interdetta.

"Lucy puoi aspettarmi per favore devo parlare con James e sono da te".

"Sì, non c'è problema". Una volta che le altre se ne furono andate, io mi diressi verso James.

"Eccomi James".

"Oh, bene Helen, senti non è per cattiveria, ma devo licenziarti". Secco e netto come quando devi strappare via un cerotto.

"Perché?", non sapevo come comportarmi.

"Non sei concentrata, forse hai troppe cose da fare, questo non lo so, ma hai bisogno di riprendere in mano le redini della tua vita, e una persona che non sa nemmeno dove si trova mi è d'intralcio, se vorrai più avanti potrai tornare e riprovare ma per ora sei fuori".

"Ma... No! Non puoi lasciarmi a casa, sai che ho bisogno di lavorare, come farò? Sai che così finirò in mezzo ad una strada".

"Non hai nessuno che può ospitarti?"

"Ma, ma..."

"Mi dispiace Helen, ma non posso fare altrimenti".

Lo guardai sconcertata e senza dire più nulla gli voltai le spalle pronto per andarmene, ma lui mi trattenne per una braccio e mi disse: "Il tuo ultimo stipendio ti verrà addebitato come ogni mese e i giorni che hai fatto in più te li segnerò come extra, non posso fare altro per te Helen, mi spiace", detto ciò mi lasciò andare ed io senza dire nulla uscii dal locale ed andai da Lucy che mi aspettava vicino alla macchina, andando verso di lei mi accorsi che leggermente coperto dalla figura della mia, ormai ex-collega, c'era Caleb dall'altra parte della strada, ma io non ero proprio in vena di confrontarmi con lui, così salii in macchina e andammo verso casa.

Ciò che però non mi aspettavo una volta rientrato in casa e accese la luce era Caleb seduto comodamente sul mio divano.

"Cosa ci fai qui?"

"Ti stavo aspettando".

Spazio autrice.
Pensavate fossi morta vero??? Ahahahah non avevate tutti i torti a pensarlo, però sono ancora qui a rompervi le scatole! Mi dispiace se ci ho messo tanto ad aggiornare ma sono sommersa dalle cose da fare ultimamente e non ho molto tempo per dedicarmi a wattpad... Voi come state?
Spero che il capitolo vi piaccia fatemi sapere cosa ne pensate. Vi auguro un buon fine di settimana e ci vediamo al prossimo capitolo :)

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