Capitolo 12: Ti proteggerò io!

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Seconda parte

Il suo messaggio non tardò ad arrivare.

Da: Caleb
A: Helen
Niente di grave spero, vero? Verso che ora ci vediamo?

Da: Helen
A: Caleb
Appena tramonta il sole, sotto la mia vecchia casa.

Da: Caleb
A: Helen
A più tardi :)

<<Era possibile che solo qualche parola scambiata con Caleb, mi tirava su di morale? Com'era possibile?>>
Misi via il telefono e cominciai a raccattare le mie cose, che comunque non erano poi così tante visto che era poco che mi era trasferita e la maggior parte della mia roba era ancora imballata negli scatoloni, che erano un po' sparsi per la camera e la maggior parte nel garage di Sarah.
<<Sarah! Devo salvarla da questa situazione o finirà per farsi ammazzare!>>, ,a come potevo fare? Lei era follemente innamorata di Robert e conoscendola nulla le avrebbe fatto cambiare idea al riguardo. <<Non lo avrebbe mai lasciato!>>
Ad un certo punto mi resi conto che non c'era quasi più luce in camera mia, così alzai lo sguardo e mi accorsi che era il tramonto, presi il cellulare e la borsa ed uscii di corsa di casa, per non fare tardi all'appuntamento con Caleb.
Arrivai sotto la mia vecchia casa dopo 30min, ma di Caleb ancora non c'era traccia, mi sedetti sugli scalini e rimasi in attesa per altri 20min, tempo nel quale il sole scomparve del tutto.
"Hei Helen", mi sentii chiamare così alzai lo sguardo e cominciai a guardarmi intorno finché, il mio sguardo non incontrò quello di Caleb.
"Ciao Caleb", dissi andandogli incontro per abbracciarlo, lui ricambiò la mia stretta, prima di darmi un bacio sulla fronte, poi sulle guance ed infine sulle labbra.
"Mi sei mancata. Cosa è successo oggi che hai spento il telefono?", mi chiede all'improvviso.
"Ti va se andiamo a fare una passeggiata?", gli chiedo sviando il discorso, per poter mettere in ordine i miei pensieri.
"Sì, va bene", lui abbocca senza ridire nulla. Ci dirigiamo verso il parco più vicino, ci sediamo alla prima panchina libera, ed il silenzio cala su di noi improvvisamente.
"Helen mi spaventi, cosa sta succedendo?", mi chiese prendendomi le mani fra le sue.
"Non so come dirtelo Caleb, quindi penso che andrò dritta al punto, anche perché non esiste un modo migliore per indorare la pillola..."
"Hai deciso di lasciarmi?", mi chiede sconcertato.
"Cosa? No!"
"Allora qual è il problema?", mi chiede impaziente.
"Matthew mi ha baciata oggi! Ecco l'ho detto!", dissi di getto per poi tirare un sospiro di sollievo, ma lui non risponde anzi non reagisce per niente, mi volto verso di lui e noto il suo sguardo perso nel nulla, che mi inquieta parecchio.
"Caleb?", ma lui continuò a rimanere immobile. Tolsi una delle mani dalla sua presa per potergli accarezzare il viso. "Caleb... perdonami... io... non volevo baciarlo te l'assicuro, tentavo di respingerlo ma mi aveva bloccata, poi gli ho tirato un calcio in mezzo alle gambe e sono riuscita a scappare a casa, poco dopo essere arrivata lì, ha cominciato a chiamarmi ed io non volevo sentirlo, e di certo non voglio nemmeno più vederlo! È per questo che mi sono resa irrintracciabile... scusami", dissi abbassando lo sguardo e allontanandomi un po' da lui.
Tutto mi sarei potuta aspettare, ma non il ringhio sordo che uscì dalla sua bocca, il suo volto si era trasfigurato, il volto era impallidito e gli occhi inscuriti e le zanne uscivano dall'interno della sua bocca, le sua mani si ancorarono al legno della panchina, fino a piegarlo sotto la sua forza straordinaria.
Caleb era arrabbiatissimo, solo un'altra volta lo avevo visto così fuori di se, e l'ultima volta il mal capitato ci aveva rimesso la vita.
"Lo ammazzo!", sussurrò inizialmente. "Lo ammazzo!", urlo poi alzandosi in piedi, come se volesse partire istantaneamente all'attacco.
"No, Caleb, non farlo".
"Io giuro che lo ammazzo!", ribadì guardandomi dritto negl'occhi.
"Non voglio, non farlo!"
"Ha osato metterti le mani addosso!"
"È la mia battaglia voglio risolverla da sola, ho voluto dirtelo perché era giusto che tu lo sapessi, ma non devi dare di matto, non così per lo meno!"
"Come fai a chiedermi una cosa del genere Helen? Come posso proteggerti, se tu non me ne dai la possibilità?"
"Con Kyle ti ho dato la possibilità di proteggermi e l'hai fatto! Non ti ho mai fatto una colpa, per ciò che hai fatto, e non lo sto facendo ora, sia ben chiaro, ma Matthew non mi ha fatto del male..."
"Non ne avrà fatto a te fisicamente, ma ne ha fatto a me!"
"Come scusa?", gli chiesi titubante non capendo. Lui cominciò a camminare in tondo, e questo sembrò calmarlo almeno un po', finché non mi fermò e cominciò a guardare la luna.
"Non posso proteggerti durante il giorno, e lui questo lo sa! Così ne ha approfittato, perché sapeva di trovarti sola anche oggi ad aspettarlo e sapeva anche che oggi avreste finito presto, questo l'ha tentato. Ed ora che mi fai venire in mente, ma ti sembra strano che lui sia spuntato fuori proprio mentre era mia?"
"Caleb, no che non mi sembra strano, sono stata io a cercarlo in quel periodo, non viceversa..."
"Avevi mai notato prima il suo annuncio? Per appenderlo vuol dire che deve aver dovuto lasciare delle referenze alla scuola, anche se era un ex studente..."
"Non ha frequentato il mio liceo, e di questo ne sono sicura, quindi non fare quella faccia!", dissi vedendo che voleva interrompermi. "Quando sono andata in segreteria a chiedere la documentazione, mi hanno detto di non avere molte informazioni sul suo conto, però mi hanno detto che avrebbero fatto delle ricerche e mi hanno detto che lui ha sempre vissuto a...Oh mio Dio! Forse hai ragione, avevi detto che sei stato ad Albany, vero?"
"Sì, e lui viene da lì. Ti ha baciata per attrarmi in trappola, sapeva che avrei dato di matto!"
"Caleb se lui, Matthew, ha dei sospetti su di te, non credi che forse ti stia... pedinando diciamo, e forse anche Will era una trappola, della serie due piccioni con una fava, giusto?", chiesi ormai nel panico.
"Sì, penso che tu abbia ragione, e penso che per un po' non dobbiamo né vederci né sentirci Helen, in modo tale da sviare i sospetti".
"Ma Caleb?"
"Cosa?", mi chiese posandomi le mani sulle spalle.
"Tu dove andrai?"
"Non lo so Helen, davvero è tutto un tale casino!"
"Non posso venire con te?"
"No, assolutamente, devi completare gli studi, tra una settimana iniziano gli esami giusto?", mi chiese guardando l'orologio.
"Sì, esatto ma..."
"Allora forse è il caso che torni da Sarah e ti riposi, in modo che domani tu abbia più tempo per studiare!", mi disse perentorio.
"Non posso"
"Perché?"
"Questa era la seconda cosa che dovevo dirti".
"Cosa è successo Helen?", mi chiese risedendosi sulla panchina.
"Ho litigato con Robert oggi, e lui ha ordinato a Sarah di farmene andare, adducendo come scusa che la moglie vincendo il processo gli ha portato via la casa, quindi lui doveva assolutamente trasferirsi lì da lei da domani, ed io non ero più la benvenuta"
"Merda!"
"Già, un grosso mucchio", risposi abbassando lo sguardo.
"Facciamo così, allora, vieni a casa mia questa notte, se preferisci dormo sul divano e ti lascio il mio letto, così per questa sera non ci pensi più e domani facciamo il trasloco.... Mi spiace solo che prima di domani sera non potrò fare praticamente nulla. Una volta finito però dovrò assolutamente andarmene".
"Non voglio stare a casa tua se tu non ci sei!", piagnucolai, un po' come una bambina capricciosa.
"Lo faccio per te, voglio solo proteggerti".

Fine flashback

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