capitolo 16. (prima parte)

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Buona lettura babies, xx.


Ero seduta al bar con Kyle, ma le immagini di Cameron che si baciava con quella sottospecie di barbie non mi uscivano dal cervello.

Kyle era così carino, oltre che esteticamente, era sempre stato un bravo ragazzo, preparato, di buona famiglia e con un buon lavoro, educato e soprattutto disponibile. Nonostante cercassi di fingere di essere con lui con il cervello lui lo capii e mi risvegliò per bene.

- Sara!

- Scusami Kyle, oggi sono un po' sulle nuvole..ehm.. problemi al lavoro si.

- Al lavoro? O con il vicino? – mi stupii, come faceva a saperlo? Poi mi ricordai che aveva anche lui assistito alla scena davanti casa e pensai che aveva semplicemente fatto due più due. Io non risposi, abbassai semplicemente la testa e lui continuò. – sai Sara, non sembra il tipo adatto a te, cioè non sembra il tipo da relazione stabile- lo guardai e feci per aprire bocca ma lui mi anticipò – nonostante ciò appena ti ha vista gli si sono illuminati gli occhi e si è sentito in colpa, lo si vedeva nello sguardo. Era poi morto di gelosia, mi ha guardato come se avesse voluto uccidermi, e anche se non spetta a me dirtelo, se proprio ci tieni a lui fagli semplicemente capire che deve cambiare le sue abitudini, tutto qua. –

Era assurdo quello che aveva appena detto. Era come se avesse saputo tutto quello che avevo vissuto con Cameron. Ebbi un idea.

- Lo farò, ma prima voglio solo chiederti un favore. Voglio farlo ingelosire per un po'. Che gli serva da lezione. Mi aiuterai?

- Starò qui solo altri due giorni, ma se vuoi il mio aiuto ne sarò felice. Ci divertiremo!

- Grazie kyle, allora, andiamo a casa e che il nostro piano abbia inizio.

Non appena arrivammo davanti casa, per non so quale fottuta decisione del destino Cameron era seduto sul vialetto con Irys a parlare, così decisi di cogliere la palla al balzo. Feci segno a Kyle di scendere dalla macchina assieme a me e iniziare con la nostra scena. Così feci, lui mi aprì la portiera e scendemmo, andando verso il portone di casa mia mi bloccai perché Irys mi stava chiamando e facendo segno di avvicinarmi. Così feci, sentendo gli occhi del moro puntati su di me costantemente.

- Irys, ciao!- La abbraccia, e le sussurrai quasi a volume impercettibile "poi ti spiego" .- Irys, lui è Kyle. – Il biondo sfoggiò uno dei suoi sorrisi migliori e le baciò la mano facendo alzare Cameron bruscamente.

- Io sono Cameron, suo fratello.

- Tranquillo amico, tua sorella è bellissima ma per me c'è solo una- si voltò verso di me sorridendo, ed io sorrisi a mia volta. – Ora, mi scuso ma io devo scappare, ho alcune faccende da sbrigare- Kyle mi fece girare e fece finta di darmi un bacio, mettendo però un dito tra le nostre bocche, anche se i ragazzi non avrebbero mai visto ciò. Gli sorrisi,e se ne andò. Non appena mi voltai vidi Cameron con i pugni stretti e la mascella tirata.

- Ragazzi, io vado a casa, è stato un pomeriggio davvero mooolto stancante. Irys, ti chiamo dopo. – Sorrisi e salutai. Non appena misi piede in casa però mi accorsi di non aver chiuso bene la porta perché la sentii sbattere così tornai all'ingresso e vidi Cameron chiudere la porta a chiave e guardarmi con aria di disgusto.

- Non guardarmi così Cameron, c'è qualcosa che non va? –

Iniziò a ridere istericamente, sembrava una donna incinta.

- Qualcosa che non va? Ma sei seria? "Caffè con un amico dei miei" eh? Ah si, anche io faccio così con tutte le mie amiche.

- No, non credo sia possibile Cameron, tu non hai amiche, ti scopi tutte le ragazze che conosci. E comunque non mi sembra di aver fatto nulla più di te che ti sei scopato la barbie quasi davanti casa.

- Perché stai con lui quindi se sei gelosa di me?- lo disse così in modo arrogante che non riuscii a trattenermi.

- Ma io non sto con Kyle. Io semplicemente.. beh, sai, noi..ci divertiamo insieme, credo tu abbia capito insomma.- rimase allibito da quello che avevo appena detto, e in realtà mi stupii anche io di me stessa.

- QUELLO NON DEVE NEMMENO TOCCARTI HAI CAPITO? – urlò così forte che abbi davvero paura di lui, ma se ne accorse e si calmò. Mi spinse contro la parete e mi portò le braccia sopra la testa.- Se qualcuno dovrà toccarti sarò io. Se qualcuno dovrà darti piacere sarò io. E se dovrai baciare qualcuno in pubblico dopo un'uscita assieme quello sarò io...Dimmi semplicemente cosa vuoi Sara, dimmelo cazzo, lo farò. – La sua ultima frase sembrò una supplica. Così lo guardai dritto negli occhi e mi avvicinai con aria di sfida al suo volto.

- Cameron, non starei mai con qualcuno che la notte prima consola me, e il giorno dopo si consola con un'altra.

- E' questo il problema? Oh, Sara, io rinuncerei a chiunque per averti con me, me lo devi solo chiedere. Dimmelo!

Non riuscivo ad ammetterlo, non riuscivo a parlare.

My bad neighbour// C. D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora