capitolo 21

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Ehi babies, scusate l'orario.

Spero vi piaccia, XX

–essebk

Avete presente la pace e la tranquillità di quella sera? Ecco, la persi esattamente il mattino dopo. Quando mi svegliai e non trovai Cameron nel suo letto con me, ma un bigliettino.
" Ho degli affari da sbrigare, starò fuori per qualche ora. Cameron"

Ok non mi aspettavo di certo mazzi di fiori, baci, cioccolatini a forma di cuore, ma.. Nemmeno un "ci sentiamo?" sul serio Cameron? Fu quello che pensai di getto, Cameron aveva sempre avuto quell'adorabile vizio di lasciarmi con un 'ci sentiamo' come per dirmi che non sarebbe scappato o che non mi avrebbe permesso di scappare e invece nulla.

Erano passati esattamente 5 giorni. Non avevo sue notizie da cinque giorni, non si fece sentire, e io ovviamente neppure. Ero orgogliosa lo so, ma non capivo, mi stava lasciando? E anche quando, perché non dirmelo palesemente? Lo avevo visto all'incirca 10 volte, troppe per cinque volte, ma ogni volta che mettevo piedi fuori di casa mi imbattevo in lui che appena mi notava cambiava strada, girava le spalle o peggio faceva finta che io non ci fossi. Ma il vero colpo di grazia? Ieri sera, ore 09.45 PM , ero sul balcone della mia stanza (su cui ero uscita solo dopo aver accurato l'assenza di Cameron difronte a me), ero intenta a sbarazzarmi delle inutili e-mail pubblicitarie e a leggere invece quelle di alcuni clienti quando iniziai a sentire dei rumori, non ci feci caso subito ma quando i rumori iniziarono ad essere gemiti la mia mente capì subito anche se non ci voleva credere. Alzai di poco la testa e lo osservai, intento a baciare il collo di una ragazza dai capelli rosa, un po' troppo tatuata e svestita ma a lui sembrava piacere. O per lo meno non si fermò, non fino a quando lei dopo avermi vista gli disse sicuramente di entrare. Immaginate la scena, io intenta a guardare con attenzione quello che accade e lei che mentre muore di piacere punta gli occhi su di me che automaticamente mi lancio sotto la sedia in modo che non mi veda. Imbarazzante devo ammetterlo, ma la cosa più irritante? Quando lei gli disse di andar dentro perché qualcuno (indicando me) li stava guardando, lui non si girò neppure. Certo, questa fu la cosa più irritante di certo non la peggiore, insomma, credevo stessimo assieme ma a quanto pare per lui quel bigliettino era stato come un addio.

Era il sesto giorno che non avevo rapporti di nessun tipo con Cameron, ma sapevo comunque tutto quello che faceva, andava a lavorare, mangiava a casa con Irys, andava a correre, usciva con qualche amico, e ieri sera si era anche scopato una. Diamine, avevo passato tutta la notte in bianco, ma in conclusione prima di riuscire a prendere sonno alle 5 del mattino mi ero ripromessa di fargliela pagare, e per farlo ci sarebbe stata Irys ad aiutarmi. Si perché appena sveglia l'avevo chiamata, e fortunatamente aveva ascoltato con pazienza i miei cinquanta minuti di sfogo e aveva deciso che mi avrebbe aiutata.

Il piano? Non so esattamente in cosa consistesse ma l'avrei scoperto, e di certo non m sarei fatta problemi a fare stare Cameron come ero stata io.

Stavo preparando la colazione dato che sapevo che i miei fratelli si stavano quasi per svegliare, e mentre la versavo nei piatti sentii il mio cellulare squillare. Era un messaggio di Irys

" Ti passo a prendere per le 11,00 il tuo guardaroba ha bisogno di un restyling per il nostro piano,xx"

Risposi con un semplice ok e appen alzai gli occhi vidi i miei fratelli entrare come due cavernicoli in cucina e divorare tutto senza dire una parola. Regnava un silenzio, ma era un silenzio carino, per lo meno fin quando Bryan non parlò.

- Sto uscendo con una ragazza..

Io e Luke ci guardammo, e mentre lui fece solo un sorrisetto compiaciuto verso il fratello io iniziai a parlare.

- Età? Nome? Dove abita? Come vi siete conosciuti? Da quando? E soprattutto.. QUANDO ME LA PRESENTI???

- Sara. Non ricordo nemmeno le prime domande che mi hai fatto comunque si chiama Vanessa, ed è una nostra cliente, anzi no, cioè lo è stata e anche se l'ho sempre trovata carina ho aspettato che chiudessimo la sua causa prima di invitarla a prendere qualcosa insieme. Così una settimana fa siamo usciti, e il resto.. lo immaginerete.

- Si Bry, ripeto. QUANDO ME LA PRESENTIIIIIIIIIII??

- Ma non urlare cazzo

Giuro la scena era alquanto comica, io che urlavo e saltellavo per la cucina mentre Bryan cercava di rispondermi e Luke rideva come un pazzo. Una famiglia normale insomma.

- Potremmo uscire pomeriggio insieme, se vuoi, Luke ci stai?

Come solito mio fratello di molte parole, annuii e si dileguò nel nulla, io invece saltai addosso a mio fratello che sorrise e lo riempii di baci in fronte e sulle guance. Io e Bry non sembravamo così legati eppure era davvero una delle poche persone per cui avrei dato la vita. Ed ero stracontenta perché non mi aveva presentato mai nessuna ragazza di sua volontà. Ricordo che il giorno che seppi di Maddy mi piombai in camera sua e mi presentai come se nulla fosse contro la volontà di mio fratello.

(ORE 16.40)

- Sara, muoviti o non la conoscerai mai lo giuro. (Bryan)

- Dai Sara, cosa cazzo ti devi mettere? L'abito da sera? (Luke)

- Sto arrivando!

Le lamentele dei miei fratelli erano diventate insopportabili. Insomma non eravamo neppure in ritardo non capivo perché mi dovessero mettere tutta questa fretta. Indossa un semplice jeans bianco strappato e una maglietta nera con le mie converse nere. Scesi facendomi sentire e quindi sbattendo i piedi con una forza tale che le scale facessero rumore, non volevo di sicuro che i miei fratelli mi lasciassero qua.

Trovai i due ragazzi più belli del mondo. Ero abituata a vederli in casa con quelle canottiere sporche e quei pantaloncini da basket che ogni tanto mi dimenticavo di quanto fossero belli. Bryan indossava un jeans scuro, con una maglietta bianca e delle nike bianche ai piedi, aveva sistemato i capelli che erano pur sempre ricci ma decisamente più armoniosi. Luke invece era il bello e tenebroso della situazione, non indossava colori oltre al nero-grigio e bianco, ma era sempre così bello. Aveva un jeans nero strappato, una maglietta grigio chiara e le vans nere, non aveva fatto la barba ma l'aveva comunque sistemata, e i suoi capelli erano al vento come sempre ma il suo ciuffo stava stranamente in ordine.

Più li guardavo più mi ritrovavo a sorridere di quanto io fossi felice di essere loro sorella.

My bad neighbour// C. D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora