capitolo 5.

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Cam's pov.

Stavo giocando alla play con Bryan quando sentii il mio cellulare squillare. Era mia sorella

- Iry, dimmi

- Cam, puoi tornare a casa? Mamma e papà sono andati a sistemare i loro uffici e dovremmo finire di aggiustare le cose a casa, mi serve una mano!

- Ok! Arrivo!

Finii la partita con Bry, andai a prendere il mio giubbotto ed uscii di casa. Si erano già fatte le 03.00 pm. Quando arrivai, vidi la porta aperta e mia sorella in condizioni pessime che cercava di spostare alcuni scatoloni architettando un modo per riuscire a farli salire per le scale. Risi di gusto, e lei mi guardo con sguardo omicida.

- Cameron Alexander Dallas! Smettila di ridere e Sali questi maledetti scatoloni in camera.

- Iry, sei davvero buffa quando cerchi di fare quella arrabbiata, non ti si addice affatto. Comunque va bene, ma solo perché alcune delle cose sono anche mie.

- Gne gne gne. Muoviti!

Sorrisi ed aiutai mia sorella.

Finimmo relativamente presto di aggiustare tutto, erano solo le 05.00 pm infatti. Decisi così di prendere il mio pc, e andare in terrazza. Ma appena mi misi sulla sdraio, mi accorsi del fatto che quella bambolina della mia vicina era intenta a fare qualcosa davanti l'armadio della sua camera con la finestra della terrazza aperta in modo da potermi gustare la scena. Presi il cellulare nella tasca del giubbotto ed oltre ad esso ci trovai un biglietto : "Quelle di stamattina non erano neppure le migliori ;) Non sognarmi troppo, xx". Iniziai a sorridere come un bambino mentre guardava la ragazza per cui stava avendo la sua prima cotta. Lei aveva capito come ero fatto, aveva capitolo che ero uno che ci scherzava tanto con le ragazze , che più che altro ci giocavo, e che non c'era ragazza che non mi portassi a letto, eppure nonostante la vicinanza che avevamo avuto non si era sciolta come le altre, ma mi aveva respinto, mi aveva tenuto testa. Sapevo di non esserle indifferente, sentii i brividi del suo corpo quando i nostri visi furono vicini, eppure non si lasciò andare, non si lasciò ingannare da me. Era fottutamente bella, e più la guardavo più non capivo perché mi facesse venire voglia di stringerla a me più che di scoparmela come le altre. Era diversa, non sapevo in cosa, avevo già incontrato qualche ragazza che mi aveva tenuto testa ma la cosa era durata giusto il tempo di una giornata , lei sembrava essere impeccabile. La vidi prendere un intimo in pizzo bordeax e un abito nero che aveva una leggera scollatura sul seno. Probabilmente erano i vestiti che avrebbe indossato domani alla riunione di cui mi aveva parlato Bryan. Mi aveva spiegato che lui e Sara vivevano soli, e gestivano una sede spostata della azienda di famiglia. Inutile dire che avevamo molti aspetti in comune, anche io e Irys avremmo vissuto lì senza mamma e papà, che avevano una villa (in cui fino a qualche giorno fa abitavamo tutti) spostata un po' fuori città. Io e mia sorella però abbiamo sentito il bisogno di staccare da loro, e , dato che il denaro non era mai stato un problema per noi i nostri genitori ci hanno subito assecondati. Avrei continuato a lavorare nell'ufficio di papà, un ufficio legale . Mio padre era un giudice ed io ero già in pochi mesi, diventato una pupilla tra gli avvocati della città, inutile dire che mi ero anche scopato metà delle ragazze con cui avevo lavorato. Tornai in me quando vidi la bionda della casa accanto guardarmi, per poi distogliere lo sguardo. Presi un foglio e scrissi in lettere cubitali "Quel vestito ti starà benissimo", appena si girò lo vide, e sorrise. E giuro non avevo mai visto sorriso più bello. Scosse la testa un po' imbarazzata, chiudendo la porta della terrazza e distendendo le tende, in modo da riavere la sua privacy.

Continuava a rifiutarmi. Oh, questo rendeva solo la cosa molto più eccitante, sarebbe stata mia, senza se e senza ma.

My bad neighbour// C. D.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora