~ Colori ~
Harry Styles vive in un mondo grigio.
Ogni cosa intorno a lui sembra aver assorbito ogni singolo pigmento di quel colore smorto: casa sua é grigia, il soffitto della sua stanza é grigio, la sua macchina é grigia, la sua tazza preferita é grigia, il cielo é sempre grigio, grigio, grigio, grigio. Perfino i suoi pensieri sono grigi.
La vita di Harry Styles é piatta e lineare: casa, lavoro, casa. Casa, lavoro, casa. Casa, lavoro, casa.
Il cibo che ha mangiato oggi era grigio e sapeva di grigio.
Harry Styles non sa cosa siano i colori: tutto quello che conosce é grigio e monotono, noioso.
Harry Styles non sa cosa sia il divertimento.
Harry Styles é grigio.
Cammina per tornare a casa dopo una giornata di lavoro, Harry Styles, in una giornata grigia e nebbiosa. Cammina con lo sguardo a terra, ignorando le persone grigie che gli passano accanto; entra nel solito bar per scaldarsi, ma quando apre la porta viene accecato.
Harry Styles comincia a scoprire i colori. Il primo é l'azzurro.
Azzurro, come gli occhi di quello sconosciuto che se ne sta seduto su uno sgabello a sorseggiare caffè. Quel colore é meraviglioso.
Si siede sullo sgabello accanto a quello dello sconosciuto, tiene la testa bassa, ordina il solito e giocherella distrattamente con una bustina di zucchero.
- Ehi.
Harry sussulta e si volta.
- Qualcosa non va, amico?
Rimane impalato, incapace di rispondere: quel ragazzo é proprio bello. Ma gli occhi, gli occhi sono qualcosa di ancora più bello, di indescrivibile: abbagliano, affascinano.
- Sicuro di stare bene?
- S-Si... - Cerca di rispondere.
- Scusa l'indiscrezione, ma... Quanti anni hai?
- Venti - Risponde sommessamente, quasi si vergognasse della sua età.
- Venti? - Lo sconosciuto rimane allibito - Amico, sei moscio come un ottantenne! Stasera ti porto ad una festa con me, é deciso.
Harry ridacchia mollemente - Non so neanche chi tu sia.
- Louis Tomlinson.
- Harry Styles - Dice a sua volta.
- Stasera - Riprende l'altro con fervore - Ti faccio divertire. Non puoi vivere così!
É straordinario come Louis sembra aver capito ogni cosa di Harry con un solo sguardo: forse lui può tirarlo fuori da quel mondo grigio e noioso.
É così che accetta, sorridendo, e scopre un altro colore: il giallo. Abbina la risata di Louis a quel colore, non sa nemmeno perché. Sa solo che quando sente quelle note acute e stridule, tutto ciò che lo circonda assume un'allegra colorazione dorata. Quando esce da quel bar, Harry sorride: osserva ogni minimo particolare, e nota che alcune cose non sono più grigie.
Forse Louis Tomlinson é ciò che gli serve per vivere.
~*~
Louis sta involontariamente aiutando Harry a scoprire i colori, giorno per giorno: gli scompiglia i capelli e scopre il marrone, osserva le sue cuffie e scopre il blu, impara a memoria i suoi tatuaggi e scopre il nero, viene costretto a guardarsi nello specchio e scopre il verde dei propri occhi. Ci sono infinite sfumature di questi colori: i pantaloni preferiti di Louis sono celesti, le sue bretelle bordeaux, le sue felpe grigio chiaro -non il solito e noioso grigio, niente in Louis é noioso-, la cover del suo iPhone verde speranza, il suo copriletto arancione tenue ed il suo profumo lilla.
Sono ormai due mesi che si vedono, quando Harry scopre l'arcobaleno. Louis gli si avvicina e... Lo bacia. Tutt'intorno a Harry é un'esplosione incompleta di colori: gli mancano ancora delle sfumature, dei piccoli particolari, e lui vuole che quelle labbra lo aiutino a trovarli.
~*~
Louis é la tavolozza di Harry per dipingere il mondo; da quando lo conosce tutto ha più senso. Eppure ha questa continua sensazione d'incompletezza che gli opprime il petto come un macigno, che gli mozza il respiro ogni volta che bacia Louis. Non riesce a capire cosa gli manchi, impazzisce a furia di pensarci mentre Louis gli tira affettuosamente i ricci, mentre gli affonda il dito in una fossetta, mentre sbatte le ciglia contro la sua guancia. Vuole vedere il mondo come gli altri. Vuole amare Louis fino in fondo.
Sì, perché é di questo che si tratta: amore. All'inizio scherzavano, ridevano, ma Harry cominciava a sentire le farfalle nello stomaco ogni volta che si sfioravano inavvertitamente la mano o che si guardavano negli occhi per più di cinque secondi.
Per questo, mentre oltrepassano la porta della stanza di Louis, avvinghiati l'uno all'altro con braccia, bocche e lingue, Harry non esita: sta per completare il quadro.
Viene buttato sul letto e sovrastato, baciato selvaggiamente, morso sul collo e leccato: mugola, esprime con un filo di voce il suo desiderio. E Louis lo accontenta, scendendo languidamente verso il suo ventre ed accogliendolo nella sua calda bocca. Harry chiude gli occhi, strizza le palpebre, afferra le lenzuola fra le dita: non sa come questo sia possibile, ma giura di non essersi mai sentito meglio. Sospira, schiude le labbra, geme sommessamente per un'ingiustificata paura di essere sentito. Sente che sta per raggiungere il limite, quando Louis s'interrompe e ritorna all'altezza del suo viso.
- L-Louis... I-Io... Non ce la faccio... - Balbetta in uno sbuffo di velata implorazione.
Louis lo zittisce, gli tappa la bocca, la esplora con la sua lingua mentre lo spoglia: é così che Harry scopre un altro colore.
Rosso.
Rosso come il sangue che esce dal suo labbro spaccato a morsi, come le loro labbra, come il desiderio che lo divora.
Louis si allontana da lui, si mette carponi sul letto, affonda il viso nel cuscino e poggia due mani sulle proprie natiche tonde e sode; le allarga leggermente, mostrando a Harry il suo anello di carne che si apre sempre più.
- Ti voglio qui, a secco, ora.
E Harry obbedisce: entra in lui, lo costringe a gemere, lo controlla, alimenta il suo piacere. Spinge, sbuffa, osserva i movimenti studiati e meccanici con cui Louis si masturba.
Rosa.
La pelle di Louis é di un rosa particolare, la schiena avorio lo manda fuori di testa, il rosa più intenso del suo membro lo spinge nuovamente al limite.
Louis ringhia il suo nome, morde il cuscino, il suo corpo vibra e viene scosso dalle spinte impetuose di Harry: sembra aver perso il senno, geme e strepita come impazzito.
I movimenti di entrambi diventano sconnessi, frenetici, rincorrono l'orgasmo ma cercando di raggiungerlo il più tardi possibile.
E invece arriva, annunciato da gridolini e glutei stretti; e finalmente, mentre Harry esce da Louis e finisce di eiaculare nel solco del suo bacino, la tavolozza sembra finalmente completa.
Bianco.
Sorrisi, denti, sospiri, sperma: sono tutti bianchi.
Si sdraiano, vicini, appiccicosi, le loro bocche si cercano, si sussurrano "Ti amo" in piccoli baci.
Ora il quadro é completo, non annoia più con il suo grigiore: risplende, incanta, abbaglia, affascina. Esattamente come il colore azzurro, il primo colore nella vita di Harry.
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A bit of Larry
Fanfiction«Knock knock.» «Who's there?» «Harry.» «Harry who?» «Harry who is always in your heart, Lou.» ~ Raccolta Larry ~ Possibile nosense ~ 22/03/2014 "I'm gay xx. Harry"