Secret

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~ Caldo ~

~ Cappuccino alla cannella ~

~ Segreto ~

¡Accenni Threesome!

Caldo. Afoso, soffocante, un tormento. E Gemma non riesce a dormire.

Passa le sue serate alla finestra, poggiata al davanzale di marmo, sostenendosi il mento con una mano; guarda il paesaggio fuori dalla finestra, imprecando mentalmente contro il caldo che la assilla, e giocherellando con i propri capelli e l'aria assente. Perché aspetta altro, una cosa che accade tutte le notti, immancabilmente.

Harry e Louis.

In quella casa possono essere loro stessi, senza doversi nascondere... Lo fanno tutte le notti, girandosi ogni stanza, e soprattutto facendo un gran casino.

E Gemma non aspetta che quello.

Si appoggia al muro, fuori dalla stanza dove stanno consumando l'atto ed aspetta, aspetta di riuscire a sentirli, senza però azzardarsi a spiarli: si sente una stupida ragazzina con gli ormoni a palla, ma non può fare a meno di portare una mano giù, sempre più giù, scostandosi le mutandine impregnate dei propri umori e dandosi piacere, abbandonandosi contro la parete.

Posa con delicatezza la tazza verde, ricolma di cappuccino alla cannella, sul tavolo, leccandosi via la schiuma dalle labbra: guarda di sottecchi suo fratello, che fa girare il cucchiaino nel caffè con sguardo assonnato, la mano comunque stretta a quella di Louis. Prende un sorso, annuendo in risposta ad una domanda del ragazzo, e Gemma tossicchia per attirare l'attenzione.

«Voglio vederti fare un pompino a Louis».

Harry per poco non sputa il caffè, correndo il serio rischio di strozzarsi e strabuzzando gli occhi, mentre Louis emette un risolino.

«S-Sei scema, Gemma?!».

«Beh, perché?» fa spallucce.

«Come perché?! Ma ti pare?!».

«Eddai, Haz, non mi sembra-».

«E tu non darle corda!» Lo fulmina con lo sguardo «Perché mai vorresti vedermi mentre- oh, Gemma!».

«Curiosità».

Harry scuote la testa «Davvero, io non-».

«Su, Harry, perché non farglielo vedere?» replica Louis con tutta la calma del mondo.

«Ma... Lou...».

«Ho sempre sognato di farmi fottere davanti a qualcuno» da in una risatina, sorseggiando il caffè come se stessero programmando un allegro picnic.

«Ma lei non-» Harry lascia la frase in sospeso, espirando rumorosamente prima di scuotere la testa, afflitto «Io non vi capisco, davvero».

«Bell'idea, Lou» puntando il proprio cucchiaino verso il ragazzo, Gemma sorride «Voglio vedervi scopare, ma il pompino lo pretendo comunque».

«Vi prego, voi due...» il ricciolo mugola, la fronte poggiata contro il tavolo.

Louis e Gemma si scambiano uno sguardo, ridendo e pungolando il ragazzo «Dai, su, sarà eccitante!».

«Va bene, va bene, va bene!» si tira su, le mani alzate in segno di resa «Facciamo questa cosa...».

~*~

Lingue che si cercano fuori dalle bocche, rivoletti di saliva che colano dagli angoli delle labbra fino ai menti, corpi incollati dal caldo e dal sudore ed erezioni costrette nei boxer che cozzano l'una contro l'altra: é come se ci fossero solo loro e nessun altro, persi in quel bacio bagnato che la castità l'ha vista passare da lontano. Ed Harry scende con la bocca, tortura i capezzoli di Louis con denti e dita, gli infila la lingua nell'ombelico fino ad arrivare all'elastico dell'indumento ormai troppo stretto, levandoglielo senza aspettare oltre. Gemma si avvicina, curiosa ed eccitata, coperta solo dalla biancheria; osserva ogni minimo movimento di Harry, come ipnotizzata, lasciandosi cadere in ginocchio di fianco a lui ma senza profanare la loro bolla di piacere.

A bit of LarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora