~ Farfallino ~
~ Specchio ~
~ Harry Potter ~«Louis,sei pronto?»
Louis mugugna qualcosa che dovrebbe somigliare ad un "quasi", mentre litiga senza sosta con il cravattino che pende ormai moscio dal suo collo; perché Harry riesce a farsi un farfallino praticamente perfetto mentre il suo somiglia più che altro ad una farfalla drogata? Emette un lamento esasperato e se lo strappa via, buttandolo malamente a terra e fissandolo con astio, come se potesse annodarlo con la sola forza del pensiero.
Si passa una mano fra i capelli ed impreca fra i denti: se Lou lo becca anche solo con un capello fuori posto sarebbe capace di urlargli contro come una furia. Cerca di riparare al danno fatto -inesistente, fra l'altro, ma che la loro stylist sarebbe capace di vedere comunque- anche se sa di non avere speranze, così preferisce lasciarsi cadere sul bordo del letto fregandosene di sgualcire i vestiti e fissarsi nello specchio.
Il ragazzo che gli restituisce lo sguardo sembra sciupato, stanco: é un bel tipo, si, molto bello, ma sembra esausto. I capelli gli ricadono sul viso in maniera disordinata ma che sembra essere stata studiata apposta per sembrarlo -alla faccia di Lou-, lo smoking gli fascia il corpo alla perfezione mascherando la magrezza che l'ha attanagliato quasi di botto, la postura, il modo di osservarsi, sono stanchi anch'essi. Ha i lineamenti tirati, le borse sotto gli occhi, e questi ultimi sono pieni talmente di disperazione che quasi non se ne capacita.
Perché é ridotto così?
Semplice.
«Boo, ci sei?»
Ecco la risposta.
Harry si é affacciato alla porta della camera, ma Louis vede solo il suo riflesso: la sua presenza sembra aver illuminato l'intera stanza e rincuorato il ragazzo nello specchio, che sorride involontariamente.
«Siamo in ritardo...» Cantilena con la sua voce lenta e roca «Che succede?»
Si siede sul materasso, accanto a Louis, ed incrocia il suo sguardo nello specchio. É così bello, Harry, con quelle sue labbra rosse e piene come due ciliegie, i ricci ribelli fermati da una fascia che stona con tutto ciò che il ragazzo indossa -ma poco importa, Harry starebbe bene anche con un sacco della spazzatura addosso-, quegli smeraldi che si ritrova come occhi, di un verde talmente bello da essere quasi innaturale.
Ed é quando Harry lo abbraccia, che Louis rimane impietrito a fissare lo specchio: perché improvvisamente, nemmeno lui sa perché, ciò che vede riflesso sono due ragazzini di X-Factor.
Giovani, spensierati, innamorati, e così fottutamente felici, cosa che loro due non possono più essere. Louis quasi ride, nel rivedersi: la frangia a coprirgli l'intera fronte, la maglietta a righe ed i pantaloni con le bretelle, ovviamente accompagnati dalle solite Converse bianche senza calze; ma gli occhi, gli occhi sono l'unica cosa che rivorrebbe indietro di quel ragazzino. Perché brillano, sprizzano felicità non appena si posano sul ragazzo di fianco a lui, e sono liberi di farlo quando e dove vogliono.
Harry é piccolo, più basso di lui -Dio, come gli manca il fatto che fosse lui a doversi alzare sulle punte per baciarlo, era una cosa così tenera-, un sorriso smagliante e le fossette che spuntano prepotenti sulle sue guance, impreziosendo quei tratti già perfetti eppure così infantili. Louis ne é certo, non esiterebbe a ripetere quello sbaglio, come lo chiamano tutti, all'infinito, continuamente; non si stancherà mai del suo piccolo Harry, mai e poi mai.
«Tutto bene, Lou?».
Con la spintarella di Harry sulla propria spalla, il maggiore scuote la testa e sembra tornare alla realtà: lo specchio é tornato alla normalità, anzi, non sembra mai essere cambiato.
«Cos'è successo? Sembravi in trance...».
«Harry... Lo specchio...» azzarda a mezza voce, cominciando a dubitare delle sue stesse parole e credendo che fosse piuttosto uno scherzo dovuto alla stanchezza «Giuro, c'eravamo io e te... Tre anni fa...».
Harry inarca un sopracciglio «Boo, io e te non faremo mai più maratone di Harry Potter, non ti fanno bene».
Louis scuote la testa, voltandosi poi verso il riccio e facendogli la linguaccia.
«Dai, su, andiamo, Prescelto» con una risatina, Harry si alza e porge la mano al ragazzo, che la stringe ridendo.
S'incamminano fuori dalla stanza, e Louis non può fare a meno di voltarsi per lanciare un'ultima occhiata allo specchio: ma non vede altro che il loro riflesso, e non può negare che siano meravigliosi, insieme, con le dita intrecciate a quelle dell'altro. La luce nei suoi occhi sembra tornata, e sembra aver capito, finalmente: é la vicinanza di Harry ad accendergli quella voglia di vivere, di andare avanti.
Insieme.
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A bit of Larry
Fanfiction«Knock knock.» «Who's there?» «Harry.» «Harry who?» «Harry who is always in your heart, Lou.» ~ Raccolta Larry ~ Possibile nosense ~ 22/03/2014 "I'm gay xx. Harry"