9.Sweet beginnings

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K- Andre senti non sono arrabbiato, solo ferito. Insomma non c'è alcuna ragione per avere una copertura... e se così non dovesse essere ti prego di dirmelo adesso.

A- Non è una copertura, ma io e gli altri abbiamo iniziato a ballare con delle ragazze. Non potevo non cogliere la palla al balzo o avrei fatto una figuraccia.

K- Bene. Se l'apparire per te è più importante allora sappi che chi semina vento raccoglie tempesta.

Non volendo ascoltare, o per meglio dire, leggere alcuna ragione o scusa decisi di bloccarlo.
Passò un giorno e non si degnò nemmeno di provare a contattarmi in altro modo, nè un messaggio normale, nè uno su Facebook, e figuriamoci una chiamata...a questo punto sarebbe dovuto essere tutto chiaro: non gli importava un granché.
Eppure ci speravo, cercavo come al solito scuse per non cedere alla realtà dei fatti, e un po' per distrarmi, un po' per mera curiosità iniziai a conversare con Christian.

Non parlavamo molto, solo "il giusto" tanto da conoscerci meglio, e farmi spiegare che quella sera diedi il peggio di me e di scusarmi per il disagio causatogli, anche se non credo gli fosse dispiaciuto. Involontariamente cercavo in lui un confronto con Andrea, un po' come quando pensando al futuro inevitabilmente ci facciamo influenzare da un qualche avvenimento del passato.

Arrivò il giorno in cui, dopo le tante sue sollecitazioni, mi decisi a farmi coraggio e vederci. Questa volta avrei dovuto tenere a bada la timidezza e le insicurezze senza sedarle con alcun tipo d'alcolico.

Non ero pratico di appuntamenti, tantomeno conoscevo i bar dove poter fare un aperitivo, di conseguenza per non strafare optai per un jeans nero abbastanza attillato, una maglia monocromatica marrone ed una camicia in denim bianca. Nulla di speciale. Ci azzeccai in pieno, difatti l'abbigliamento di Christian era altrettanto Casual, eppure riuscì a farmi sentire inadatto...sarà stato il portamento, o il suo essere adulto.

C- Ciao, ti senti bene? Sei un po' pallido, per quanto tu possa esserlo dato il tuo incarnato scuro hahaha.

K- Sisi tranquillo, sarò disidratato...e poi fa caldo. Prendiamo da bere? Magari un the, no dai il the no, magari un gin tonic o vodka lemon, anche se soffrirei ancor di più il caldo.

Ero palesemente nervoso, blateravo di continuo in modo affannoso risultando goffo e impacciato. Credo che resterà sempre una delle mie peculiarità, se così vogliamo chiamarla.

C- Tranquillo, ti va un "
appletini? Martini bianco e succo di mela verde. Abbastanza amarognolo, ma sta bene con il salato.

K- Si dai, mi fido, andrà più che bene.

Disgustoso! Ma rendeva il sapore del cibo migliore, in questo aveva ragione.

Iniziai a sciogliermi pian piano tra i soliti aneddoti divertenti di prassi che ci si racconta per rompere il ghiaccio e magari da cui trarre spunto per qualche considerazione personale e carpire informazioni sui reciproci caratteri.
Dopo una passeggiata mi feci riaccompagnare a casa, e li capii che ero stato bene, ma non solo...volevo rimanere con lui, riusciva a mettermi completamente a mio agio con quella sua leggerezza. Ero tranquillo, sereno...una serenità ormai estranea a me ed Andrea...un lontano ricordo cristallizzato nella mente. Non riuscivo a staccarmi ancora da lui.
Scesi dalla macchina senza ricambiare le sue chiare intenzioni di volermi scoccare un bacio, non potevo, non avrebbe significato nulla.

Tempo al tempo.

Pensai.

Cambiatomi, come da copione, mi diressi fuori al balcone, con la mia fedele sigaretta.
Dopo un paio di tiri inviai un messaggio ad Andrea.

K- Avresti potuto contattarmi in mille altri modi...però non ho voglia di discutere, abbiamo bisogno di parlare, o almeno ne ho bisogno, ma per adesso buonanotte.

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