Male

799 34 1
                                    

Sua sorella capiva perfettamente che qualcosa la turbava, ma decise di non indagare come faceva sempre.
Le raccontò la sua giornata. Si leggeva nel suo viso il sorriso, parlare con Veronica la faceva stare bene.
-"Puoi togliere tu qui, ho ancora da studiare e vorrei portarmi avanti...se non ti dispiace" Arianne fece un espressione strana è guardò la sorella in attesa di una risposta.
-"Vai pure, non ti preoccupare, fai il tuo dovere. " Veronica sorrise.
Rimase sola in cucina, iniziò a sistemare con calma, e a pensare.
Voleva non poterlo fare, voleva essere libera da cattive sensazioni e da cattivi pensieri ma non ci riusciva. Il suo volto era malinconico, triste, spento.
Si terrorizzò all'arrivo di Richard, il suo gatto, che le aveva sfiorato la gamba.
-"Mi hai spaventata! Richard... "e lo accarezzò sulla testa.
Poco dopo sentì il campanello suonare, e si avviò piano ad aprire il cancello pensando che Iris fosse arrivata in anticipo. Guardò fuori dalla finestra. Non c'era nessuno. Forse. Aprì leggermente la porta di casa e intravide davanti al cancello una scatola bianca abbastanza grande. Con passo agile andò a prendere il pacco e ritornò dentro  di corsa, con i brividi per il freddo.
Le sue mani tremavano, il gelo, la paura, la sorpresa, cosa c'era dentro? Da parte di chi era? Perché non aveva visto anima viva dalla finestra? Appoggiò la scatola sul tavolo della cucina, rimase a guardarlo per pochi minuti. Decise di aprirla senza pensarci sú ulteriormente. Sfilò piano il nastro velato, tirò verso l'alto la parte superiore e dentro c'era  un bigliettino.
Aveva il terrore di leggerlo, se il pacco fosse stato da parte sua? Cosa avrebbe fatto? Continuava a ripetersi la domanda: "Cosa c'è dentro?"
"Mettilo stasera bella addormentata, ti passo a prendere alle 19.

Elijah"

Sorrise, diventò rossa in viso e notò l'abito che le aveva regalato. Lo prese delicatamente tra le mani, e lo alzò. Nero, lungo e la parte superiore con ornamenti in pizzo. Veronica rimase affascinata, non aveva mai indossato vestiti del genere, se non forse durante qualche serata particolare, ma tutti i vestiti che lei aveva indossato fino ad allora erano nulla in confronto al regalo di Elijah.

-"Ari! Puoi venire un attimo?"
Sua sorella la raggiunge dopo un minuto, e appena vide il pacco sul tavolo rimase a bocca aperta.
-"Madre mia, chi è stato a mandartelo? Oh! Che stupida che sono, il tuo amato Elijah!" sorrise accennando un po' di malizia nello sguardo.
-"Mi aiuti, a provarlo?"
-"Me lo stai chiedendo davvero? Dai, spogliati e girati che te lo sistemo io!"
Lo mise con cautela, quasi con paura di rovinarlo. Arianne la aiutò e prima di farla andare allo specchio per guardarsi le portò un paio di scarpe col tacco che Veronica non aveva mai messo.
-"Fatti vedere, e attenta a non inciampare" le consigliò la sorella. Si girò lentamente, si guardò i piedi, poi la gonna dell'abito, infine cercò nello sguardo di sua sorella l'approvazione.  Arianne sorrise, e con gli occhi che le brillavano, abbracciò la sorella.
-"Sei bellissima, sei...sarebbe poco dire stupenda. Non ti ho mai visto così, complimenti! Approvo pienamente i gusti di Elijah, davvero. Mi piace già  quel ragazzo! "
-"Sei sicura? Non mi sono mai vestita in questo modo, poi non riesco a camminare con i tacchi, come faccio? Stasera mi ha chiesto di uscire con quest'abito..."
-

"Troviamo qualcosa di più basso, non ti preoccupare. Sono così  felice per te Ve, sorridi sempre quando parli di lui, ti fa brillare questo ragazzo.."
Veronica sorrise nuovamente, diventando leggermente rossa. Si cambiò e sistemò l'abito in armadio. Decise di scrivere ad Elijah ma appena prese il cellulare tra le mani Iris la chiamò.
-"Pronto Veronica, sono io. Mi hanno chiamato a lavoro, c'è stato un problema...non riesco a venire oggi, mi spiace davvero tanto."
-"Non ti preoccupare, spero nulla di grave. Appena sei libera fammi sapere e ci organizziamo! "
-"Sicuramente!"
-"Buon lavoro Iris, ti mando un bacio"
-"Grazie Ve, ci sentiamo presto. Un abbraccio" 
Riattaccò un po' dispiaciuta, le avrebbe fatto piacere passare del tempo con la sua migliore amica. Ma capiva perfettamente, certi impegni a volte hanno la precedenza.
Era in camera sua, seduta sul letto, pensò alla serata che avrebbe passato con Elijah. Cinema? Sicuramente no, troppa eleganza. Teatro? Probabile. Cena fuori? Forse.
Si alzò di scatto e andò a cercare un paio di scarpe da abbinare all'abito. Lei non aveva mai indossato vestiti o scarpe eleganti, e, in quel momento si sentiva quasi persa. In garage si mise a cercare tra le scatole di cose che non usava e trovò un paio di ballerine, sicuramente inappropriate per l'evento. Ripensò al tacco che le aveva dato Arianne e decise che si sarebbe impegnata per il resto del pomeriggio a tenerli per imparare a camminare come una diva di Hollywood. Quasi.

-"Mi aiuti a preparare un dolce? Stasera viene Sara e l'ultima  volta che è  venuta ha assaggiato il dolce alla ricotta che fai tu, e siccome le piace pensavo che potresti essere gentile e aiutarmi a prepararlo" chiese gentilmente sua sorella.
-"Certamente, anzi, già che ci siamo prepariamo pure la cena insieme! "
Arianne guardò i piedi di Veronica, poi guardò la sorella, poi di nuovo i piedi. Scoppiò a ridere: "Le scarpe abbinate alla tuta in pile sono spettacolari, altroché Armani e Dolce&Gabbana, questa è la nuova e vera moda autunno-inverno!"
Veronica rimase perplessa all'inizio, poi si ricordò che stava indossando i tacchi. Scoppiò a ridere pure lei, e dando un colpo sulla spalla alla sorella le fece cenno di seguirla in cucina.
-"Dovrò pur imparare a camminare con queste cose, so già che mi faranno male i piedi. Lo sento."
-"Bisogna soffrire per essere belle, ma secondo me anche un paio di scarpe basse non stonano con l'abito, ti danno un tocco più tuo. Sarai bassissima ma non importa, se non sbaglio l'abito ti arriva giusto giusto a metà polpaccio, o no? "
-"Sì, potrei mettermi i Dr. Martens ma mi darebbero un aria da dura, quindi meglio continuare a camminare come uno struzzo per le prossime due ore, magari tra tre ore sembrerò una diva, credo. Spero!" accennò una risata guardandosi.
-"Io approvo anche gli anfibi, poi andresti bene con il tuo accompagnatore, non hai detto che è un animo ribelle?"
-"Sai che hai ragione?" Veronica si tolse le scarpe e corse a metterle in camera, poi tornò in cucina con i suoi antiscivolo invernali e continuò a sistemare ingredienti e oggetti per preparare la cena e il dolce.
-"Cosa vuoi stasera?"
-"Mhm...avrei voglia di risotto con crema di zucca, è possibile? Sara mangia tutto, quindi non ci sono problemi. "
-"Sí, va bene, prima facciamo il dolce però, magari il risotto lo prepariamo più tardi così non lo mangiate freddo"
Arianne annuí e iniziò a dare una mano alla sorella. Mentre cucinavano qualcuno le interruppe, bussarono alla porta, Veronica andò ad aprire.
Davanti a lei il postino, le porse un pacco a nome di sua madre. La ditta, sicuramente era qualcosa di lavoro. Firmò, e tornò dentro con lo scatolone, lo portò nella camera dei genitori e ritornò in cucina. Prese il telefono tra le mani e scrisse un messaggio alla madre.

"È arrivato un pacco per te da lavoro, te l'ho lasciato in camera. Stasera io esco a cena, ci vediamo domani mattina. Un bacio."

-"Chi era?" chiese curiosa Arianne.
-"Posta per mamma, le ho appena mandato un messaggio. Attenta a mescolare bene, se ti va potresti metterci un po' di succo di arancia, lo renderebbe più gustoso." sorrise porgendo due arance.
-"Bellissima idea, grazie!" sorrise Arianne prendendo la frutta.
-"Vado a prendere il caricabatterie, e ricordati di accendere il forno che si deve riscaldare.." disse Veronica allontanandosi dalla cucina.

Andò in camera sua, ricordava di aver lasciato l'oggetto sul letto. Ma non era lì. Allora iniziò a cercarlo tra i cassetti dei comodini e sulla scrivania. Qualcuno la guardava, ma lei era troppo occupata per accorgersene.
Un rumore dietro di lei, rabbrividí dalla paura e si girò lentamente. Non c'era nessuno, notò subito il caricabatterie sotto il letto, sospirò sollevata e fece ritorno in cucina. Mise il cellulare in carica e continuò a preparare la cena, chiaccherando con la sorella.
Qualcuno la stava chiamando al cellulare, era in silenzioso e Veronica non lo sentí, forse era sua madre che libera dalla riunione aveva visto il messaggio. Forse era Elijah che chiamava per avere la conferma per la serata che avrebbero passato. Forse era qualcun altro.

Non MuovertiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora