Testa

246 17 7
                                    

Era sera ormai, il detective stava parlando con alcuni dei suoi uomini e decise di rafforzare la sicurezza nell'ospedale.
-"Ci saranno più uomini a controllare, nel frattempo noi dovremmo pensare ad un piano. E dobbiamo assolutamente pensare bene ad ogni nostra e sua mossa. Quell'uomo è un ex soldato, è ben addestrato sia fisicamente che psicologicamente a qualsiasi tipo di situazione. Non si farà nessuno scrupolo, e così agiremo pure noi. Zero scrupoli." disse il detective.
Veronica era silenziosa, stava pensando e aveva paura, troppe persone avevano sofferto per colpa sua.
-"Signorina, non si preoccupi molto, non potrà fare nulla stavolta, lo prenderemo, ne siamo certi." le disse uno dei poliziotti.
Sorrise e andò a sedersi.
Elijah e Salvatore si sedettero assieme a lei, erano impegnati a pensare sul da farsi e ci fu qualche minuto di silenzio.
-"Vado un attimo in bagno" bisbigliò la ragazza.
-"Ti accompagno" disse Elijah.
Veronica fece cenno di no con la testa e si avvio nel corridoio che portavano ai bagni.
Fu lì che accadde tutto. All'improvviso la corrente andò via e non c'erano più luci in ospedale se non quelle di emergenza che rendevano il luogo macabro e triste. Si sentí un urlo.
Era Veronica.
C'era casino nella sala d'attesa, gli agenti aspettavano che il detective desse loro il via per fare qualcosa. Il buio creó molto caos, c'erano i medici che correvano da una parte all'altra per controllare i pazienti e assicurarsi  che i macchinari funzionassero nonostante fossero alimentati da generatori di corrente che avevano per le emergenze. Elijah iniziò a cercare Veronica nonostante il detective gli avesse detto di non muoversi. Aveva il cuore in gola, la testa gli girava, gli sembrava quasi di essere in un incubo, voleva trovare la ragazza, prima che lui la portasse via o le facesse qualcosa.
Salvatore intanto aveva mandato quattro uomini da Iris. Chiamò subito per far sistemare il guasto alla corrente e mando dieci dei suoi uomini a controllare tutto l'ospedale. Fece chiudere le porte e andò nella sala della sicurezza dove c'erano le telecamere. Provò a chiamare Elijah al telefono ma non rispondeva.

Veronica si ritrovò sdraiata su un letto, la testa le faceva male, sicuramente Peter l'aveva colpita.
Notò che al polso c'era un ago. Voleva toglierselo ma aveva entrambe le mani avvinghiate da due cinturine in pelle,la sua bocca era tappata da del nastro isolante e non riusciva a fare nulla. Si guardò intorno e non capiva dov'era, accanto a lei c'erano altri lettini, un po' malandati. La stanza sembrava vecchia quasi abbandonata.
Si trovava all'ultimo piano, ma questo lei non lo sapeva. E i poliziotti ci avrebbero messo un po' a raggiungerli.
La ragazza era a pezzi, soprattutto nel momento in cui vide Peter entrare, le crollò il mondo addosso, temeva il peggio, e chissà cosa la aspettava.
Lui entró, aveva un camice da medico addosso, stavolta i suoi capelli erano tinti, li aveva colorati di nero. Nessuno si sarebbe accorto di lui con quel colore. Prese una sedia e si sedette accanto a Veronica, le prese la mano e sorrise.
Era terrificante, le energie che emanava quell'uomo erano orrende.
-"Cara mia Veronica, non muoverti, non voglio farti del male, non ho mai voluto farti del male. Solo che a volte le circostanze ti fanno fare cose che non sono giuste." avvicinò il viso a quello della ragazza.
Lei tremava e piangeva, voleva urlare ma non poteva, era terrorizzata solo al pensiero di averlo vicino e ora che questo stava accadendo realmente voleva e sperava che qualcuno la venisse a salvare.
Peter continuó a parlarle: -"È da un po' di tempo che ti osservo, e penso che io e te insieme siamo perfetti. Una cosa sola siamo io e te." e pronunciò una piccola risata macabra.
-"La prima volta che ci siamo incontrati è stato un anno fa, tu eri con la povera Iris in centro, e stavate passeggiando, mi hai guardato e mi hai sorriso. È da lì che ho capito che c'era qualcosa  tra noi." iniziò, prese in mano una siringa e una fiala di colore marrone, poi continuó il discorso: -"Volevo venirti a parlare quella volta che mi hai sorriso, ma sei scappata via subito, e poi tutte le volte che ti ho cercato eri sempre con quel maledetto ragazzino. Non so cosa ci vedi in lui Veronica, io sono un uomo, tu hai bisogno di me non di lui" e si avvicinò lentamente accarezzandole il volto.
Veronica non riusciva a gridare, era disperata, non sapeva cosa le sarebbe successo, cos'era quello che le stava per iniettare. Sperava che qualcuno venisse a salvarla, ma non fu così.
Cercava di muoversi per evitare che Peter le infilasse l'ago in vena, ma con scarsi risultati. Sentii il suo corpo leggero, la testa pesante. Voleva pensare, ma era come se il suo corpo e il suo cervello volessero cose diverse. Si addormentò.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 21, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Non MuovertiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora