Da cosa nasce cosa

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Tutto ha un inizio, tutto ha una spiegazione. Tutto tranne la bellezza delle opere di Leopardi, non sto scherzando. Ma ora non parleremo di Leopardi -ahimé !- , parleremo di Inferorum memoria, la mia storia. E' strano dirlo, o meglio scriverlo. Vi racconterò di come nasce.

In realtà non ho una data precisa, neanche un periodo, so solo che si è sviluppata nella mia testa durante l'estate del 2016. Ad inizio anno cominciai a scrivere un'altra storia (tutt'ora cancellata) ma che, purtroppo, non proseguì, causa del personaggio principale, dove mi rispiecchiavo troppo.

Forse, prima della storia, bisogna dire da dove nasce la passione per la mitologia greca. Durante una lezione di epica del primo anno di liceo mi ritrovai a scrivere di, testuali parole, studiare a memoria i nomi, greci e romani, delle principali divinità antiche. Ho passato una settimana a sbuffare guardando quella magica lista. Magica perché da lì nasce tutto. Non so cosa accadde successivamente, so soltanto che iniziai ad appassionarmi alla mitologia, principalmente greca. La ritrovavo in pedagogia e storia e ciò non ha fatto altro che aumentare il mio interesse. Durante l'estate ho dovuto trovare qualcosa dove nascondermi. Un posto dove poter abbandonare la vita quotidiana, ormai troppo esasperante. Da brava creatura che aspira all'onniscienza, cercai informazioni sulle varie divinità. Comprai Percy Jackson  e me ne innamorai follemente. Proprio perché mi catapultava in un mondo a cui sentivo di appartenere. Così ho iniziato a buttare giù qualcosa: trama, titolo, e cose varie. Mi ricordo che, quando ancora non avevo deciso il titolo, stavp creando la copertina su una panchina a Rio Marina, davanti al mare e circondata ciò che adoro. Sola e sotto un albero pensavo allo sviluppo. E poi è nato tutto.

Per quanto riguarda la letteratura (soprattutto le poesie presenti) devo tutto alla mia professoressa di poesia ed epica - sappiate che, se mai leggerà questa 'introduzione', cosa altamente improbabile, mi vergognerò moltissimo -. Non sono mai stata un'amante delle poesia anzi, ad essere sincera, alle medie mi annoiavo molto durante l'ora ma, ragazzi, voi non potete capire quanto sia interessante una lezione con la mia professoressa. Le parole non si perdono nell'aria della classe, ma viaggiano tra i banchi, tra la noia, il caldo e il freddo. E dopo vengono le curiosità; non vi posso descrivere quanto è stato esilerante, per l'intera classe, scoprire il vero cognome di D'Annunzio. Mi sono innamorata di Leopardi, che difendo a spada tratta, e delle poesie di Foscolo. Anche D'Annunzio non scherza però. E mentre studiavo 'Alla luna' cresceva il ricordo delle cose passate, della memoria.

Quale strumento più malvagio se non il ricordo. La storia significa, letteralmente, 'La memoria degli Inferi', da brava amante del latino ho optato per la scelta più classica. Durante lo studio dell'inconscio di Freud ammiravo la forza della memoria, dei ricordi che, a causa del troppo dolore, veniva spostati nell'incoscio, causando ancora più sofferenze. E mi chiedevo quanti ricordi sono finiti nel mio inconscio, e quanti ne finiranno ancora. Quindi perché non creare un'anologia tra le mie due più grandi passioni: la psicologia e la mitologia. Gli Inferi sono intesi come l'incoscio freudiano, dove i ricordi, che delineano la nostra vera identità, sono rinchiusi per non creare dolore e perché non far scoprire alla protagonista che, per conoscere la sua vera identità, deve affrontare i ricordi dimenticati scendendo negli Inferi. Quindi il percorso di Eria è una sorta di psicoterapia per farla stare bene a livello psicologico. E poi ho deciso di aggiungere queste passione alla terza, la più grande: la scrittura. Non racconterò la storia della mia passione per lo scrivere perché è abbastanza noiosa e morbosa, molto. Mi limoto a dirvi che avevo pubblicato una storia qui su wattpad, un paio di anni fa, che, credetimi, era orrenda, nel vero senso della parola. Non posso dare un parere oggettivo su Inferorum memoria, ognuno è libero di pensare ciò che vuole, ma credo e spero di essere migliorata nella scrittura.

E poi c'è Platone. Platone è stato il creatore di Alex ma, prima di lui, lo è stata Marina in Tre uomini e una gamba, mentre raccontava Il Simposio di Platone ad un trio un po' inconsueto. Platone mi ha convinto che per ognuno di noi esiste l'anima gemella, l'altra metà della mela. E non importa se dovrai affrontare tutto, niente o semplicemente te stesso, la realtà è che ci sarà sempre qualcuno che completerà il tuo cuore.

Eria e Alex: 'Siamo la domanda a cui non rispondi.' (Cambia, Michele Bravi)

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