18."Ma c'è bisogno di dire altro? Ogni giorno (le profezie) vengono smentite.
Quante me ne ricordo , fatte da astrologi a Pompeo, quante a Crasso, quante allo stesso Cesare: nessuno di loro sarebbe dovuto morire se non di vecchiaia , se non nel suo letto, se non coperto di gloria. Cosicché mi sembra molto strano che ci sia ancora qualcuno che creda a quelli le cui previsioni si vedono ogni giorno essere smentite dai fatti e dagli eventi."- Cicerone
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Ho perso la cognizione del tempo.
Da quanto sono qui?
Da quanto sono distesa sulla riva di questo lago?In realtà, più che un lago, somiglia veramente ad uno specchio. Mentre sono sdraiata, con la pancia rivolta verso il basso, tra la terra e l'acqua guardo me stessa riflessa nel lago. Poco distante da me, dal mio riflesso, le ultime luci del sole conferiscono all'acqua un aspetto magico; e mentre il giallo, il rosa e l'arancione del tramonto si vanno ad intrecciare con l'immagine della statue e degli alberi color rame, spogli da ogni verde, io continuo ad osservarmi, continuando a giocherellare con l'indice destro sulla soglia dell'acqua.
Continuo a pensare - a sperare - di vedere me, in quel semplice riflesso. Ma , come ho detto, Eria si è persa da tempo. Probabilmente già da prima dell'incidente. Forse è stata una liberazione; forse è stato un altro peso. Ormai non so più niente, tutte le mie certezze si sono perse, annegate nel profondo degli oceani più vasti. Una volta arrivata qui, ascoltata la mia storia e conoscendo la mia strada credevo che sarei stata più tranquilla, credevo che mi sarei sentita più... leggera. Invence sento soltanto dei pesi aggiungersi sopra la mia schiena mentre io continuo a cedere sempre più velocemente. Ed ho paura che nel momento in cui, ormai, cadrò non ci sarà più niente che sarà in grado di rialzarmi.
Forse basterebbe solo qualche ora fuori di qui. Poter camminare nelle strade, ripararsi dal freddo e passare solo un po' di tempo a sentirmi un'umana. A vivere semplicemente come un'umana. Deve esserci per forza una porta o un qualcosa che conduca fuori da questo posto. Sono tanti i miti - o per meglio dire, le storie - che raccontano degli dei che viaggiavano sulla Terra per qualche commissione o per qualsiasi altra ragione; dovranno pur essere passati da qualche parte!
In questo momento la mia psiche non è nelle condizioni migliori per sforzare tutte le sue riserve energetiche, che ormai sono ben poche, e indirizzarle verso qualcosa di ancora troppo lontano e, in gran parte, sconosciuto. Ma l'unica cosa che vorrei è poter uscire di qui, per chiarire le mie idee. E' da quando sono arrivata che sento e, per certi versi, sono sicura di non appartenere a questo posto. Una parte di me continua a combattere per portarmi via, lotta per tornare a casa, la vera casa. Forse girovagare nel mondo degli umani mi aiuterebbe ad organizzare i miei pensieri, a trovare la mia direzione e ritrovare una parte di me stessa.
I miei pensieri, prima scanditi dal fruscio del vento che attraversa le foglie, adesso, sono interrotti da un rumore che sembra provenire dalla statua sulla riva opposta del lago. Come può un suono tanto lieve scaturire tale paura?
Mi alzo lentamente, cercando di fare meno rumore possibile ma i ramoscelli, che un tempo vivevano sugli alberi, a terra non sembrano voler collaborare con me. Rimango in piedi immobilizzata sulla sponda del lago; che qualcuno mi stesse spiando?
Ad un tratto l'acqua argentea comincia a muoversi, come se qualcosa stesse spingendo con tutte le sue forze per poter uscire. Faccio un passo indietro, colta alla sprovvista da quel fenomeno assurdo. Continua così per alcuni minuti e poi la pace torna a regnare su quelle acque. Raccolgo tutto il mio coraggio e mi inginocchio; so che questo è il momento in cui dovrei correre lontano da questo posto ma i miei pensieri non sono d'accordo, anzi continuano ad insistere per farmi di avvicinare ancor di più. Solo quando il mio volto è a pochi centimetri dall'acqua che le mie orecchie vengono pervase da un suono vagamente simile ad una voce.
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Inferorum Memoria
FantasyPrimo capitolo della trilogia "Eriae astrum". «Amore, tempo, morte.» E se l'Olimpo esistesse veramente? E se Zeus avesse punito Artemide? E se ogni leggenda diventasse realtà? L'ambiziosa Eria si descrive attraverso la frase "per aspera ad astra";...