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Parcheggio la macchina nel fienile e, ripetendo per parecchie volte a Cameron di fare piano, ci incamminiamo verso la porta di casa, visto che non mi sembra il caso di farlo arrampicare su un albero da ubriaco. Non riesco neanche ad aprire la porta di casa che Cameron si appoggia ad un vaso in ceramica, che si trova a lato dell'entrata, rompendolo. "Cazzo Cameron fai silenzio!" esclamo sottovoce portandolo all'interno. "Shhhh" mi fa eco lui facendo però un sacco di rumore. Dopo aver ripetuto per ben tre volte il gesto, Cameron scoppia a ridere. Lo guardo allibita non riuscendo a capire cosa gli passa per la mente, mentre la sua risata cristallina si espande per tutta la casa. "C'è qualcuno?" sento Benny domandare dal piano superiore. "Scusa nonno sono io" rispondo nello stesso momento in cui mio nonno accende la luce e Cameron inciampa nei suoi stessi piedi. "Chi c'è con te?" Domanda ancora mio nonno mentre inizia a scendere i primi scalini. "Cameron.. il ragazzo della moto. Era ubriaco al bar e mi ha chiesto se potevo andare a prenderlo.." dico una mezza bugia. "Va bene, ma sappi che questa storia non mi piace, domani ne riparliamo" conclude Benny. "Buonanotte" esclamo mentre cerco di raccogliere Cameron dal pavimento. Con grandi sforzi e parecchie imprecazioni finalmente arriviamo in camera mia. Cameron si siede subito sul letto e si mette ad osservare la stanza mentre io cerco delle coperte per la notte. "Il ragazzo della moto" ripete lui la risposta che avevo dato a mio nonno. "Bel modo per ricordarmi" aggiunge ancora Cameron. "E come dovrei presentarti?" domando girandomi verso il ragazzo. "Non lo so" risponde lui con una scrollata di spalle. Probabilmente non sa che per la mia famiglia presentarlo come uno che possiede una moto è il migliore complimento. Lascio cadere il discorso e torno a sistemare il letto provvisorio. "Che bella foto!" esclama prendendo in mano la cornice che si trova sul comodino. Allarmata raggiungo il ragazzo per prendergli di mano la fotografia e mi fermo un momento ad osservarla. La foto è stata scattata proprio in questa casa, nella camera da letto dei nonni. C'è una bambina in primo piano girata di schiena che si specchia nell'immagine riflessa di se stessa. "Sei tu da piccola?" mi domanda Cameron risvegliandomi dai miei pensieri. "Si.." affermo con una nota amara. Quanto vorrei tornare a quei momenti, nei quali tutto sembrava più semplice, più bello. Riappoggio la foto sul comodino e mi siedo sul letto accanto a Cameron. "Eri così carina.." afferma Cameron con gli occhi ancora sulla foto, sembra quasi imbambolato. "Si da piccola ero carina e dolce" confermo io. "Oh ma lo sei anche adesso" ribatte Cameron portando l'attenzione su di me e tirandomi la guancia, gesto che solitamente viene fatto dai parenti insopportabili. Scoppio a ridere per i suoi gesti e mi sdraio sul letto. Vengo subito raggiunta anche da Cameron. "Caro, il tuo letto è quello" gli indico un materasso appoggiato a terra con sopra due coperte. "Dopo vado" ribatte lui sistemandosi meglio. "No ora!" insisto iniziando a spingerlo e continuo spostandomi su un fianco per cercare di avere più forza. Cameron mi blocca le mani e a sua volta si mette su un fianco. "Dopo" ribatte ancora lui incatenando il mio sguardo nei suoi occhi. Il tempo che passiamo a guardarci negli occhi sembra infinito. Inizio a notare delle leggere sfumature verdi nei suoi occhi marroni. Il contatto viene interrotto da un mio grosso sbadiglio. "Ho sonno.. vai nel tuo letto" affermo cercando di liberare le mie mani ancora intrappolate dalle sue. Come risposta ricevo solo un grugnito. "Dai Cameron! Togliti!" esclamo continuando a strattonare le mie mani nel vano tentativo di liberarle. Purtroppo Cameron rafforza la presa sulle mie mani, così tanto che mi trovo costretta ad avvicinare il mio corpo al suo. Approfittando di questa vicinanza Cameron mi lascia un delicato bacio sulla fronte per poi allontanarsi e finalmente raggiungere il suo letto. Rimango interdetta per alcuni secondi con il punto della fronte in cui Cameron ha appoggiato le sue labbra che sembra bruciare. "Buonanotte" afferma Cameron. Rispondo borbottando qualcosa infilandomi sotto alle coperte.

"Allison stai bene?" le domando preoccupata vedendola persa nell'ambiente. "Allison ti prego giurami che non hai fatto niente" esclamo in preda al panico già consapevole del suo enorme errore. Mi arrabbio con me stessa per non essere riuscita a fermarla, come ho potuto lasciarla sola anche solo per un minuto in questa giornata così importante? "Ti prego non fare cazzate ok? Concentrati sulla strada che vedi davanti!" affermo prendendole il viso tra le mani. "Qualcuno qui è in difficoltà" sogghigna Connor. Mi giro con uno sguardo di fuoco. "Brutto bastardo!" esclamo a denti stretti trattenendomi dal saltargli addosso. "Ragazzi si parte!" ci informa una voce e tutte le persone presenti si avvicinano alle loro moto e iniziano a sgasare per scaldarle. Cerco di rimanere calma e concentrata ma ho la sensazione che accadrà qualcosa di brutto. Io e lei come sempre, una volta in sella alle nostre moto, ci lanciamo uno sguardo e io prego mentalmente Dio affinché tutto vada per il meglio. I cancelletti si aprono e la partenza viene sommersa dalla polvere alzata dalle moto. Affronto le prime curve dietro di lei.Finiamo il primo giro e iniziamo il secondo nelle prime posizioni in classifica. Prima curva, seconda.. e il ricordo di una moto a terra con la ruota anteriore che continua a girare fino a fermarsi. Mi sveglio di soprassalto con un grido che mi muore in gola. Ogni notte lo stesso sogno, lo stesso tormento. Chiudo gli occhi cercando di riprendere il controllo del mio corpo, ma questa volta sembra più difficile del solito. Spalanco gli occhi non riuscendo più a trovare il respiro. "Ehi ehi calmati va tutto bene" sento una voce vicino a me e delle mani che continuano a toccarmi le braccia. "Forza inspira ed espira" continua a voce ma io non ce la faccio, il mio respiro è bloccato, mi manca l'aria. "Ascoltami cazzo! Espira ed inspira!" assume un tono aggressivo la voce. Solo così riesco a riprendere nuovamente il respiro. L'aria torna nei miei polmoni e l'ossigeno ripopola il mio cervello. Solo in questo momento riacquisto la vista, che non mi ero accorta di aver momentaneamente perso. "Brava continua così, espira ed inspira" afferma Cameron di fronte a me.È stato lui ad aiutarmi nel mio attacco di panico. "Scusami" mi scuso con il ragazzo visibilmente più tranquillo. "E di che? Mi capita tutte le notti di essere svegliato da una bella ragazza in preda ad un attacco di panico!"risponde Cameron sdrammatizzando la situazione. "Si immagino.. grazie" sussurro l'ultima parola. "Non ti preoccupare. Anche tu soffri di incubi notturni?"domanda e io annuisco debolmente con la testa prima di comprendere di non essere la sola ad essere tormentata dal passato. "Ora cerca di riposare" afferma Cameron aiutandomi a sdraiarmi. "No, no solitamente dopo gli incubi rimango sveglia" mi oppongo. "Con la paura che se ti addormentassi di nuovo rifaresti lo stesso brutto sogno.." conclude il mio discorso il ragazzo, come se conoscesse la sensazione, e anche questa volta non posso far altro che annuire. "Posso?" mi chiede Cameron indicando il materasso libero vicino a me. 

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Ciao a tutti mi dispiace per la grande attesa ma tra un problema e l'altro non mi veniva mai l'ispirazione per continuare. Spero che possiate apprezzare questo capitolo e continuate a farmi sapere il vostro giudizio! 

-Arial

What We Started [Cameron Dallas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora