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Prima che il mio cervello riesca ad elaborare la domanda del ragazzo mi trovo ad annuire verso di lui. In una frazione di secondo, mentre lo sto guardando, mi accorgo che Cameron indossa solamente un paio di boxer neri e imbarazzata sposto lo sguardo verso il muro. Rimaniamo in silenzio sommersi dal buio della stanza. "Parlami un po' di te.." cerca di rompere il ghiaccio Cameron. "E perché mai vorresti conoscere la mia vita?" domando scocciata dalla domanda troppo personale che mi ha posto. "Beh ecco.. Ho chiesto in giro ma nessuno sa niente de tuo passato, del tuo trasferimento. A quanto pare sei comparsa da un giorno all'altro, e alla gente va bene così" risponde Cameron. Lo guardo allibita non sapendo se essere schokkata per il fatto che ha chiesto in giro della mia vita o per il fatto che si stia interessando a e. "Sei tu il nuovo arrivato, dovresti essere tu quello che racconta qualcosa di sé" affermo cercando di spostare l'attenzione su di lui. Cameron sembra pensarci un attimo ma alla fine non riesce ad aprire la bocca, è come se si fosse bloccato. "Non cercare di conoscere la vita degli altri se prima non sei disposto a raccontare la tua" rispondo. "Non ti facevo così filosofa - scherza Cameron alleggerendo il discorso- a quanto pare il passato non lo vuole ricordare nessuno dei due". Dopo parecchi minuti passati in silenzio Cameron riprende nuovamente la parola e mi sussurra: "Stai tremando". Effettivamente devo ammettere che sto tremando, probabilmente è una conseguenza dell'attacco di panico che ho appena avuto. E mentre cerco di controllare il mio corpo, con gli occhi di Cameron puntati addosso, le lacrime iniziano a scendere incontrollate lungo le guance. "Vieni qui!" esclama Cameron allargando leggermente le braccia per invitarmi ad un abbraccio. Mi giro verso di lui a guardarlo prima di compiere qualsiasi mossa e nel buio della stanza, con la poca luce che filtra dalle fessure della tapparella, i nostri occhi si incatenano, gli sguardi si intrecciano e il tempo sembra fermarsi. "Forza non ti mangio mica!" afferma Cameron interrompendo la nostra comunicazione tra sguardi, sento che c'è qualcosa, qualche emozione nei suoi occhi che mi sfugge. Questa volta però notando il mio corpo immobile, Cameron mi tira per un braccio e mi avvicina a lui. Appoggio la mia testa sul suo petto caldo, mentre Cameron mi circonda il corpo con le braccia in un affettuoso abbraccio. Sono ancora scossa dai singhiozzi ma riesco a percepire il leggero bacio che Cameron i lascia tra i capelli e questo semplice gesto mi aiuta a calmarmi. "Ti capita spesso di fare questi sogni?" mi domanda sussurrando Cameron. "Quasi ogni notte, ma solitamente non sono così forti e in poco tempo riesco a riprendermi. Tu?" domando a mia volta avendo ormai capito che pure lui ne soffre. "Spesso, a volte anche due a notte, ma ormai ci ho fatto l'abitudine" mi risponde Cameron. Certo, vorrei poter dire pure io di essere abituata a svegliarmi nel cuore della notte per colpa del passato, ma ogni volta è come un pugno dritto nello stomaco. Penso che sia impossibile abituarsi ad una cosa del genere, soprattutto perché ogni volta è diverso. Il ricordo, le emozioni e le sensazioni variano ad ogni incubo. Lentamente riesco a calmarmi e a scacciare i brutti pensieri presenti nella mia testa. Mi adeguo al respiro di Cameron restando in questa comodissima posizione, mi sento protetta tra le sue braccia.

Rimango piacevolmente colpita quando mi sveglio visto che non mi ricordavo di essermi addormentata. Lentamente apro gli occhi e vengo accecata da uno spiraglio di luce che entra dalle tapparelle e che con tutta la sua forza illumina la stanza. Sento il bisogno di stiracchiare la schiena ma appena provo a muovermi mi accorgo che il mio corpo è bloccato. Probabilmente durante il sonno io e Cameron ci siamo mossi dalla posizione iniziale. La mia schiena è a stretto contatto con il suo petto nudo e muscoloso. Le nostre gambe sembrano un groviglio di fili mentre le braccia di Cameron mi stringono delicatamente la vita. Faccio vagare il mio sguardo su tutta la lunghezza delle sue braccia fino a porre l'attenzione sulla sua mano intrecciata con la mia. Come cavolo siamo finiti in questa posizione? Stranamente invece che staccarmi subito rimango ferma pensando all'affetto calmante che ha il suo tocco sul mio corpo. Mi accoccolo ancora più vicino, se possibile, al corpo di Cameron e inizio a giocherellare con la mano intrecciata con la sua. Disegno con il pollice dei piccoli decori immaginari sul dorso della mano di Cameron e poi provo con anche le altre dita finché non mi incasino e concludo stringendo la sua mano nella mia. In risposta sento la presa intorno alla mia vita farsi più stretta. Sembra quasi che entrambi vogliamo stare il più vicino possibile, cerchiamo tutti e due di fondere i nostri corpi forse perché solo in questo modo riusciamo a sentirci al sicuro. Al sicuro dal nostro passato. Rimaniamo in questa posizione con la mente che vaga su tutti i possibili argomenti. Ad un certo punto vengo riportata alla realtà da Cameron che lascia dei leggeri ma bollenti baci sulla mia spalla. "Cam.." sospiro. Oddio Arial cosa ti sta succedendo? Non puoi lasciarti andare per dei semplici baci. E poi vogliamo parlare di quel 'Cam', cos'è ora siete grandi amici? Mi rimprovero da sola ma proprio nel momento in cui mi decido a mettere un po' di distanza tra i nostri corpi Cameron inizia a mordicchiare il mio collo, punto sensibilissimo. Il mio corpo viene sopraffatto dalle emozioni e istintivamente allungo la testa all'indietro per lasciare più spazio e libertà al ragazzo dietro di me che sembra essersi svegliato dal lato giusto del letto. Non so come ma riesco a girarmi fino a trovarmi faccia a faccia con Cameron. Ci fissiamo negli occhi, ci studiamo a vicenda nel silenzio della stanza. Lentamente Cameron, che ha ancora le braccia attorno alla mia vita, avvicina il mio corpo al suo e io mi trovo costretta a intrecciare nuovamente le mie gambe con le sue. Entrambi continuiamo ad osservarci con gli sguardi ormai incatenati. Siamo talmente vicini che riesco a intravedere delle sfumature di marrone chiaro tendente al verde negli occhi di Cameron, anche se mi è difficile poiché le sue pupille sono molto dilatate. Una volta avevo letto da qualche parte, probabilmente su un giornalino per ragazze, che se una persona ha le pupille dilatate mentre ti guarda vuol dire che tiene molto a te. Lentamente Cameron porta la mano sul mio viso e solo questo semplice contatto scatena in me una serie di brividi che percorrono tutto il mio corpo, dalla testa fino ai piedi. Spostando lo sguardo sulla mia bocca Cameron inizia a sfiorare le mie labbra con il suo pollice. Sento il calore emanato dal suo dito percorrere tutto il labbro superiore, che poi si raffredda mentre il pollice passa su quello inferiore. Il ragazzo rimane concentrato a guardare le mie labbra mentre con il pollice disegna nuovamente il contorno della mia bocca. Sorrido leggermente persa nel viso di Cameron che mi studia come se fossi la cosa più preziosa al mondo. Anche sul suo viso, in risposta al mio, si forma un piccolo sorriso che mi fa morire dentro ma allo stesso tempo mi fa desiderare di vivere per vederne altri. Una volta finito di disegnare le mie labbra Cameron si blocca con il pollice proprio al centro della mia bocca e istintivamente gli bacio il dito. Non avrei mai pensato di poter fare una cosa del genere, l'ho sempre considerato come qualcosa che accade solo nel film super romantici ma adesso inizio a comprendere che quando si tratta di emozioni tutto è possibile. Probabilmente la mia faccia è lo specchio dei mei pensieri perché Cameron scoppia a ridere. La sua risata cristallina e leggera riempie la stanza rimbalzando tra i muri e contagiandomi. Smettiamo contemporaneamente di ridere e ritorniamo entrambi a guardarci negli occhi. Questa volta però c'è più consapevolezza per tutti e due. Ci osserviamo, ci studiamo a vicenda e cerchiamo di imprimerci nella testa tutti i particolari di questo momento, di noi. Quando anche l'aria si fa pesante non resistiamo più e in una frazione di secondo ci avviciniamo fino a far combaciare le nostre bocche. Appena le mie labbra toccano le sue nel mio stomaco si scatenano petardi e farfalle che mi fanno sentire più leggera, come se stessi fluttuando. Ci mordicchiamo a vicenda le labbra per poi far incontrare le nostre lingue che erano ansiose di potersi toccare. Insieme le lingue si toccano, si esplorano e si attorcigliano creando un vortice di emozioni, che come un uragano, mi travolgono lasciandomi frastornata. I nostri corpi e le nostre anime si fondono ed è come se assieme potessimo dare vita ad un'unica persona. Immergo una mano nei suoi capelli mentre l'altra la intreccio con quella di Cameron. La potenza che stiamo trasmettendo in questo bacio fa tremare il mio corpo che è saturo di emozioni. Molto probabilmente Cameron nota questo particolare perché rallenta l'andatura del bacio e dopo avermi lasciato dei delicati baci a stampo sulla bocca afferma sussurrando: "Stai tremando". Infischiandomene della reazione del mio corpo elimino la distanza che si è creata tra me e il ragazzo. Questa volta il ritmo è più lento e le lingue invece che rincorrersi si toccano e si sfiorano cercandosi ogni volta. In questo modo il bacio sembra racchiudere molte più emozioni rispetto al precedente. Adesso che non sentiamo il bisogno impellente di toccarci, possiamo esplorarci con calma e riuscire a trasmettere tutte le emozioni che proviamo senza farci travolgere dalla foga. Non solo le labbra si stanno fondendo ma anche i nostri corpi che sono attaccati e le gambe intrecciate. Sembriamo quasi un albero con le gambe come radici e le nostre bocche che unendosi creano dei frutti meravigliosi. Lentamente ci muoviamo fino a ritrovarmi distesa sulla schiena con sopra Cameron. Sento il calore del suo corpo passare attraverso il tessuto dei vestiti fino ad arrivare a scaldarmi il cuore, da tempo congelato. Nel mio corpo ora inizia a farsi spazio una sensazione strana, mista alla paura. Paura perché un giorno il mio cuore possa tornare di ghiaccio. Paura perché in poco tempo Cameron è riuscito a farmi tornare la ragazza che ero una volta. Purtroppo, nonostante la mia mente mi suggerisca di smetterla, non riesco a staccarmi dal ragazzo che sembra aver rapito le mie labbra. Mentre siamo ancora uniti intenti nel fondere le nostre anime una canzone a me sconosciuta inizia a diffondersi per la stanza. Cameron abbastanza riluttante all'idea di staccarsi è costretto ad allontanarsi da me per rispondere al suo cellulare che non smette di squillare. Una volta estratto il telefono dalla tasca posteriore dei jeans vedo la sua fronte corrugarsi mentre risponde frettolosamente. Lo vedo sbiancare mentre risponde a monosillabi. Capendo che qualcosa non va, mi alzo dal letto e inizio a vestirmi. Appena Cameron finisce la chiamata appoggia la fronte al muro chiudendo gli occhi ed espirando profondamente. Mi avvicino lentamente e gli appoggio delicatamente una mano sulla spalla, non so come comportarmi. "Devo andare" afferma all'improvviso girandosi e iniziando a vestirti. "Ti accompagno!" affermo anche se non sto capendo cosa sta succedendo. Scendiamo velocemente le scale cercando di fare meno rumore possibile poiché è ancora presto e i miei nonni stanno dormendo. Salgo in macchina e metto subito in moto per poi partire il prima possibile. Una volta arrivata alla fine del vialetto di casa però mi blocco non sapendo dove andare. "Uhm... ehm... Cam dove ti porto?" sussurro toccandogli leggermente il braccio per cercare di svegliarlo dal suo stato di trance. "All'ospedale" risponde lui con tono duro. Subito mi agito sul sedile della mia macchina ancora più confusa di prima su quello che sta succedendo. Senza farmelo ripetere due volte sfreccio tra le strade. Una volta davanti all'edificio chiudo per una frazione di secondo gli occhi per prepararmi psicologicamente ad entrare in questo posto così brutto. Non vorrei più dover entrare in questa struttura ma Cameron si è catapultato dentro e io non posso far altro che seguirlo.

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scusatemi ancora una volta per la lunga attesa però ne valeva la pena perché questo capitolo mi piace proprio un sacco. Spero di non essere l'unica a trovarlo fantastico 

-Arial

What We Started [Cameron Dallas]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora