POV HERMIONE
Devo ammettere che sono sorpresa.
Non avrei mai detto che Draco guidasse così bene e in modo così assennato.
Non corre, rispetta le precedenze e si ferma a tutti i semafori.
Mentre percorriamo la High street 118 che ci immette al centro di Londra, mi parla del suo lavoro e si vede lontano un miglio che lo ama per davvero.
Non mi ha fatto domande personali e di questo gliene sono grata, anche se so che prima o poi arriverà quel momento e francamente non so cosa dovrò dirgli.
Sia chiaro che io non mi vergogno di mia figlia ma parlare di Rose, mi porterà inevitabilmente a raccontargli del mio fallimento con Ronald e sinceramente, non so ancora se voglio farlo.
Mentre la strada scorre veloce, io ammiro gli interni di questa macchina che è davvero un gioiellino.
Non sono una fan sfegatata del mondo dei motori ma le uniche reminescenze che ho, me le ha trasmesse mio padre che era un vero e proprio appassionato e che non si perdeva mai le corse automobilistiche della Formula 1.
Dopo quaranta minuti di viaggio, arriviamo davanti al teatro che è tutto illuminato e vedere la sua magnificenza, mi fa scendere un brivido lungo la colonna vertebrale.
Draco ferma la macchina e dopo essere sceso, fa il giro della vettura e mi apre la portiera.
Mi porge la mano per aiutarmi a scendere poi lascia le chiavi della macchina al parcheggiatore e sorridendo, mi scorta verso l'ingresso principale.
Mentre saliamo le scale ricoperte da uno sgargiante tappeto rosso, mi accorgo di aver dimenticato in macchina la pochette e lo dico a Draco.
Lui annuisce con un sorriso e mi chiede di attenderlo mentre va a prenderla.
Anche qui non può non scattare il confronto con Ronald, perchè una volta era accaduta una cosa simile ma lui mi aveva fissata sbuffando poi mi aveva chiesto: " Non puoi farne a meno?" e quando io gli avevo detto di no, lui mi aveva risposto: " Va bene va pure a prenderla, io ti aspetto a casa della mamma!" poi si era smaterializzato, lasciandomi lì impalata e con una grande voglia di piangere.
Mi sento attraversare da un brivido a quel pensiero e mi riscuoto, quando Draco ritorna accanto a me e mi chiama: "Hermione... Hermione, che succede?".
Io lo guardo poi scuoto la testa e dico: " Nulla, solo cattivi pensieri!".
Lui sorride poi mi prende la mano e mentre mi accarezza con il pollice il palmo, mi fissa negli occhi e sorridendo mi chiede: " Ti prego dimmi che non sono il protagonista! Sono sincero, se ti dico che temo di vederti scappare all'improvviso!".
Io gli sorrido poi lui continua ghignando: " Mi ero ripromesso che non avrei portato più nessuna donna a teatro, ma con te sono certo che non rischio nulla!".
Io inarco un sopraciglio poi gli chiedo: " Ma a che ti riferisci?" e lui continuando a ghignare mi dice: " Sento ancora nelle orecchie, i rimbrotti ricevuti dal direttore del teatro dell'Opèra Garnier di Parigi.
Ero andato a vedere il Macbeth di Shakespeare, musicato da Verdi e quell'oca che era con me, si è rivelata il mio peggior incubo!".
Scoppio a ridere quando mi dice di tutte le domande che lei gli faceva o del pianto a dirotto di fronte alla decapitazione di Macbeth.
Avrei voluto essere una formichina, per sentire tutte le urla che si sono dovuti subire.
Non deve essere uno spettacolo consueto, vedere il gelido e sempre impeccabile principe delle serpi venire sgridato dai dei babbani, per un comportamento oltremodo scorretto.
Lo guardo inclinando la testa poi sorrido e dico: " Tranquillo, ti prometto che sarò buona stasera.
Ho esaurito le scenate isteriche quindi si prospetta una serata all'insegna dei canoni!".
Lui, inaspettatamente mi fa una linguaccia e io scoppio a ridere, perchè è davvero divertente.
Draco scuote la testa poi mi prende sottobraccio ed entriamo all'interno del teatro.
All'ingresso ritiriamo il programma e gli occhialini appositi, quindi ci dirigiamo verso il suo palco personale, che ovviamente è in una posizione invidiabile.
Lui vede la mia espressione e sorridendo, si avvicina al mio orecchio e sussurra: " Sempre il meglio per il principe delle serpi!".
Sento il suo profumo entrarmi nelle narici e un calore improvviso mi divampa dentro.
Ringrazio che le luci siano soffuse, perchè altrimenti si vedrebbe che sono arrossita come un pomodoro maturo.
Ci accomodiamo e subito dopo le luci si spengono, dando il via ad un opera che mi emoziona come sempre.
Quando il tenore intona le parole: " Se quel guerrier io fossi! Se il mio sogno si avverasse! Un esercito di prodi da me guidato... e la vittoria di Menfi tutta! E a te, mia dolce Aida!" sento le lacrime scendermi dagli occhi.
Mio padre cantava spesso quel pezzo e praticamente, mi sembra di averlo qui al mio fianco.
Al secondo atto poi sentire intonare le note della Marcia trionfale, mi fa scoppiare qualcosa dentro.
Sento gli occhi di Draco addosso ma non riesco a guardarlo, perchè non voglio dargli spiegazioni o almeno non me la sento ora.
Ringrazio che Ginny abbia usato dei trucchi waterproof, altrimenti adesso assomiglierei ad un panda.
Alla fine del secondo atto, c'è l'intervallo e cerco di respirare profondamente per calmarmi più che
posso.
Le luci si accendono e Draco mi porge un bicchiere di acqua, senza dire una sola parola.
Vorrei ringraziarlo ma non credo di riuscire a fare uscire neppure una sillaba dalla mia gola.
Dopo aver bevuto mi sento un pò meglio quindi mi giro verso Draco e dico: " Perdonami ma avrei bisogno di andare alla toilette!".
Lui annuisce e io mi dirigo fuori dal palco.
Quando arrivo in bagno, mi guardo allo specchio e vedo che il mio maquillage ha resistito divinamente e ringrazio ancora una volta Ginny per questo.
Sento ancora il cuore battermi nel petto ad una velocità allucinante e la mancanza di mio padre, diventa ancora più dolorosa.
Mi appoggio al lavandino e cerco di respirare a lungo per potermi calmare; quando ci riesco, mi dirigo nuovamente verso il palco e trovo Draco davanti alla porta, fermo a fissarmi.
Gli sorrido e lui fa altrettanto poi si sposta per farmi entrare nel palco.
Prima che si spengano le luci, con una voce dolce mi chiede: " Hermione è tutto a posto?" e io gli
rispondo: " Si Draco, tranquillo va tutto bene!".
Lui annuisce sollevato poi ci apprestiamo a seguire la sfortunata storia d'amore di Aida e Radames.
Via via che le musiche e le parole scorrono, le emozioni tornano a farsi presenti, anche se non forti come all'inizio.
L'imponenza delle scene e dei personaggi che danno vita a questo capolavoro è incalcolabile e quando si arriva al processo contro Radames, penso di aver fatto il pieno di emozioni.
Ma ancora una volta mi devo ricredere, perchè la scena di addio tra Aida e Radames entrambi sepolti vivi, è incredibile.
Pensare al sacrificio di amore compiuto dalla protagonista, che decide di morire con l'uomo che ama, mi fa riflettere sull'innegabile evidenza che in una situazione simile, io non l'avrei mai fatto per Ronald.
Specialmente se si parla degli ultimi tempi e mi chiedo che ne è stato, di quello che credevo un grande amore.
Quando la tragedia finisce, tutta la platea si alza in piedi scoppiando in un applauso fragoroso e noi ci uniamo a loro.
Dopo circa mezz'ora, siamo fuori dal teatro e Draco recupera la macchina poi mi chiede: " Devi tornare subito a casa o ti va di fare due passi nell'Hyde park?".
Io lo guardo poi sorridendo gli rispondo: " Vada per la passeggiata!".
I suoi occhi si illuminano come quelli di un bambino che ha ricevuto un regalo tanto atteso e senza dire una sola parola di più, mi fa salire sull'auto poi mette in moto e fa il giro dell'isolato, per avvicinarsi all'entrata del parco.
Fortunatamente è quasi estate, quindi i cancelli vengono chiusi oltre la mezzanotte e molte coppie, anche con bambini al , si addentrano all'interno.
L'aria è fresca e profumata e tutto intorno c'è una pace incredibile.
Mentre camminiamo, Draco si avvicina e dice: " Hermione, io devo chiederti scusa per tutto il male che ti ho fatto durante i nostri anni di scuola!".
Io mi blocco poi lo fisso e domando: " Ma chi sei tu e che ne hai fatto del vero ?".
Lui scoppia a ridere poi mi risponde: " Sono io, il solo e l'unico! So che può sembrare strano questo
mio cambiamento e che magari ci sia qualcosa sotto, ma ti posso assicurare che non è così.
Non credo che debba dirlo a te, il fatto che non sono stato uno stinco di santo!".
Mentre c'incamminiamo per i viali del parco, io sorrido lievemente e lui guardandomi scuote la testa e dice: "Ora stai sorridendo, perchè ho appena usato un modo di dire babbano; proprio io che i babbani li detestavo.
In verità, come ti ho detto in negozio, mi incuriosivano ma sono stato sempre un gran vigliacco, che non aveva il fegato per opporsi agli insegnamenti del proprio padre.
In realtà, credevo con tutto me stesso che quello che lui diceva fosse una sacrosanta verità, perchè penso che tutti i bambini vedano nel proprio padre la fonte di ogni saggezza.
Mi piacerebbe dirti che sono stato sempre buono, che non ho fatto del male a nessuno, che non ho commesso una grandissima marea di cazzate ma ti mentirei e io non voglio più farlo.
Quando iniziai la scuola ero solo un pallone gonfiato stronzo, antipatico, classista, asociale e razzista!
Usavo due pesi e due misure con tutto e tutti; per me c'erano solo due scelte, per classificare le persone: idoneo oppure no.
Tutto quello che era Purosangue per me equivaleva a qualcosa di positivo mentre tu, il tuo mondo e tutto quello che andava contro ciò che mi aveva inculcato mio padre, era solo da detestare.
Guardavo tutti dall'alto in basso e mi sentivo il migliore in assoluto ma in realtà, ero un idiota conclamato.
Non avevo amici ed ero attorniato solo da umili schiavetti che si erano auto nominati miei servi, attirati dal potere che derivava dal mio cognome e dal mio conto in banca.
Non sapevano o volevano ignorare, il fatto che quel cognome e quel denaro non erano poi così puliti.
Quando tutto è finito e mio padre è stato condannato al bacio dei Dissennatori, mi sono ritrovato caricato del peso della mia famiglia e di un cognome sporco ed ingombrante.
Mia madre aveva deciso di partire per un lunghissimo viaggio e di farlo alla babbana e cioè di usare
treni, aerei e navi anziché la smaterializzazione e nonostante io avessi bisogno della sua presenza,
non me la sono sentita di chiederle di restare.
Lei aveva sofferto davvero molto in quegli anni e ero convinto che allontanarsi da Londra per un pò, le avrebbe fatto davvero bene.
Io mi sono rimboccato le maniche per cercare di riabilitare il nome della mia famiglia e per farlo, mi sono isolato da tutti.
Ho smesso perfino di i giornali, perchè temevo di trovarvi dei titoli denigratori, che mi avrebbero tolto il poco coraggio che avevo racimolato.
Dopo la partenza di mia madre, mi sono trasferito nel mondo babbano dove ho studiato la vostra storia, le vostre usanze e il vostro credo.
Qui ho preso la patente e ci tengo a precisare, che l'ho fatto senza confondere l'esaminatore!".
Io ridacchio poi dico: " Si, me ne sono resa conto!".
Lui sorride poi riprende a parlare: " Ho fondato le mie società, partendo da quella discografica e per poi finire con quella delle assicurazioni.
In quest'ultima lo ammetto, uso spesso il Legilimens per scoprire le truffe e i raggiri ma finora non mi è mai capitato.
Intanto nel mondo magico, aiutato da Blaise ho fondato un nuovo ospedale a Hogsmeade e ho cercato di risarcire come ho potuto, le famiglie di coloro che avevano perso i loro cari durante la battaglia.
Ho stabilito una tregua con e ora tra di noi, c'è un clima di reciproco rispetto!".
Incrocio le braccia al seno poi dico: " Non mi ha mai parlato di te!" e lui annuisce poi risponde:
" In effetti sono stato io a chiedergli di non divulgare la nostra amicizia, perchè non volevo che la gente pensasse che usavo l'eroe del mondo magico per raggiungere i miei scopi.
Volevo farcela da solo e spero di esserci riuscito.
Negli anni trascorsi dopo la battaglia, la mia vita è stata una girandola di continue sorprese e l'ultima l'ho avuta proprio l'altro ieri!".
Io lo guardo poi gli chiedo: " Perchè? Che ti è successo?".
Lui ridacchia poi mormora: " Dopo cinque anni di assenza, mia madre è tornata a casa.
Dovresti vederla Hermione, non la riconosceresti più; si è tinta i capelli di nero e ora indossa solo abiti rigorosamente babbani ma non è finita qui.
La botta maggiore me l'ha data presentandomi il suo nuovo compagno!".
Io mi blocco poi spalanco gli occhi e dico: " Stai scherzando? Mi stai dicendo che Narcissa Black si è fidanzata?".
Lui scuote la testa poi si avvicina al mio orecchio e dice: " Di più... ci convive!".
Devo avere un espressione davvero assurda stampata in faccia, perchè Draco mi guarda e scoppia a ridere.
Io mi riscuoto poi domando: " E a te non ha dato fastidio?" e lui si passa una mano tra i capelli poi risponde: " In un primo momento devo ammettere che mi ha scioccato ma poi l'ho guardata e mi sono accorto di quanto è felice e di come sorride con facilità, cosa che non le ho mai visto fare quando stava con mio padre e mi sono rilassato accettando la cosa!".
Io gli chiedo: " E lui chi è?" e Draco mi risponde: " Si chiama Damien Lewis ed è un noto medimago australiano!".
Sentendo nominare l'Australia mi blocco di nuovo poi gli dico: " Scusa hai detto australiano?" e lui
annuisce con un sorriso.
Poi si siede su una panchina e dopo aver accavallato le gambe dice: " Si, lo ha conosciuto otto mesi fa a Melbourne, dopo due mesi hanno deciso di andare a convivere e come ti ho detto prima, mia madre è la felicità fatta persona.
Ora vivono insieme in una cittadina che si chiama Rockhampton e sono davvero uniti.
Le ho chiesto di poterlo incontrare e lei lo ha mandato a chiamare; quindi ieri ho fatto la conoscenza del mio patrigno e devo ammettere che è una persona simpatica.
Mia madre mi ha detto, che all'inizio si sentiva come un pesce fuori dall'acqua ma poi per fortuna ha conosciuto degli amici, che lei reputa davvero speciali.
Pensa che sono semplici babbani ma l'hanno aiutata, come credo non ci sarebbe riuscita neppure un'intera comunità magica.
Abitano vicino a loro e fanno i dentisti, sai i dottori che curano i denti delle persone.
I Wilkins sono meravigliosi e spero di riuscire a conoscerli un giorno, per poterli ringraziare di
persona!".
Il mio cuore si è fermato e credo di essere sull'orlo di una sincope.
Sento le lacrime scendermi sul volto e quando Draco se ne accorge, scatta all'inpiedi e mormora:
" Hermione per Merlino, che ti succede?".
Inaspettatamente io gli butto le braccia al collo, iniziando a singhiozzare mentre lui mi sussurra le sue scuse nell'orecchio.
E' assurdo, lui mi chiede scusa ma non sa che mi ha resa la donna più felice in tutto l'universo.
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LA MARACHELLA MIGLIORE DI ROSE
FanfictionAutore: lorian 23/05/2015 13 recensioni Da oggi vi presento la nuova Dramione che ho scritto e spero vi piaccia come le altre. E' ambientata diversi anni dopo la fine della guerra magica e vi dico subito che anche in questa il personaggio...