Capitolo 9 - Una nuova conoscenza

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  POV HERMIONE

Sono ancora qui, ferma come un baccalà, a pensare alla visita improvvisa di Draco Malfoy.
Non il Draco Malfoy furetto che ben conosco ma uno completamente nuovo, che in verità mi incuriosisce parecchio.
Non solo si è avvicinato al mondo babbano ma lo ha fatto, strombazzando a suon di fanfare.
Diamine, se non lo avessi visto con i miei occhi usare uno Smartphone e parlare con un uomo innegabilmente babbano di e-mail, fax e battesimi, non ci avrei creduto assolutamente.
Sono rimasta scioccata, dalla sua preparazione riguardo alla musica classica e alle opere del mio adorato Giuseppe Verdi.
Inoltre, come ciliegina sulla torta, mi ha invitata a vedere l'Aida con lui nel suo palco privato.
Stento davvero a crederci e mi sembra tutto uno strano e assurdo sogno, dal quale sono sicura mi risveglierò improvvisamente.
Fisicamente non è cambiato per niente, a parte il concreto fatto che ha una corporatura più adulta e matura ma questo non deve importarmi.
Io con gli uomini ho chiuso! Quel bastardo mi ha fatto troppo male, perchè io affidi nuovamente il mio cuore a qualcuno.
E' anche per questo che in un primo momento avevo rifiutato il suo invito poi, quando era andato via, sono rimasta per dieci minuti ferma ad osservare il suo biglietto da visita, fortemente indecisa su cosa fare.
E' vero che lui è sempre Draco Malfoy ma diamine, stiamo parlando dell'Aida che era l'opera preferita di mio padre e vederla, me lo farebbe sentire un pò più vicino.
A volte mi odio per non aver cercato i miei genitori ma tutto quello che ho passato, ha risucchiato il poco coraggio che avevo.
Non riesco a pensare di vedere sui loro volti la disapprovazione per il fatto che la loro bambina, ha avuto una figlia senza essere sposata.
So che a rigor di logica dovrei fregarmene ma davvero non ci riesco.
Per quanto riguarda il biondo è stata la curiosità a spingermi ad accettare e anche se le mie gambe tremano ancora come budini, credo di aver fatto la cosa giusta! Forse.
Ginny, ho bisogno di Ginny! Lei è l'unica che mi capisce e che mi sa dare consigli perfetti per me.
Butto l'occhio all'orologio e vedo che manca mezz'ora per chiudere ma finora, a parte Mal... uff Draco, non è entrato nessuno e non credo che le cose cambieranno in trenta minuti.
Purtroppo la gente legge poco, se non addirittura pochissimo prediligendo un film, un concerto o un pò di shopping.
Oramai hanno perso la magia del sfogliare un buon libro e di inebriarsi del profumo della carta stampata.
Basta! Minuto più, minuto meno decido che voglio chiudere e così faccio.
Il bello di essere l'unica titolare è proprio questo: se non ti va di lavorare, chiudi e te ne vai.
Io di solito, da stacanovista convinta, abbasso la saracinesca solo al minuto spaccato di chiusura ma oggi proprio non riesco a concentrarmi.
Devo assolutamente parlare con Ginny e lei sola può dirmi, se faccio bene ad uscire con il furetto.
Una volta chiuso il negozio, mi allontano velocemente verso il vicolo attiguo e lì mi smaterializzo, apparendo a Grimmauld place.
Dopo aver suonato, attendo qualche minuto ed è proprio la mia migliore amica ad aprirmi la porta.
Ginny mi rivolge un grande sorriso poi si fa da parte per farmi passare e io percorro lentamente il corridoio.
Poco prima di svoltare verso la cucina, mi blocco perchè c'è qualcosa di strano che non riesco a recepire.
Poi concentrandomi, mi rendo conto che manca quel portaombrelli orribile che tanto fa disperare Ginny.
Mi giro verso la mia amica inarcando un sopraciglio e quando lei capisce a cosa è riferita la mia espressione, mi dice: " Eh si, non ci crederai ma sono riuscita a convincerlo.
L'altro giorno stavo per schiantarmi contro il muro e credo che il tuo caro migliore amico, si sia finalmente mosso a compassione.
D'altronde le scelte erano due: o si teneva quell'orribile oggetto e me e sua figlia stampate come un arazzo sul muro o eliminava quel coso e io non chiedevo il divorzio!".
Io ridacchio poi entro in cucina e mi siedo sulla sedia.
Ginny si avvicina al bancone, prende la teiera e due tazze poi si siede e versa un pò di the in ognuna.
Io mi giro verso la porta chiusa e le chiedo: " Ma Rose dov'è?" e lei sorridendo mi risponde: " Harry l'ha portata al parco con Albus e James!
E' stata davvero bravissima, mi ha aiutato in cucina e ha fatto tutti i compiti che le hanno dato le maestre!".
Io annuisco con un sorriso poi la guardo negli occhi e dico: " Sai Gin, non crederai mai chi è venuto oggi in negozio!".
Lei inarca un sopraciglio poi mi chiede chi è e io le rispondo: " Draco Malfoy!".
Ginny spalanca la bocca poi mormora: " Scommetto che lui ti ha stuzzicata come al solito e che avete litigato, non è così? Ma poi guarda che sfortuna, tra tutte le librerie di Londra, lui doveva
capitare proprio nella tua! Che poi immaginarsi il furetto in un luogo babbano, mi stranisce davvero".
Io scuoto la testa poi dico: " In realtà non abbiamo affatto litigato, anzi.
Ti dirò che è stato perfino gentile ed educato e posso dire, senza paura di essere contraddetta, che è davvero cambiato!".
Poi le racconto tutto quello che è accaduto, compreso il suo inaspettato invito a teatro.
Non appena termino di parlare le domando: " Ginny, secondo te ho fatto una cavolata ad accettare?" e lei mi risponde: " No, direi proprio di no!".
Quando le chiedo il perchè della sua affermazione, lei mi risponde: " Perchè credo che non ci sia nulla di male.
Harry ha avuto modo di parlare con Malfoy per vari motivi e mi ha detto che è notevolmente cambiato.
E' più tranquillo e pacato e ha dato spesso dimostrazione, di non voler rimanere ancorato al passato!".
" Non capisco di cosa parli!" le dico confusa e lei sorridendo mi risponde: " Harry mi ha detto che non si è mai opposto ai controlli in casa sua, anche se erano fatti senza nessun preavviso.
Ha un elfo domestico che è vestito bene, pulito e profumato; inoltre, da quel che ho capito, quella creatura ha una sua stanza, uno stipendio e delle ferie ed è trattato benissimo.
Il biondo ha collaborato con gli Auror facendogli catturare molti Mangiamorte ancora latitanti, ha donato metà del suo patrimonio per aiutare le persone maggiormente colpite dalla guerra, ha fondato un ospedale a Hogsmeade che ha alleggerito di molto il carico del San Mungo e si è impegnato in prima persona nella ricostruzione di Hogwarts.
Credo che questo non sia il comportamento di una persona, che vuole rimanere attaccato agl'insegnamenti di suo padre.
D'altronde, tu stessa hai detto poco fa che usa il cellulare, ha parlato di fax e cose del genere e si intende di musica lirica e sopratutto babbana.
Quindi te l'ho ripeto! Credo che non ci sia nulla di male nell'uscire insieme a lui, specialmente se ascoltare l'Aida ti farà sentire vicini i tuoi genitori!".
Io annuisco facendole un tenue sorriso poi rimango con gli occhi fissi fuori dalla finestra, persa nei miei mille pensieri.

POV DRACO

Non mi sembra di ricordarmi, da che ho memoria, un momento in cui mi sia sentito così appagato.
So che non dovrei ricamarci sopra ma già il fatto che lei mi abbia richiamato, deve pur dire qualcosa.
Se non cambierà idea, fra cinque giorni io e lei andremo a vedere l'Aida insieme e francamente non vedo l'ora.
Ero già stato in un teatro con una donna, anche se dovrei dire un'oca e non è stata un'esperienza così eclatante.
Quella volta si trattava del Macbeth di Shakespeare, musicato da Verdi e quella piaga che avevo al mio fianco è stata tutta una continua lagna.
Era un infinito chiedere: " Ma cosa dicono? Non si capisce niente.
Perchè piangono? Perchè ha ucciso il re? Come è perfida Lady Macbeth!" e io sentivo la mia pazienza, esaurirsi come la sabbia in una clessidra.
Per non parlare poi di quando MacDuff aveva decapitato Macbeth e quella sottospecie di femmina in calore, era scoppiata in un pianto a dirotto, con il risultato che eravamo stati sgridati da tutti per il chiasso che faceva.
Da allora ho giurato a me stesso, che non sarei più andato a teatro con una donna ma ora posso tranquillamente credere che con Hermione, le cose andranno diversamente.
Lei è un'ottima estimatrice della musica lirica, esattamente come lo sono io, quindi credo che sappia qual è il comportamento da tenere in un teatro.
Mi materializzo all'interno del salone di casa mia, ignaro che un grandissimo sorriso alberga sulle mie labbra.
Mia madre, che è seduta sul divano, se ne accorge e si porta una mano sulla bocca mentre con la voce emozionata dice: " Lo sapevo che sarebbe andato tutto bene!".
Io le sorrido poi mi avvicino e mi siedo accanto a lei poi, dopo aver tirato un profondo respiro, le racconto tutto quello che è accaduto.
Quando finisco di parlare, lei mi abbraccia stretto e dice: " So che questo è un piccolo passo ma non devi perdere le speranze, figlio mio.
La vita di quella ragazza è stata a dir poco sconvolta da quello che gli ha combinato il figlio di Molly e difficilmente riuscirà ad affidare il suo cuore ad un altro uomo ma tu devi avere pazienza e cercare di diventare indispensabile per lei e devi fare questo, giorno dopo giorno!". Io annuisco poi la guardo negli occhi e le chiedo: " Quanto tempo resterete qui, madre? Da
quello che mi avete detto stamattina, ora avete un'altra vita a Melbourne con il vostro compagno ma non mi vergogno a dire, che vorrei avervi al mio fianco in questo difficile cammino!".
Lei mi sorride poi mormora: " Damien ha un mese di ferie e per ora rimarremo qui, poi vedremo!".
Io annuisco poi dico: " Madre, stavo pensando che non è necessario attendere domani per farlo venire qui!
Mi sembra più corretto chiamarlo, in modo che possa conoscerlo!".
Lei mi sorride poi prende la bacchetta e invoca il suo Patronus dicendo: " Vai da Damien e digli di venire qui al Manor!".
La volpe argentata di mia madre scompare e subito dopo, un superbo esemplare di tigre siberiana appare dicendo: " Tra mezz'ora, sarò lì!".
Mentre attendiamo l'arrivo del mio futuro patrigno, io e mia madre parliamo della situazione di Hermione e di come devo comportarmi con lei.
All'improvviso mi viene in mente, quello che mi ha detto Harry ieri mattina e cioè il fatto che i genitori di Hermione, vivono in Australia e sento l'improvvisa necessità di aiutarla a ritrovarli.
Mi giro verso mia madre e le chiedo: " Secondo voi, se dovessi trovare qualcuno che vive in Australia, come dovrei fare?".
Lei inarca un sopraciglio poi mi chiede: " A chi ti stai riferendo?" e io le racconto quello che mi ha detto Harry.
Alla fine del mio discorso, lei scuote la testa e mormora: " Diamine, devo dire che quella ragazza ha dimostrato un coraggio che neppure immaginavo.
Ha avuto la forza di cancellare la memoria dei suoi genitori e li ha visti partire con la consapevolezza del fatto che avrebbe potuto non vederli più.
Poi per una serie di condizioni avverse ha dovuto rinunciare a cercarli, soffrendo sicuramente molto per la loro lontananza!".
Io annuisco seriamente poi dico: " Quelle che chiamate condizioni avverse, sono la bastardaggine di quel maledetto rosso e la gravidanza che ha dovuto affrontare da sola.
Non si merita tutto questo dolore e mi piacerebbe davvero aiutarla almeno in questo.
Non so se lei mi affiderà il suo cuore, cosa che per ora credo impossibile ma se anche dovesse allontanarsi da me, vorrei che almeno avesse il conforto della presenza dei suoi genitori!".
Mia madre annuisce poi dice: " Aspettiamo l'arrivo di Damien e gli chiederemo cosa fare! Lui è un medimago ma ha dei contatti con tanta gente e penso che potrà aiutarci nella ricerca di quelle due persone!".
Io sorrido poi mi blocco quando Geremia bussa e dopo essere entrato, ci avvisa che c'è uno sconosciuto che chiede di entrare.
Mia madre sorride e gli da il permesso di aprire il cancello.
Pochi minuti dopo, davanti a noi arriva un uomo alto con la carnagione chiara, gli occhi azzurri e i capelli rossi.
No, dico non so se avete capito bene! Lui ha i capelli rossi come quel malefico Weasley.
Spero solo che non sia bastardo come quello ma a vedere la luce negli occhi di mia madre, posso pensare che non lo sia.
Mi alzo dal divano e mi avvicino tendendogli la mano che lui stringe vigorosamente.
Questo mi piace; una stretta forte è segno di forza e coraggio e queste sono caratteristiche che mi piacciono in un uomo, specialmente se quell'uomo è quello che deve occuparsi di mia madre.
Dopo che ci siamo presentati ci sediamo sul divano poi io chiamo Geremia e faccio portare due bicchieri di firewhiskey e uno di acquaviole.
All'improvviso mia madre dice: " Damien, mio figlio vorrebbe chiederti una cosa!" e quando lui mi guarda con un fare interrogativo, io rispondo: " In realtà non so se puoi aiutarmi ma mia madre mi ha detto di tentare.
Una mia cara amica, durante la guerra ha obliviato i suoi genitori per evitare che Voldemort o i suoi sgherri potessero fargli del male e li ha convinti a partire per l'Australia.
Quando tutto è finito, purtroppo le sono accadute delle cose che le hanno impedito di andare da loro per revocare l'incantesimo e per quanto ne so, non sa neppure dove vivono.
Ora, io vorrei aiutarla ma non so come muovermi in questo frangente!".
Lui annuisce pensieroso poi risponde: " Innanzitutto avrei bisogno di sapere i loro nomi e il periodo esatto in cui sono partiti!".
Mi gratto il mento imbarazzato, perchè non posso dargli quelle informazioni.
All'improvviso una folgorazione mi coglie e tirando fuori la bacchetta, evoco il Patronus dicendo:
" Vai da Harry Potter e digli di venire qui al Manor il prima possibile!".
Dopo dieci minuti il mio ex nemico appare con uno schiocco e rimane bloccato quando mi vede insieme a due persone che non riconosce.
Mia madre sorride poi si avvicina e dice: " Signor Potter, guardando la sua faccia devo dedurre che non mi ha riconosciuto.
Sono Narcissa Black e quest'uomo al mio fianco è Damien Lewis, il mio nuovo compagno!".
Lui si passa una mano tra i capelli mentre mi fissa del tutto imbarazzato.
Mi viene da sorridere, perchè penso di sapere cosa gli passa per la testa, anzi lo so per certo senza
far uso della Legilimanzia.
Con un espressione ironica dipinta sul volto, mi avvicino e dopo avergli messo una mano sulla spalla dico: " Hai visto che novità, Harry?
Immagino che anche tu sia perplesso ma credo che non possa esserlo più di quanto lo sia stato io, quando mia madre me lo ha detto.
Hai l'opportunità di conoscere il mio futuro patrigno e puoi stare tranquillo, perchè lui non ha nulla a che vedere con Lucius.
Narcissa Black non rifarebbe due volte lo stesso errore!".
Lui incrocia gli occhi sbuffando e io scoppio a ridere, subito seguito da Damien.
Quando ci calmiamo lo invito a sedersi e non appena lo fa, gli dico: " Harry, se ho voluto vederti è per metterti al corrente di una cosa che vorrei fare e per chiedere il tuo aiuto!".
Lui inarca un sopraciglio poi mi chiede a cosa mi riferisco e io, dopo aver deglutito, rispondo: " Mi sono ricordato di quello che mi hai detto ieri mattina sui genitori di Hermione e siccome Damien vive in Australia e ha molti contatti, ho pensato di chiedergli una mano per poterli rintracciare ma lui mi ha chiesto il nome esatto e il periodo in cui sono partiti.
Io non posso dargli queste informazioni ma forse tu sei in grado di farlo!".
Lui mi fissa scioccato per quello che voglio fare poi annuisce dicendo: " Sai Draco, ogni momento di più mi stupisci!
Comunque il padre di Hermione si chiama Matthew Granger mentre la madre si chiama Jean Morrison ma Hermione aveva fatto in modo che cambiassero anche le loro generalità e da quel momento hanno preso il nome di Wendell e Monica Wilkins e sono dei dentisti babbani.
Quanto alla partenza, posso darvi solo una data approssimativa, perchè solo Hermione sa quella giusta.
Comunque, so che sono partiti intorno al mese di luglio del 1998!".
Damien prende la parola e dice: " In realtà è molto più di quel che mi aspettavo!
Ora chiederò un pò in giro tra le mie conoscenze e spero che presto potrò darvi delle notizie positive in merito!".
Io e Harry lo ringraziamo e lui, dopo averci salutati, si avvia fuori dalla stanza seguito da mia madre.
Io fisso il ragazzo di fronte a me poi un pò innervosito, gli chiedo: " Tu credi che stia sbagliando nell'immischiarmi in questa faccenda?".
Lui mi sorride poi dice: " No Draco, non credo!
Anche se Hermione non li nomina mai, so che le mancano da morire e se tu riuscirai a ritrovarli, sono convinto che te ne sarà grata per sempre!".
Io annuisco poi dico: " Non voglio che lei si senta in debito con me!
Se faccio questo è solo perchè voglio renderla felice; non so se lei mi darà fiducia e mi concederà il suo cuore ma se così non dovesse essere, desidero che almeno abbia accanto le persone che le vogliono bene!".
Lui annuisce sorridendo poi dopo avermi salutato, si smaterializza lasciandomi solo nella stanza.  

LA MARACHELLA MIGLIORE DI ROSEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora