v e n t i c i n q u e

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Passarono alcuni giorni dal patto fatto da Dream, Error e Fresh.
Si erano promessi che avrebbero tutti collaborato in questa faccenda, tutti avrebbero aiutato e sostenuto Ink, e moralmente pure il distruttore.

Insieme avrebbero deciso come dire a tutti del bambino e cosa fare nelle eventuali reazioni, ma fino ad allora, gli unici a sapere di ciò erano loro, con Blueberry e Science, e doveva rimanere così.

Sarebbe durata questa tregua?
Gli scheletri non avevano altro modo.

Error e Science erano nella stanza di Ink.
Lo scienziato faceva dei controlli, mentre il distruttore non era lì per un vero motivo.

Solo, non riusciva a lasciarlo un solo secondo.

Error non credeva che il suo legame con Ink fosse dovuto solo al fatto che lui era incinto, o per la suggestione psicologica, o per il fatto che erano nemici.
Nulla di tutto ciò.
Lui sapeva che c'era qualcos'altro, e lo sentiva ogni volta che lo guardava.
Ma dannato lui e la sua stupida memoria, non ricordava.

Ma qualcosa gli faceva pensare che Ink invece sapesse di più, e forse si aspettava che egli facesse lo stesso.

Ma Error non sapeva di loro, non sapeva neanche del suo passato.

Anni prima, raggiunta una certa età, gli vennero levati tutti i ricordi e tutte le emozioni.
Niente doveva influire sul suo futuro, quello di essere un distruttore.

Era come se la sua memoria fosse stata resettata.

Error osservò Science dopo il suo lungo stato di trance, in cui rifletteva.
Aveva una faccia dubbiosa, indecisa, sembrava che ci fosse qualcosa che non andasse.

-Sta bene?- chiese un po' impaurito.

-Non riesco proprio a capire...- commento Science senza staccare gli occhi dalla cartella che aveva in mano, piena dei suoi "incomprensibili", come li definiva Error, appunti.

-Ink sta bene, ho la netta sensazione che si sveglierà presto, ma...- lo scheletro con il camice bianco non finì la frase, lasciando con il fiato sospeso il distruttore.

-Non tenermi sulle spine, accidenti! Ma cosa?-

-Non posso dire altrettanto del bambino. Partendo dal fatto che non ho idea di quale razza sia, non capisco se sta bene o male, a volte non lo vedo completamente...non mi era mai capitato prima d'ora, non ho idea sul come comportarmi...- Science sudava freddo.

Il distruttore era molto concentrato sulle sue parole.

-Qualcosa che sai?- Error cercò di essere positivo, o meglio, cercò di farsi dire qualcosa di positivo per tranquillizzarsi.

Science rifletté un po' prima di parlare.

-È un maschio. Nascerà a breve...credo...e...suppongo sia una specie di fusione fra voi due, fra i vostri due poteri. Ma dopo il coma di Ink, è tutto un dubbio, la sua stessa nascita è un dubbio. Potrebbe non nascere mai. Potrebbe morire, o potrebbe addirittura, nel caso peggiore, uccidere Ink.-

Error si allarmò.

-Più faccio esami, meno cose mi vengono confermate. È come se fosse...una macchia. Un agglomerato di chissà cosa che si muove, e cambia continuamente forma. Non posso definire cosa sia con certezza.-

Lo scheletro abbassò la testa triste e strinse la mano di Ink.

-Mi dispiace...- sussurrò Science -vi lascio soli.- concluse, e uscì dalla stanza con uno strano rimorso dovuto al fatto che si sentiva più inutile del solito.

Error era pieno di dubbi, di domande, di insicurezze, e un'angoscia continua lo torturava.
Che imbecille e incosciente che era.
La vita di Ink e del bambino erano in pericolo a causa sua.

Se non fosse andato in quel locale...
Se non si fosse ubriacato...
Se non si fosse portato Ink a letto...
Se non l'avesse messo incinto...
Se non l'avesse abbandonato...
Se non fosse andato a quella festa...

...probabilmente non lo avrebbe amato come lo amava ora.

La vita era fatta di sbagli, e gli sbagli servivano come lezione.
Servivano a non rifare più qualcosa, ma ogni sbaglio scatenava un susseguirsi di altre cose.
Se non avesse fatto quello che invece aveva fatto, probabilmente non avrebbe mai incontrato Ink, e non avrebbe mai capito cosa voleva dire amare qualcuno.

Amarlo nonostante tutto.

Che stupido, che idiota.

Error teneva particolarmente ad una cosa.
Farlo sapere ad Ink.

L'ultima volta in cui si erano parlati, lui gli aveva sputato acidamente insulti.
Ma in realtà, quello che gli avrebbe voluto dire era...

...ti amo.

One Night// ErrorinkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora