3.Un Giorno Felice

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Vittoria

Borsone in spalla, cerchio sull'altra,nel cuore la passione , in testa l'impegno e la determinazione, e via che si parte come ogni giorno con la mia bicicletta verso la palestra. Oggi sono propositiva,ho tanta voglia di allenarmi sopratutto perchè ci sarà lei:l'allenamento di ieri mi è piaciuto moltissimo,mi trovo bene in sua presenza; Penso di poterci perfino andare d'accordo: è l'unica che fino ad ora ha provato a conoscermi veramente, anche se fa domande anche fin troppo personali al quale non posso rispondere, o almeno non ancora, perchè non so se posso fidarmi al cento per cento di lei, ancora non la conosco abbastanza.

Tra tutti questi pensieri sono già arrivata difronte alla palestra.Scendo dal l'unico mezzo che ho per muovermi, lo lego con cura al portabici vicino al cancello e mi dirigo verso la porta . Come ogni volta mi fermo difronte a quest'ultima,faccio un bel respiro e prima di aprirla conto fino a 3.Lo faccio ogni volta e lo ho sempre fatto: è come un mio piccolo rituale per prepararmi psicologicamente a tutto ciò che può accadere in quel piccolo mondo, il mio piccolo mondo, la palestra.

Finalmente entro e tu sei già li. Ti giri di scatto e mi fissi negli occhi per cercare di capire il mio umore e prepararti ,di conseguenza, a come dovrai parlarmi e a cosa dovrai dirmi.Così ,quasi a volerti tranquillizzare, faccio un mega sorriso che ricambi con uno ancora più grande e dolce.

Siamo tutte in fila e tu ci dici che oggi  Alessandra arriverà in ritardo poichè sta finendo un esame in università. Iniziamo dunque l'allenamento senza di lei. Oggi tocca a me a presentare, mi posiziono quindi difronte alle mie compagne disposte in riga.

-Squadra , riposo. Per presentare , Attenti! La squadra è pronta per iniziare il suo lavoro.

Mi guardi e annuisci, così inizio a correre. 

Come hai detto tu devo reagire dalla delusione di ieri  così mi impegno al massimo, sia perchè voglio migliorare e raggiungere degli obbiettivi sia perchè non voglio deludere te e le tue aspettative. Che poi magari sono solo miei film mentali e in realtà non credi in me e non hai aspettative su di me... uffa non riesco a capire.. solitamente riesco a capire come sono fatte le persone solo dal primo incontro quasi senza avere bisogno di parlarci, mentre con te non ci riesco, hai una personalità troppo particolare che non riesco a delineare.

Appena finiamo il riscaldamento Alessandra arriva in palestra.Prima di continuare a montare l'esercizio della squadra decide di voler vedere a che punto siamo con lo studio delle acrobatiche, una sorta di minitest. La cosa però , stranamente , non mi preoccupa: potrà dirmi qualsiasi cosa, ma nulla potrà diminuire la mia gioia di oggi.Iniziamo e io rimango stupita da ciò che le mie orecchie udiscono:-Brava Vittoria!  mi dice l'Ale dopo la prima serie di rovesciate su una mano , e ancora dopo le infilate -Vittoria anche in queste sei migliorata,brava!. 

Sono quasi sconvolta, Ale ti senti bene?? penso tra me e me e intanto questa giornata va di bene in meglio.

Finito questo breve test ,io e Veronica ci dirigiamo ,come ormai di consuetudine da qualche giorno , nell'altra palestrina. Appena entriamo Vero mi dice di sedermi difronte alla sua sedia.Vorrà parlare ne sono certa.Sperando che non mi faccia domande al quale non voglio rispondere , obbedisco e mi siedo tenendo la solita giusta distanza.

Veronica

Mi siedio sulla mia sedia.

-Allora che me dici?       Ti chiedo,riferendomi al test appena passato.
-Ehh, son stupita.       Sorridi imbarazzata.
-Vittò, Se ci credi tu ci credono gli altri, ma se non ci credi tu in primis, me dici come fanno gli altri a farlo?    
Mi guardi, non aggiungi niente, così cambio discorso, tanto so che te non ce credi. Ti guardo e vedo che me stai a sorridere.

-Che c'hai? Ti chiedo ridendo.

-Niente è che sono felice.

-Ah va bhe, comunque io avevo pensato a sta cosa: Ogni allenamento, quando verremo di qua, prima di iniziare parleremo un pò, giusto per conoscerci. Va bene?

-Emm, okey

-Ma che te lo chiedo a fa', tanto non devi essere d'accordo, decido io qua eheh.

-Si appunto. Mi guardi e sorridi

-Bene   ,  parto con la prima domanda, la prima cosa che mi ha incuriosito quando l'ho sentita parlare è stato il suo accento che non sembra essere romano -Sei romana?

-No, mi sono trasferita qui l'anno scorso, sono di Milano

- Come mai hai deciso di venire qui?

-Due anni fa , ero stata selezionata durante gli interregionali di categoria per andare a fare il campus a Follonica con le più brave ginnaste d'Italia e una delle tecniche presenti era Alessandra. A fine del campus Alessandra mi ha chiesto se volevo trasferirmi a Roma per iniziare ad allenarmi con lei nella sua società. Tempo di organizzare il tutto e sono partita, non potevo mica farmi sfuggire un occasione simile: la società dal quale provengo è piccola, sconosciuta e male organizzata, mentre questa è una società che è in serie A, quindi è anche un onore essere qui. 

-Ma anche la tua famiglia è venuta qui con te?

-No,no, solo io.

-E con chi vivi?

-Con mia zia che abita qui già da molti anni

-Ah okey... e come ti sei trovata in questa società?

-Bhe è tutto diverso, è contesto più grande, serio e professionale... però mi piace.

Sono contenta che tu mi abbia raccontato un pò di te, vorrei sapere di più , continuare ad ascoltarti, ma dobbiamo continuare l'allenamento..

-Va bene dai , grazie.  Ti sorrido e continuo.

-Sono già passati 10 minuti, dobbiamo continuare l'allenamento , se no qua come si migliora??

SPAZIO AUTORE

Scusate se c'ho messo un pò a pubblicare questo capitolo , ma quello che ho raccontato qui è l'opposto di quello che sta succedendo , e quindi mi era difficile staccarmi dalla realtà e raccontare emozioni contrarie a quelle che sto provando..

Se avete qualche consiglio da darmi, qualcosa che non vi piace e che vorreste cambiare, commentate!!! 

Dal diario di una ginnastaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora