Un botto. Una sedia che stride sul duro pavimento. Una porta si spalanca.
-Dio mio Alan, cosa è successo, tutto bene?- chiese la madre trafelata al figlio.
-Si mamma, scusa. Ma proprio non riesco a concentrarmi- si vergognò Alan. La donna girò lo sguardo verso il muro su cui giaceva inerme il povero libro di storia.
-Forza vieni giù. Ho appena preparato la limonata così ti rinfreschi e stacchi un po'- sorrise dolce lei. Sapeva bene quanta pressione gli esami dessero a suo figlio ma ultimamente lo vedeva più strano del solito. Lo aveva visto crescere, forte e bello, prima sempre su le sue a scribacchiare su vecchi libri e poi sorridente con un pallone in mano circondato da tante persone a lui amiche.
Lo aveva visto piangere il suo bambino e ora che si apprestava a diventare grande si chiese quanti altri errori avrebbe dovuto affrontare prima di trovare la sua strada.
"Quante cose a cui non posso prepararti bambino mio..." pensò per poi rinchiuderlo in un abbraccio spacca ossa. Il college si avvicinava sempre di più, la casa vuota le faceva quasi paura.
-Promettimi che non cambierai mai, non qui ok?- disse toccandogli quel cuore che continuava a battere incessante.
-Ok- fece lui in un sussurro, scioccato. Quasi gli sembrò di sentire anonimo, lei e quelle sue parole così stupide. Sorrise al pensiero.
-Allora come procede? Ben non doveva venire per darti una mano? Ultimamente non si fa vedere molto spesso- gli chiese lei una volta in cucina.
-Dice che non si sente molto bene.- disse lui sovrappensiero. Gli bruciava ancora non esser riuscito a fregarla e le blande rassicurazione di Ben gli avevano messo un tarlo insopportabile nell'orecchio.
-Tranquillo, prima o poi verrà fuori da solo-
Aveva parlato dell'anonimo al maschile. Per quale motivo se sapeva essere una donna?
-Oh povero Ben, spero si rimetta in tempo per gli esami.- gli rispose la voce lontana di sua madre.
-Già-
Eppure non poteva essere lui. È ridicolo si disse e scartò subito l'opzione.
Anonimo:
Tutto così vuoto,
immobile quasi
nel mio respiro affannato.
Su un letto duro
umiliata
bloccata da spire di veleno.
Inguaribile nell'ironia crudele
d'un cuore alieno
che batte solo per me.
Inviato alle 20.00
Consegnato alle 20.45
Visualizzato alle 21.00Alan lesse la poesia e sospettoso scorse le ultime loro conversazioni. Anonimo non stava bene e l'indomani avrebbe assolutamente dovuto far una visitina a Ben.
Il suo migliore amico non gliela raccontava giusta.
Lo so, sono indietro di un un giorno ma il mare e le serie tv mi stanno così tanto assorbendo da arrivare la sera distrutta e con pochi neuroni funzionanti. Spero mi perdonerete, comunque ho davvero tanto bisogno di sapere se la storia sta procedendo bene o se la trovate peggiorata. Spero infatti che la mia stanchezza non determini la qualità della mia scrittura.
Baci
Alhena
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The Stranger
Misteri / Thriller-Opera in ristrutturazione- #67 in storie brevi #17 in Mistero ... Un contatto anonimo, una poesia al giorno e un ragaz...