II. Passer, deliciae meae puellae

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Passer, deliciae meae puellae,

quicum ludere, quem in sinu tenere,

cui primum digitum dare appetenti

et acris solet incitare morsus,

cum desiderio meo nitenti

karum nescio quid libet iocari

et solaciolum sui doloris,

credo ut tum gravis acquiescat ardor:

tecum ludere sicut ipsa possem

et tristis animi levare curas!



Ehi, passero, delizia della mia

ragazza! Lei ti tiene sul suo seno,

gioca con te, ti provoca col dito,

che tu becchi rabbioso. Il desiderio

incandescente trova un non so che

di requie in questo gioco, quando il fuoco

che m'arde s'acquieta. Ah, fammi giocare

con te, come fa lei, per strapparmi

da dentro il cuore la malinconia.



SPIEGAZIONE

    Il carme inizia con un'apostrofe diretta, nella qualeil poeta si rivolge al passero come se fosse una persona e non l'uccellino concui Lesbia ama giocare spensieratamente; in questo, Catullo vuole evocarel'immagine infantile della donna amata, quasi ricercasse una pausa durante lanarrazione aspra del loro amore e dei suoi tormenti. L'augurio che Catullo fa ase stesso è quello di poter trovare anch'egli uno svago che allontani la suamente dall'immagine di Lesbia. Quello del passero è una tema particolarmentecaro alla poesia alessandrina, che gli dedicò numerosi componimenti,soprattutto epigrammi. In senso metaforico, il gioco di Lesbia con il passerova inteso come il gioco tra i due amanti, e ciò venne ripreso anche dallasuccessiva cultura umanistica (Poliziano) e anche da Leopardi, visto non comeanimale, ma come strumento per comunicare i propri sentimenti..    

Liber- Gaio Valerio CatulloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora