The pier

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Esco fuori e vado a sedermi sul marciapiede,tiro fuori il telefono dalla tasca del giacchetto e chiamo Blear.

-Blear ti prego,vieni da Joe.Ho bisogno di te-
-Senti Mercy!Non è che qui solo tu hai bisogno di qualcuno!NON ROMPERE I COGLIONI!-
-VAFFANCULO OH!-
-Senti,ho litigato con Seat e non voglio nessuno qui,fottiti-

Mi attacca in faccia così decido di chiamare Noah che non mi risponde.
Presa dallo sconforto inizio a piangere e decido di alzarmi perché mi stanno guardando tutti.Mi calo il cappuccio in testa perché inizia a tirare un venticello freddo,mi incammino non sapendo bene dove andare perché gli unici posti sicuri sono occupati dalle persone che mi odiano.
Poco dopo inizia a piovere e mi tolgo il cappuccio,sento la pioggia fredda scorrermi lungo il collo ed entrarmi nei vestiti.In pochi minuti sono fradicia ma continuo a camminare con la testa bassa e le mani nelle tasche.
Cammino fino all'una di pomeriggio dicendo a mia madre che stavo da Blear per farle compagnia.

Sono sola e nessuno può aiutarmi.Mi ricordo che quando io e Colin litigavamo,dopo un paio di minuti mi diceva qualcosa di buffo e io scoppiavo a ridere,il litigio più lungo che abbiamo avuto è stato di due ore.....cazzo se mi manca.Avevo detto che ormai lui era sparito ma in realtà lui è sempre nella mia testa,mi chiedo dove sarà in questo momento,cosa starà facendo e come è diventato.
Ogni volta che avevo bisogno di aiuto,anche se anche lui ne aveva bisogno lui c'era sempre.....ed io c'ero sempre per lui,ed era così bello sapere che qualcuno avesse bisogno di me.
Vorrei tornare a casa ma non mi va e quindi vado al molo dove andavo sempre con Colin.

La pioggia dura poco,è una di quelle stupide pioggerelline di Giugno che viene solo per dare fatidico a chi stà all'aperto.Con il caldo che fa mi asciugo un po' e mi sento tutti i vestiti umidi addosso.
Per strada si sente quel fastidioso odore dell'asfalto bagnata,mi invade le narici e mi fa rivoltare lo stomaco,cammino più velocemente per arrivare al molo e per strada ci sono tanti bambini che saltano nelle pozzanghere che si sono formate.
Mi addentro nel boschetto del parco e poi inizio a camminare molto lentamente stando attenta a non calpestare niente di appuntito.
Il bosco fa come da cappa e tutti i rumori esterni e della città spariscono,sento solo i miei passi e il mio respiro.
Gli alberi si iniziano a fare meno fitti e poi vedo il molo.
Quando ero piccola era aperto a tutti ma poi l'hanno abbandonato ed è cresciuto questo boschetto,è un posto tranquillo perché nessuno viene più qui da tanto tempo e se vuoi venirci per stare da sola....questo è il posto giusto.

Arrivo sul molo e mi tolgo le scarpe,i calzini e poi il gicchetto,li lascio dietro di me e poi mi siedo immergendo i piedi nell'acqua gelida.
Ormai le lacrime scendono da sole,non me ne rendo neanche più conto,mi passo la lingua all'angolo della bocca per catturare un lacrima salata.
Non sò esattamente per quale motivo sto piangendo ma ormai le lacrime non si fermano più,probabilmente è il carico di tutte le volte in cui avrei voluto piangere ma non l'ho fatto per non far rimanere male nessuno.
Mi passo la mano fra i capelli e poi fisso il lago intensamente
"È un bel posto per stare da soli,non trovi?" mi passo due mani sotto gli occhi per asciugarmi le lacrime e poi mi giro,Shawn è in piedi dietro di me e mi guarda
"C-cosa ci fai qui?" gli chiedo con voce incrinata.
Lui si toglie le scarpe e i calzini e poi si siede affianco a me,ci guardiamo e sul suo volto appare un leggero sorriso,alza una mano e mi ferma una lacrima che stava scendendo.

"Stavo seduto al parco e ti ho visto entrare nel boschetto" mi dice,io annuisco e mi sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Senti,mi dispiace per James....certe volte sà essere proprio una testa di cazzo" gli dico io con una risatina.
"Non preoccuparti" mi dice lui,guarda il lago con una certa nostalgia,come se stesse ricordando qualcosa,poi però scuote la testa come per scacciare il ricordo.
"Questo molo ha qualcosa di malinconico" dice lui "Però devo ammettere che è bellissimo" aggiunge.
"Si...ci venivo qui da piccola con Colin,il ragazzino di qui ti parlavo" dico io
"Ti manca?" mi domanda con voce bassa
"Non sai quanto" rispondo,sto per piangere ma mi trattengo,lui se ne accorge e fa incrociare i nostri mignoli,sento un brivido percorrermi la schiena.
"Piangi....ti sentirai meglio" mi dice lui,scoppio a piangere in silenzio e poi faccio un lungo respiro.
"Come ti chiami?" mi chiede,io mi giro e lo guardo stranita
"Mercy,non ti...." cerco di rispondere ma lui mi interrompe
"Nono,il tuo nome completo" mi dice sorridendo,io aggrotto le sopracciglia e faccio un piccolo sorriso
"Mercy Elizabeth Marta Parker" rispondo io curiosa "E il tuo nome completo?" gli chiedo
"Shawn Peter Raul Mendes" rispondere fiero
C'è un istante di silenzio e poi io mi decido a parlare
"Non mi importa che James non vuole che stiamo insieme,io mi trovo bene con te....non vedo il motivo per cui non dovrei esserti amica" gli dico tirando su i piedi,mi faccio più indietro e i miei piedi sfiorano la superficie dell'acqua.
"Sappi che non avevo intenzione di non esserti amico perché LUI lo voleva" mi dice incorniciando la parola LUI con le virgolette,sorrido felice e poi mi squilla il telefono.

-Mamma?-
-Mercy avete finito di pulire casa?-
-Hem...Si ci manca poco,dopo andiamo a mangiare qualcosa tutti insieme...va bene?-
-Okay....però sappi che appena torni devi sistemarti la camera-
-Okay...ti voglio bene-
-Anche io-

Metto apposto il telefono e fra le notifiche vedo un sacco di chiamate perse e messaggi da James,li ignoro e lo metto apposto.
"È il tuo ragazzo,come fa a non sapere che questo posto è la tua ""tana segreta""?" mi chiede Shawn confuso.
"Semplice...solo io so di questo posto....ora anche te....però James non lo conosce" gli rispondo semplicemente,lui fa una risatina e poi torniamo al silenzio di prima.

"Fa un caldo.." dice Shawn sventolandosi con la mano,io lo guardo e poi lui si alza in piedi,si sfila la maglietta  rimanendo a petto nudo e io non posso fare a meno di guardarlo....chi lo avrebbe mai detto che sotto quella maglietta e quella camicia si nascondeva un fisico da urlo?
Si accorge che lo sto fissando e quindi guardo davanti a me.
Lo sento togliersi la cinta,sbottonarsi i pantaloni e abbassarsi la lampo,vorrei guardare ma non lo faccio,si sfila i pantaloni e poi si butta in acqua.
Lo vedo riemerge e scoppio a ridere
"Ma cosa fai?!" gli chiedo io alzandomi,lo guardo e mi sorride
"Buttati dai!" mi dice lui,io scuoto la testa e lui mi schizza,caccio un urletto e poi scoppiamo a ridere.
"Non ci penso proprio" dico io ridendo,lui si avvicina e si aggrappa al molo
"E daiii!" mi dice lui,io sbuffo e alzo gli occhi al cielo
"Okay,mi butto.Però non guardare...okay?" gli dico io abbassandomi,lo guardo dritto negli occhi e sorrido
"Okay,non guardo,promesso!" dice,si porta una mano al petto e alza l'altra....come aveva fatto la sera della festa.

Roses ||Shawn Mendes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora