Nightmare

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"Tesoro siamo a casa!" urla la mamma buttando le chiavi di casa sul mobiletto all'entrata
"Ciao" dico io dal divano,lei arriva in salone sorridendo
"Tesoro,muoviti è pronta la cena" dice lei tutta felice,io mi alzo e vado in cucina.La cena non è pronta perché sono appena tornati da lavoro e ovviamente hanno preso del pollo da asporto.
Quel ""la cena è pronta"" voleva dire ""vieni ad apparecchiare"" prendo le tovagliette,i bicchieri,le posate e i piatti.
Li metto ai rispettivi posti e poi si fiondano tutti a mangiare.
Amo il pollo ma soprattutto il cosciotto,è la parte più buona,lo mangio con gusto e poi resto a tavola a parlare con la mia famiglia.
"Blear come sta?" chiedo a mia madre bevendo un sorso di coca-cola
"Sta benone...Ma per quale motivo l'ambulanza è venuta a prenderla proprio davanti casa nostra?" chiede mia madre confusa
"Se solo potessi dirtelo in poche parole te lo direi,solo che non posso perché ci metterei gli anni" dico io,lei fa una faccia un po' confusa e poi ritornano a parlare tutti molto animatamente,a me non piace molto stare a tavola e parlare del più e del meno così con la scusa di quello che era successo chiedo a mia madre se posso andare su a dormire.
"Mamma sono un po' stanca,non è che potrei andare su a dormire?" le chiedo io sperando che acconsenta
"Certo tesoro,vai" mi dice lei,tutta trionfante mi alzo da tavola e salgo le scale diretta in camera mia.

Dopo essermi fatta una doccia mi butto a letto,accendo la lampada sul comodino vicino al letto e poi prendo un libro dal primo cassetto.
"Il mastino dei Baskerville" dico io tra me e me con un ghigno,penso che Conan Doyle sia il mio scrittore giallo preferito,tra l'altro trovo che Sherlock Holmes sia l'uomo più affascinante del mondo,non solo grazie a come lo descrive Doyle,ma anche grazie alla magnifica interpretazione di Benedict Cumberbatch nella serie TV della BBC che,modestamente,ho finito in una settimana.
Leggo con gusto fino alle 2 del mattino e poi crollo in un sonno profondo.

Sono distesa in un prato di margherite,l'odore del fiore mi invade piacevolmente le narici.
Indosso un leggero vestitino di pizzo bianco,i piedi scalzi e i capelli sciolti.
Tocco delicatamente le margherite intorno a me,chiudo gli occhi invasa dalla serenità e poi mi metto a sedere.
Il campo è talmente tanto grande che sembra infinito,ad un chilometro da me c'è un enorme albero di Salice Piangente,è il mio albero preferito perché i rami sono talmente tanto lunghi che toccano per terra.
Inizio a camminare e sento l'erba solleticarmi la pianta del piede,faccio una piccola risata e inizio a camminare per raggiungere il Salice.
Il venticello mi scompiglia piano i capelli e quindi sono costretta a spostarmeli dietro le orecchie,ormai sono a pochi metri dall'albero e posso benissimo notare un altalena legata al ramo più grande e grosso.
Arrivo e l'albero è enorme,l'altalena di legno è scossa leggermente dal vento,mi avvicino e poi mi siedo.
Con i piedi non tocco per terra e inizio a dondolarli piano,le unghie pitturate di nero fanno un favoloso contrasto con la mia pelle bianca latte.
Ad un certo punto sento il suono leggero di una chitarra,mi giro per trovare la fonte del suono e vedo Shawn,ha una chitarra classica appesa al collo e sta suonando.
È a piedi scalzi ed è vestito di bianco proprio come me,solo che a differenza mia lui ha una camicia e dei pantaloni lunghi.
Appena mi vede sorride e suoi occhi luccicanti mi guardano con attenzione e sento le mie viscere contrarsi.
Posa la chitarra vicino all'albero e poi si avvicina a me lentamente,da dietro la schiena prende una rosa rossa,me la porge e io la prendo attenta a non bucarmi.
"Perchè proprio una rosa,avresti potuto prendere una margherita da questo immenso prato e invece hai preso una rosa" dico io con un mezzo sorriso sulle labbra,abbassa lo sguardo e poi mi guarda con quei suoi bellissimi occhi color nocciola
"In questo prato pieno di margherite era scontato portarti delle margherite.
Ti ho portato questa rosa perché era l'unica cresciuta in questo prato,unica fra tante...come te,unica tra tanti" mi dice lui,io sorrido e poi guardo attentamente il fiore nelle mie mani,è di un rosso scurissimo che sembra quasi nero.
"È bellissimo qui,non trovi?" mi chiede lui,io mi guardo in torno e annuisco piano
"Mi spingi?" gli chiedo io con un sorriso come una bambina piccola,lui sorride a sua volta e poi si mette dietro l'altalena.
Inizia a spingermi e volo in alto,poi ritorno indietro e mi spinge ancora più su,più su,più su,chiudo gli occhi e poi salto ridendo.
Quando atterro non sento l'erba sotto i piedi.

Atterro sul terreno duro e pieno di spine,emetto un verso di dolore e poi apro gli occhi.
Il prato in torno a me è sparito e al suo posto c'è una distesa immensa tutta nera,è piana di rovi e il cielo è tutto nuvoloso
"Cosa sta succedendo?" sussurro io a Shawn,non mi risponde,ho il cuore in gola e le lacrime agli occhi,non ho il coraggio di girarmi per pura che lui non ci si più...e in fatti è proprio così,Shawn è sparito e l'albero è tutto secco.
Guardo la rosa fra le mie mani e anche essa è secca,la tocco e cadono tutti i petali.
Abbasso lo guardo e i miei piedi sono inzuppati di sangue per colpa delle spine che si trovano sul terreno.
"Shawn!Shawn!Oh Dio dove sei?!" urlo io piangendo,inizio a sentire freddo e le foglie sul l'albero cadono tutte per terra.
"Chi è Shawn?Che c'è bellezza non ti ricordi più il mio nome?" sento una voce tetra e fredda alle mie spalle,mi giro e un ragazzo dai capelli neri e occhi celestissimi e fermo davanti a me,alle sue spalle c'è un mastino infernale,gli occhi del cane brillano proprio come i suoi.
"C-chi sei?" balbetto io spaventata
"Ma come chi sono....sono Colin,non ti ricordi di me?" le prole che sento mi fanno gelare il sangue nelle vene e impaurita deglutisco.
"C-Colin?Sei davvero tu?" gli chiedo spaventata,lui annuisce sorridendo,ma nel suo sorriso c'è qualcosa che non mi convince.
Mi avvicino a lui e lo guardo dritta negli occhi
"Colin..dov'è Shawn?" gli chiedo io impaurita,mi avvicino un po' di più e il mastino alle sue spalle mi ringhia ancora di più.
"Shawn non sarà più un nostro problema da oggi in poi" dice lui con tono fermo,il sangue mi si gela nelle vene e cerco di mantenere la calma.
"Colin..cosa gli hai fatto?" sussurro io,lui fa un ghigno e poi guarda qualcosa dietro di me
"Tu Mercy,mi hai sostituito con il tuo piccolo Shawny,dicendo che era il migliore,che era il tuo unico vero amore è sappiamo entrambi che lo ami da impazzire ma.." sta dicendo lui ma io lo interrompo bruscamente
"Cosa c'entra tutto questo?!" dico io quasi urlando,lui fa una risata e poi mi fa segno di girarmi,mi giro e ad un paio di metri di distanza ci sono Blear e Shawn che si baciano con foga.
Sento il cuore esplodere in mille pezzi e le lacrime rigarmi molto più velocemente il volto
"Vedi Mercy,ti sbagliavi sul suo conto" dice Colin beffardo,io arrabbiata mi giro bruscamente e mi sto per lanciare su di lui quando il mastino infernale mi salta addosso strappandomi la gola..

Mi alzo di scatto dal letto e mi guardo in torno,la lucetta sul comodino è ancora accesa e il libro è caduto per terra.
Mi stropiccio gli occhi e poi raccolgo il libro
"Maledetto Doyle" borbotto tra me e me.
Sono davvero tanto suonata da sognarmi il mastino dei Baskerville che mi strappa la gola,un Colin indemoniato e incazzato con me perché ho stretto amicizia con Shawn e una Cassidy che si limona il mio Shawn....cioè voglio dire,Shawn.
Prendo il telefono dal comodino e leggo l'ora,sono le 07:30 PM,siccome non ho più sonno decido di alzarmi e andare in cucina.
Mamma,Robert,Trevor e Connor stanno ancora dormendo e quindi scendo le scale in punta di piedi cercando di fare il minimo rumore.
Arrivo in cucina e accendo la macchina del caffè,prendo una tazza e il latte.
Nel frattempo che la macchina del caffè si scalda io mi siedo sull'isola.....perché usare gli sgabelli quando puoi sederti direttamente sull'isola?
Predo il telefono e inizio a smanettare prima su Instagram e poi su Twitter.
Verso prima il caffè,il latte e poi ben 4 zollette di zucchero.
Immediatamente mi riaffiora alla mente il ricordo della mattina dopo la festa,di quando io e Shawn eravamo entrati da Joe,il bar-tavolacalda,e io mi ero presa un tazzone di caffè e ci avevo quasi messo un intera zuccheriera,e lui aveva riso,aveva riso talmente tanto che stava per soffocarsi.
A quel ricordo sorrido lievemente e poi scendo dall'isola con la tazza in mano.
Vado all'entrata e poso la tazza sul mobiletto e prendo un maglioncino dall' attaccapanni,me lo infilo e poi esco sul porticato davanti casa.

Roses ||Shawn Mendes||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora